MITO SettembreMusica 2017: I concerti di venerdì 15 settembre

Milano, 13 settembre 2017 – Venerdì 15 settembre, MITO SettembreMusica mette in programma, rispettivamente alla Basilica di San Vincenzo in Prato, ore 16 e al Piccolo Teatro Grassi, ore 21, concerti di virtuosi di due strumenti imparentati da vicende organologiche in parte comuni: nel primo caso, il recital di Ignace Michiels all’organo e, nel secondo, quello di Ksenija Sidorova, considerata la nuova “stella del mantice” internazionale, che imbraccia una fisarmonica (strumento brevettato dal costruttore di organi e pianoforti viennesi, Cyrill Demian, nel 1829) “Filippo Pigini”. Entrambi i concerti saranno introdotti da Gaia Varon.

Il programma dell’organista originario di Bruges, in questa che è tra le basiliche più antiche di Milano, dalla vivace attività musicale, prenderà le mosse da una trascrizione deLa Moldava di Smetana, secondo brano del ciclo di sei poemi sinfonici, Má Vlast, La mia patria, dedicati a evocazioni della natura boema o a personaggi, avvenimenti e luoghi storici importanti. Qui l’autore evoca il fiume che attraversa Praga, affluente dell’Elba, che si annuncia con un mormorio dei ruscelli, che si uniscono per dare vita al fiume. Seguono diversi tableaux, indicati in partitura da sottotitoli – caccia nei boschi, nozze paesane, notte di luna piena – fino alla conclusione in pianissimo, visione della Moldava che si perde in lontananza. St. François de Paule marchant sur les flotsè la seconda delle due Légendes di Liszt, brevi poemi sinfonici per pianoforte. Evoca la parabola francescana, dall’avvento della tempesta fino all’istante in cui San Francesco avanza sulla superficie del mare e acquieta gli elementi. Conosciuto e amato solo dagli organisti, Sigfrid Karg-Elert riunisce nella raccolta 7 Pastels from the Lake of Constance op. 96 la sua sapienza musicale organistica, pianistica e di virtuoso dell’harmonium. I tre brani scelti, di ispirazione impressionista, sono dominati da un’armonia fortemente cromatica, di stampo più francese che tedesco.
L’ultima trascrizione è di un brano pianistico per definizione: il Clair de lune dalla Suite bergamasque di Debussy, firmata da Michiels, che affida coraggiosamente al pubblico il giudizio in merito all’operazione.

Il brano del pianista e organista lionese Eugène Reuchsel rispecchia un’impronta tardo romantica, mentre il trittico di brani che conclude il concerto sono dedicati alla luce e al sole: il Fiat lux di Théodore Dubois (l’autore del celebre Traité d’Harmonie) tratto da Douze Pièces Nouvelles pour Grand Orgue (1893), è un Allegro che dal pianissimo iniziale giunge con gradualità all’esplosione sonora del potente finale. Dallo Yorkshire proviene l’ancora meno noto Alfred Hollins, autore di a Song of Sunshine in forma-Lied. Il recital si conclude con l’esecuzione dell’ultimo dei cinque movimenti della Lied-Symphonie op. 66 del belga Flor Peeters, tra i pionieri del ritorno alla musica antica, in particolare di quella fiamminga. “Inno di ringraziamento della natura vivente al Creatore”, l’opera si chiude con la scintillante toccata Lied to the Sun.

Demian e Soprani (fondando nel 1863 la sua leggendaria fabbrica di fisarmoniche a Castelfidardo) certo, non avrebbero neppure immaginato che, nel secolo breve, la fisarmonica avrebbe compiuto un exploit in URSS, assecondato e, in qualche modo, sostenuto da un regime che aveva perfettamente compreso il potenziale dello strumento, nel processo di democratizzazione musicale. Oggi, in Russia e nelle ex repubbliche sovietiche, l’accordion (fisarmonica a piano), l’accordion a bottoni (più diffuso in Occidente e utilizzato soprattutto nel repertorio leggero) e il bayan, pure a bottoni, lo strumento popolare russo per eccellenza, sono amati da molti virtuosi e da autori di primo piano – come Sofja Gubajdulina – che nell’originalità dei colori evocati e nell’estensione del suono vi hanno scorto un mezzo di non comune potenza espressiva.

