INTERVISTA CON JEFFREY JEY: IL SUCCESSO CON GLI EIFFEL 65, LA CARRIERA SOLISTA, IL NUOVO SINGOLO “SETTEMBRE” E LA PASSIONE PER LE ARTI MARZIALI

Negli anni Novanta e Duemila insieme agli Eiffel 65 ha collezionato successi straordinari: Grammy nomination come migliore gruppo dance nel 2000, Top of the Pop UK artist dell’anno (2000), 4 volte disco di Platino con l’album “Europop” negli Stati Uniti, disco di Diamante in Francia, doppio Platino in Germania, Austria, Svizzera, partecipazione al Festivalbar dal 1999 al 2005 e al Festival di Sanremo 2002 con “Quelli che non hanno età”, oltre alla posizione numero 1 nel mondo con “Blue” per diverse settimane. Stiamo parlando di Jeffrey Jey, al secolo Gianfranco Randone, voce inconfondibile degli Eiffel 65 che ora ha intrapreso la carriera solista pubblicando il nuovo singolo “Settembre”, che arriva dopo “Adesso per sempre”, “Sabbia”, “Lega” e “Da quando ci sei te”.

Con oltre 15 milioni di dischi venduti nel mondo e migliaia di concerti, Jeffrey è un artista riconosciuto a livello internazionale. Le sue capacità di scrittura sono da tempo note tanto che ha firmato anche il brano “Wave Goodbye”, incluso nell’album del DJ Robin Schulz, pubblicato nel 2015.

“Settembre” anticipa la pubblicazione del suo primo progetto da solista che includerà diverse collaborazioni con personaggi famosi a livello mondiale.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Jeffrey Jey, ecco cosa ci ha raccontato.

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E’ uscito il tuo nuovo singolo “Settembre”, un brano con un testo in italiano e un sound internazionale…

“E’ un pezzo che abbraccia quella sensazione che vivo dai tempi della scuola quando finiva l’estate e arrivava l’autunno e c’era questo momento un po’ combattuto tra la nostalgia del sole e la voglia di affrontare un nuovo anno di cambiamenti. Settembre vuole in un certo senso ripercorrere queste sensazioni parlando di una storia d’amore tra due persone e lo fa con sonorità internazionali che strizzano l’occhio alla dance un po’ piu’ morbida”.

“Settembre” andrà a far parte, insieme ai singoli precedentemente pubblicati, del tuo primo album da solista. Cosa puoi anticiparci a riguardo?

“Stiamo lavorando sulle collaborazioni con prestigiosi artisti che saranno contenute nel disco, canterò in italiano, ci saranno singoli già usciti e altri nove inediti, e a livello di sound abbraccerà l’elettronica, la musica pop e dance”.

Con gli Eiffel 65 hai avuto un successo planetario grazie a “Blue (Da ba dee)”, qual è il ricordo piu’ bello legato a quegli anni? 

“Ci sono milioni di ricordi, spesso mi fermo a riflettere sul successo di Blue e sulla fortuna che abbiamo avuto nell’aver scritto una canzone che ci ha permesso non solo di varcare i confini dell’Italia ma anche quelli della dance e di entrare nel mondo pop. Blue è diventato un brano generazionale, lo vedo nei nostri concerti in cui c’è un ventaglio di pubblico molto vasto, dai 18 ai 40 anni. Negli anni la voglia di raccontarmi e raccontare molte cose ha portato alla nascita di questa costola degli Eiffel 65 che è la mia carriera solista e ha portato alla luce questi cinque singoli che ho pubblicato. A livello di serate con gli Eiffel 65 andiamo ancora fortissimo, facciamo 50-60 concerti l’anno. Blue ci ha permesso di scavalcare la moda del momento della musica dance e di permanere nel tempo”.

Che ricordo hai invece delle esperienze al Festivalbar e al Festival di Sanremo?

Porto nel cuore gli anni del Festivalbar, era un sogno che si avverava perché ho passato tante estati a seguire il programma, guardando le nuove proposte, i grandi cantanti, tanto che nella città di Siracusa in cui ho vissuto per un po’ di tempo sono andato a vedere anche una puntata dal vivo, avrò avuto 15, 16 anni. Arrivare su quel palco era una cosa strana, un grandissimo sogno, è stato stupendo. Lo stesso vale per Sanremo che è il palco piu’ importante degli ultimi cinquanta anni della musica italiana, lì l’emozione era ancora maggiore, sapevo che tutti i parenti e gli amici mi avrebbero visto. Mio padre era scomparso qualche anno prima, lui era un musicista e il suo sogno era andare al Festival, essere lì è stato davvero emozionante”.

Com’è nata la collaborazione con Dj Robin Schulz?

“Una persona che conosco e che lavora in Germania mi chiese di lavorare su una base, non sapevo che fosse un brano di Robin Schulz, mi chiesero un cantato e una melodia molto soul, blues e venne fuori poi quello che si sente nel disco. Mandai una melodia cantata da me e fece un’ottima impressione anche il timbro vocale. Quando Robin l’ha sentita è rimasto entusiasta e ha chiesto di fare un featuring insieme a me. Così è nato Wave Goodbye”.

Quanto è cambiata la musica dance rispetto al passato?

“E’ semplicemente diversa, influenzata dal modo in cui le persone vivono e comunicano. Ad esempio nell’Ottocento non c’era la tecnologia, il modello di business della musica era il compositore che creava l’opera, la dava a un editore che faceva una serie di spartiti, si organizzava con un teatro e un’orchestra per far suonare il compositore e il pubblico andava a vederlo. Oggi siamo nel pieno della tecnologia, la produzione al computer aiuta tantissimo a velocizzare il processo, ad abbattere i costi, e questo porta diversi produttori a realizzare un brano e a diffonderlo su internet. Tutto ciò ha inflazionato l’offerta ma anche dato luce a persone che sarebbero altrimenti rimaste nascoste. Nei live poi è la tecnologia a farla da padrone soprattutto per quello che riguarda la musica dance”.

Sei un grande appassionato di arti marziali, hai praticato Jeet Kune Do, Kali, MMA – Mixed Martial Arts e Thai Boxe. Da cosa nasce questa passione?

“Io sono nato in Sicilia e ho vissuto negli Stati Uniti e quando ero piccolo ho avuto dei grossi problemi con i bulli, un giorno mi capitò di vedere un film di Bruce Lee con mio papà e da lì è nato un amore impressionante per le arti marziali. Dietro a quello che può essere considerato uno sport fisico si cela tutto un mondo spirituale che porta la persona a vivere in maniera diversa, a vedere il mondo con occhi diversi e a prendere le decisioni piu’ giuste”.

di Francesca Monti

 

 

 

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