M¥SS KETA SI TOGLIE LA MASCHERA: DA OGGI ONLINE “UNA VITA IN CAPSLOCK”, IL NUOVO VIDEO

Prima o poi doveva accadere: un atto di verità in un luogo di assoluta artificialità, un grande teatro di posa nero rivestito di pvc lucido. Per la prima volta M¥SS KETA, ultima regina dell’impero occidentale, si toglie la maschera per accompagnarci in un viaggio verso i lati oscuri della coscienza.

È on line da oggi 14 febbraio, “UNA VITA IN CAPSLOCK” (https://www.youtube.com/watch?v=QD3fAj2BLQo&t=18s), il nuovo video della rapper più punk che si possa incontrare, performer dall’identità misteriosa ma con una personalità unica.

“UNA VITA IN CAPSLOCK” inaugura un nuovo capitolo nella storia di M¥SS KETA con un video che mette a frutto i quattro anni di esperienza del collettivo Motel Forlanini. Quella che troviamo nel video è una M¥SS di fronte all’Ombra, simbolo junghiano dell’irrazionale. Perduta e frammentata nel ventre dell’inconscio, la diva definitiva affronta l’incontro con forze brutali e misteriose lasciandosi trasportare da esse ma al tempo stesso domandole, con il savoir-faire di chi l’inferno lo conosce bene.

“DICONO CHE IO SIA UNA DIVA ESAGERATA, ESPLOSIVA, ESASPERATA ED ECCESSIVA. LA MIA VITA È UNA SELVA OSCURA IN CUI HO SCELTO DI PERDERMI, FRANTUMANDOMI E SMARRENDO DEFINITIVAMENTE LA RETTA VIA. MA È PROPRIO IN QUEL BUIO PROFONDO CHE MI CIRCONDA CHE HO PREMUTO IL TASTO PER TRASFORMARMI DA DOMATA A DOMATRICE, DIVENTANDO PROTAGONISTA DI UNA VITA SFRENATA, INCONTROLLABILE E SURREALE: UNA VITA IN CAPSLOCK.” Parola di M¥SS.

Un beat aggressivo fidget house con un basso dubstep che si evolve in un’esplosione complextro finale è la colonna sonora di un viaggio iniziatico in tre tappe, tradotto in una coreografia plasmata su tre diversi mondi visivi. Al centro di tutto, sempre lei, la nostra M¥SS. Semi sdraiata su un triclinio e circondata da teli di cellophane, statue antiche e luci al neon in un prologo che sembra una visione postmoderna dell’Impero Romano partorita dall’estro di David LaChapelle. Una fotografia dell’odierno Occidente schiacciato fra opulenza e cupa decadenza. Da lì in poi è un susseguirsi di cloni, replicanti, identità molteplici e cambi di abito: stivali in vinile nero, attillatissimi outifit in latex total black, camicette bianche, gonne longuette con spacco, collant velati, decolletè a spillo, burqa fucsia e blue elettrico. E, ancora: trecce dorate, caschetti biondi, sensualissime bocche rosse e affilate unghie laccate.

Un trionfo fetish senza precedenti che spazia da Barbarella a Matrix, da Caligola a Andy Warhol, fino ad arrivare all’archetipo della cultura audiovisiva degli ultimi decenni: i monitor della tv via cavo che alternano immagini a barre di colore, ricordo degli anni ’80, il decennio in cui nacque MTV.

Bio

M¥SS KETA è l’angelo dall’occhiale da sera. E dal volto velato. La sua identità nascosta è il modo migliore per dire la Verità, perché “non avendo volto, c’è un po’ di M¥SS in ognuno di noi”. Segno zodiacale: “Vergine, ma non troppo”.

Performer situazionista, rapper dall’attitudine punk, icona pop e diva definitiva. M¥SS KETA è di Milano, e non potrebbe essere altrimenti. Da vera leader, guida una truppa d’assalto che risponde al nome di “Le ragazze di Porta Venezia”, fanciulle prorompenti come quelle di Varla in “Faster, Pussycat! Kill, Kill!” di Russ Meyer. Più conturbanti ma meno pericolose. Con loro, infiamma i palchi dei maggiori festival e club di tutta Italia in un tripudio di techno, house, dubstep, rap che sembra generato dal suo stesso corpo. Bassi profondi battuti da vertiginosi tacchi a spillo glitterati. Una vera sacerdotessa della notte che aizza le masse di fedeli con il suo verbo dissacrante, eccessivo, radicalmente iperrealista. I suoi live sono esperienze extrasensoriali, i suoi testi la radiografia di una Nazione.

Ha esordito nel 2013 con “Milano, sushi e coca”. Da lì in poi, una serie di successi stratosferici come “In gabbia (non ci vado)”, “Burqa di Gucci”, “Le ragazze di Porta Venezia”, raccolti successivamente nel greatest hits “L’angelo dall’occhiale da sera: col cuore in gola” (2016). Nell’estate 2017 pubblica per l’etichetta La Tempesta l’EP “Carpaccio ghiacciato”, prodotto da Motel Forlanini, in cui spiccano le collaborazioni con Riva e Populous, che ha prodotto il singolo “Xananas”.

Con fare camaleontico dice di aver trascorso estati in compagnia dell’avvocato Gianni Agnelli ed Edwige Fenech negli anni ’80. Negli anni ’90 invece sostiene di aver flirtato in barca a vela con Massimo d’Alema al largo della Costa Smeralda, e con Sophia Loren a Courmayeur. Ancor prima di tutto ciò sembrerebbe essere stata la prima musa di Salvador Dalí e Andy Warhol, per citarne alcuni, dopotutto l’arte l’ha sempre affascinata, fin da quando fu la prima a scoprire che dietro l’enigmatico sorriso di Monna Lisa c’era semplicemente un robusto uso di ketamina.

Una donna di spettacolo, ma soprattutto uno spettacolo di donna, che non ha saputo dir di no agli insistenti corteggiamenti del mondo della moda, che l’ha fatta diventare la modella e icona più desiderata da svariati stilisti del Bel Paese e non solo.

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