Nel programma del recital di Ksenia Sidorova ricorrono i nomi di autori che allo strumento hanno dedicato continua attenzione. Pëtr Londonov, autore di brani originali, tra cui lo Scherzo-Toccata (1979) ma anche di molte trascrizioni, ivi inclusa un evergreen della musica napoletana quale Santa Lucia. I lavori successivi di Anatoly Kusyakov e di Viačeslav Semionov sono percorsi da una sana vocazione descrittiva, che celebra scene e sensazioni care alla cultura del Paese, oggi come cento anni fa. Il bachiano Scenari autunnali (1989) è ritenuto punto di riferimento per il mondo della fisarmonica nell’ultimo quarto del secolo scorso. Quasi coetaneo di Kusyakov (ma vivente), Semionov è da lungo tempo uno dei concertisti più acclamati dell’ex Unione Sovietica: Red Guelder Rose (Palla di neve) comprende variazioni di bravura per bayan su un tema popolare desunto dal film più celebre del regista-attore Vasilij Shukshin: Kalina Krasnaya.

Le atmosfere di Alexey Arkhipovsky (paragonato dalla critica addirittura a Paganini e a Pat Metheny) star internazionale della balalaika sono affidate all’abilità di un fisarmonicista esperto come Alexandr Poeluev. Più famoso ancora di Arkhipovsky, soprattutto in patria, è probabilmente Sergej Voitenko, star del duo Bayan Mixx che si muove da tempo, con successo, sulla linea di confine che separa il folk dal pop: Revelation, scritta nel 2014, è diventata in fretta una hit nel mondo della fisarmonica. Il brillante Capriccio pianistico del polacco Moszkowski e la suadente Barcarola di Rachmaninov introducono al lavoro di Alfred Schnittke, un genio della musica del Novecento che, prima ancora di incontrare il pianoforte, era entrato in confidenza con la musica grazie alla fisarmonica: il suo primo lavoro, scritto a quindici anni e andato perduto, è appunto un Concerto per fisarmonica e orchestra. Revis Fairy Tale è una suite per fisarmonica solista ricavata da Ksenija Sidorova (insieme ai colleghi Friedrick Lips e Yuri Shishkin) a partire dalle musiche del balletto Esquisses (1985), in cui risuonano echi stravinskiani e citazioni di motivi popolari.

I contributi musicologici da cui attinge questo testo, editi sui programmi di sala sono a cura, rispettivamente, di Giulio Mercati e Stefano Valanzuolo.

Il Festival delle Città di Milano e Torino, realizzato da I Pomeriggi Musicali di Milano e Fondazione per la Cultura di Torino con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, è reso possibile anche grazie al prezioso contributo del partner Intesa Sanpaolo, che ha creduto al progetto sin dalla prima edizione, al sostegno di Compagnia di San Paolo e degli sponsor Pirelli e Fondazione Fiera di Milano.

La biglietteria di MITO SettembreMusica a Milano, presso il Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro, 2 è aperta da martedì a sabato, con orario 11-19. Se ancora disponibili, i biglietti dei concerti a pagamento saranno posti presso la sede dei concerti in vendita 45 minuti prima dell’inizio dei concerti. Informazioni: +39.02.87905201 – biglietteriamito@ipomeriggi.it

PROGRAMMI

NATURA MECCANICA

Bedřich Smetana (1824-1884)
La Moldava da Má Vlast trascrizione di Barbara Bannasch

Franz Liszt (1811-1886)
St. François de Paule marchant sur les flots
da Légendes trascrizione di Lionel Rogg

Sigfrid Karg-Elert (1877-1933)
The Soul of the Lake
Hymn to the Stars
The Mirrored Moon
(nn. 1, 7 e 6 da 7 Pastels from the Lake of Constance op. 96)

Claude Debussy (1862-1918)
Clair de lune da Suite bergamasque trascrizione di Ignace Michiels

Eugène Reuchsel (1900-1988)
Nuages ensoleillés sur le Cap Nègre (n. 4 da Promenades en Provence)
Douceur des Champs de Lavande fleurie (n. 7 da Huit Images de Provence)

