SANREMO 2019: INTERVISTA CON I NEGRITA IN GARA CON “I RAGAZZI STANNO BENE”

I Negrita sono in gara al Festival di Sanremo 2019 con “I Ragazzi Stanno Bene”, che farà parte della raccolta omonima “I ragazzi stanno bene 1994-2019” in uscita l’8 febbraio. L’album celebra i 25 anni di carriera della band: 32 brani che ripercorrono l’emozionante  storia della band toscana più tre inediti: il brano sanremese, “Andalusia” e “Adesso basta”.

Abbiamo incontrato i Negrita, ecco cosa ci hanno raccontato.

Festeggiate quest’anno venticinque anni di carriera con la partecipazione al Festival di Sanremo. Com’è stato tornare sul palco dell’Ariston?

“Le nozze d’argento sono in corso, la settimana sanremese è una festa, sta andando bene, alla seconda esibizione abbiamo preso pieno possesso della situazione. E’ sempre emozionante cantare qui”.

Nella serata dei duetti sarete accompagnati da Enrico Ruggeri e Roy Paci…

“Sarà un duetto emozionante, abbiamo fatto le prove qualche giorno fa, avremo una super tromba ad accompagnarci, Roy Paci e poi c’è Enrico che è un fratello maggiore. Saremo seduti, la canzone avrà un’atmosfera diversa, speciale”.

Nelle vostre canzoni ricorre un tema importante come quello della libertà, cosa rappresenta per voi?

“Definire la libertà è rischioso, credo sia uno dei concetti piu’ inafferrabili, per ogni situazione esiste un’idea di libertà differente. Dipende da che lato guardi questo concetto. Abbiamo coinvolto la parola libertà anche nel pezzo di Sanremo, inteso come superamento della paura. Nonostante il mondo sia cambiato in maniera mostruosa si ha l’impressione che dall’altra parte ci sia stata una restrizione individuale, dalle Torri Gemelle in poi i poteri forti si sono approfittati di questo momento di debacle dell’umanità restringendo la libertà. Quindi noi ci ribelliamo a questo ed essendo musicisti e artisti teniamo molto al rispetto della libertà di ciascuno”.

“I Ragazzi Stanno bene” farà parte della raccolta omonima “I ragazzi stanno bene 1994-2019”…

“Ci sono tre inediti diversi, ognuno ha un’anima particolare e va a completare la raccolta. Siamo al secondo giro di boa, in questi sedici anni intercorsi tra i due Festival abbiamo sperimentato molto. Veniamo definiti rockettari, non è proprio vero, abbiamo una struttura molto piu’ complessa”.

di Francesca Monti

 

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