Théodore Dubois (1837-1924)
Fiat Lux

Alfred Hollins (1865-1942)
A Song of Sunshine

Flor Peeters (1903-1986)
Lied to the Sun da Lied-Symphonie op. 66

Ignace Michiels organo

ARIA

Pëtr Londonov (1928-1981)
Scherzo-Toccata

Sergej Rachmaninov (1873-1943)
Barcarolle da Sept morceaux de salon op. 10 n. 3

Anatoly Kusyakov (1945-2007)
Scenari autunnali
1. Autumnal Reveries
2. Autumnal Leaf- fall
3. Soiree mood
4. Forgotten Chimes
5. Cranes
6. Wind Dance

Viačeslav Semionov (1946)
Red Guelder Rose

Moritz Moszkowski (1854-1925)
Caprice Espagnol op. 37

Alexey Arkhipovsky (1967)
Cinderella
arrangiamento di Alexander Poeluev

Sergej Voitenko (1973)
Revelation

Alfred Schnittke (1934-1998)
Revis Fairy Tale
Chichikov’s Childhood
Officials
Waltz
Polka

Ksenija Sidorova fisarmonica

BIOGRAFIE

Ignace Michiels (1963) ha studiato organo, pianoforte e clavicembalo in Belgio presso il Conservatorio di Bruges, sua città natale. Nel 1986 è stato vincitore di un premio presso l’Istituto Lemmens di Louvain (Belgio). Ha successivamente approfondito il suo talento musicale con Robert Anderson alla Southern Methodist University di Dallas, al Conservatoire Royal di Bruxelles con Herman Verschraegen e con Odile Pierre al Conservatorio di Parigi, dove ha conseguito il prestigioso Premio d’Eccellenza. Ha inoltre ottenuto il diploma superiore di musica d’organo al Conservatorio di Gand. Ignace Michiels insegna al Conservatorio Reale di Gand e al Conservatorio di Bruges e dal 1991 è organista titolare della cattedrale di Saint-Sauveur nella stessa città, dove organizza il festival organario; è stato più volte invitato a tenere lezioni all’Università di Knoxville e al Wheaton College di Chicago.  Ha diretto la corale Brugse Oratoriumkoor Cantores per 15 anni; nel 2001 con il suo amico Gabriel Dessauer ha fondato la Corale Internazionale Reger-Chor i cui componenti sono amminghi e tedeschi, e l’Ensemble vocale De Wijngaard. Il suo vasto repertorio include tutte le opere di Bach, Franck, Mendelssohn e Dupré, sinfonie di Widor e Vierne, sonate di Guilmant e Rheinberger. Tiene concerti in tutto il mondo e ha inciso numerosi cd.
Nel 2009 è stato insignito del premio Sociaal-Culturele Raad dalla Città di Bruges.

Acclamata come “superlativamente delicata e virtuosa” («The Arts Desk») e “un’artista incredibilmente completa” («Classical Source»), Ksenija Sidorova è la fisarmonicista più famosa.
Incoraggiata a studiare la fisarmonica dalla nonna amante di questo strumento nella tradizione popolare, la sua ricerca di un più vasto repertorio classico e contemporaneo l’ha portata a Londra dove si è diplomata con lode alla Royal Academy of Music. Nella stagione 2016/2017 Ksenija si esibisce con orchestre prestigiose come NHK Symphony, Royal Liverpool Philharmonic, MDR Sinfonieorchester, Orchestra Sinfonica di Edmonton, Hong Kong Philharmonic, Kremerata Baltica e in una tournée con la Estonian Festival Orchestra sotto la guida di Paavo Järvi. Il suo album più recente, Carmen, è stato pubblicato per la Deutsche Grammophon nell’estate del 2016. Nel settembre del 2016 ha debuttato alla Vancouver Recital Society e si è esibita in tutta Europa, suonando ai festival di Cheltenham, Verbier, Bad Kissingen e, nell’agosto 2017, al Festival di Rheingau.
Ksenija collabora regolarmente con Miloš Karadaglić, Juan Diego Flórez, Nicola Benedetti, Thomas Gould, Avi Avital, Andreas Ottensamer e Joseph Calleja.

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