Intervista con Lunetta Savino, protagonista del film “Il coraggio di Angela”: “E’ stato un onore avvicinare delle storie e delle donne così speciali nella loro normalità”

Nella sua carriera Lunetta Savino ha interpretato intensi ruoli drammatici ed altri più leggeri riuscendo sempre ad essere credibile e a regalare emozioni.

Venerdì 5 giugno in prima serata su Rai 1 sarà protagonista del film “Il coraggio di Angela” per la regia di Luciano Manuzzi, che racconta la storia di una piccola imprenditrice napoletana che si ribella alla prepotenza e alla violenza della camorra, diventando un esempio per tanti altri commercianti.

In questa intervista che ci ha gentilmente concesso abbiamo parlato con Lunetta Savino de “il coraggio di Angela”, ma anche della nomination ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come miglior attrice protagonista per il film “Rosa”, diretto da Katja Colja, dell’iniziativa culturale “Oggi leggo io” e del futuro del cinema.

Coraggio Angela 1

“Il coraggio di Angela” chiude la trilogia iniziata con “Felicia Impastato” e con “Il figlio della luna”, e racconta la storia di un’imprenditrice napoletana che si è ribellata alla camorra…

“Questa trilogia è stata una bella idea di Tinni Andreatta, direttrice di Rai Fiction, che, dopo la messa in onda su Rai 1 di “Felicia Impastato” che è stato riprogrammato in tv in occasione della settimana della legalità, in questo periodo in cui a causa del covid si sono fermate le nuove produzioni, e che ha avuto un ottimo riscontro in termini di ascolti, ha deciso di riproporre anche “Il figlio della luna” e “Il coraggio di Angela”. Sono film che raccontano storie vere, realizzati più o meno nello stesso periodo, in una stagione molto bella per me, in cui ho avuto l’occasione di avvicinare delle storie e delle donne speciali nella loro normalità. “Il coraggio di Angela” è ispirato alla vera vicenda di Silvana Fucito, proclamata eroina europea dell’anno dal Time nel 2005, un’imprenditrice che si oppose alla camorra, rifiutandosi di pagare il pizzo e che denunciò gli estorsori che la minacciavano da tempo e che le hanno bruciato il negozio di vernici. Nel film poi viene raccontata anche un’altra storia importante che riguarda questo ragazzo, Salvatore, che Angela assume per sottrarlo a un destino criminale. Infatti è figlio di sua cugina che è morta e ha un padre camorrista che minaccia la protagonista e i suoi famigliari. Angela lo salva da questa strada offrendogli un lavoro come possibilità di riscatto”.

Ha avuto modo di incontrare Silvana Fucito? 

“L’ho conosciuta a suo tempo dovendola interpretare e mi ha colpito il fatto che non si senta un’eroina, è una donna pacata, tranquilla, che si è comportata in questo modo perchè non poteva fare diversamente, per lei è stato naturale ribellarsi alla camorra”.

Felicia, Lucia e Angela, tre donne molto diverse tra loro, ma tutte coraggiose, esempio di dignità e lealtà. Cosa le hanno lasciato questi tre personaggi?

“Rivedere questi film mi ha dato una grande emozione, forse per il modo in cui lavoro ho sentito queste donne molto vicine a me, mi sono calata totalmente in questi personaggi e guardandoli da fuori ho creduto a quello che mi arrivava. Ed è stato così anche per tanti spettatori, infatti abbiamo ricevuto messaggi meravigliosi di apprezzamento ma anche di condivisione fortissima di queste storie che non lasciano indifferenti perché sono realmente accadute, perché ti insegnano tante cose. Mi sono ricordata anche il timore che ho provato nell’avvicinarmi a donne di questo tipo, che trasmettono una grande forza ma anche dignità, senso della giustizia, da Felicia alla stessa Lucia Frisone che combatte come una leonessa per permettere al figlio di condurre una vita normale, come tutti i ragazzi. Fondamentalmente hanno qualcosa in comune perché anche Felicia trasmette agli altri giovani che entrano nella sua casa, dopo che è morto il figlio, i valori della cultura, dello studio, infatti dice: “la mafia si combatte con i libri non con le pistole”. Allo stesso modo Lucia capisce che Fulvio deve studiare per poter essere un ragazzo a tutti gli effetti, che anche se ha un corpo e un fisico molto compromessi dalla malattia, essendo tetraplegico spastico distonico, è intelligente e deve puntare su questo. Lo stesso discorso vale infine per Angela che sottrae Salvatore al destino di malavitoso dandogli un lavoro, una prospettiva diversa”.

Questi film dimostrano quanto la tv possa essere importante per far passare messaggi socialmente utili e smuovere le coscienze della gente…

“E’ la funzione della Rai come servizio pubblico, c’è un dovere in più rispetto ad altre reti di mandare messaggi anche attraverso la riproposizione di film come questi che magari molti non avevano visto e affrontano tematiche sempre attuali come la legalità, la lotta alla mafia o la disabilità. Ci sono tante madri che combattono per i propri figli o parenti diversamente abili e ogni volta devono tornare alla carica per vedere confermati quelle conquiste e quei diritti faticosamente acquisiti”.

rosa

Ha ottenuto la candidatura ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento per la sua interpretazione nel film “Rosa” che racconta la rinascita di una donna matura dopo la morte di sua figlia. Nel cinema italiano è raro che venga affrontata una storia di questo tipo. Come ha lavorato per dare il volto a questo personaggio?

“Sono altre belle sorprese che mi sta riservando la vita in un periodo così difficile e strano e che mi hanno restituito una grande gioia, perché non sono personaggi semplici da interpretare né storie che ti lasciano indifferenti. Rosa è una donna che non solo sopravvive a un lutto terribile, la morte della figlia, ma prova e riesce a ricominciare a vivere, partendo da se stessa, dal sentire che se lei ritorna a provare piacere nello stare al mondo, un piacere anche fisico e sessuale, allora forse sarà in grado di dare ai suoi cari quell’amore che si era un po’ congelato, perché un dolore così atroce può bloccare tutto. Ho lavorato molto su questo congelamento e su questo risveglio del corpo, del cuore e dei sentimenti. E’ un film delicato, emozionante, emotivo, che racconta tante cose attraverso gli sguardi e le immagini, seguendo il gusto della regista italo-slovena Katja Colja. E’ stato girato tra Trieste e la Slovenia, una terra di confine, di incroci particolari, luoghi che mi sono entrati nell’anima nonostante io arrivi dal Sud. Anche il film racconta questo perché Rosa è di origini pugliesi ed è sposata da quaranta anni con un uomo sloveno. E’ la storia di rinascita di una donna matura che nel cinema italiano non viene raccontata quasi mai, è una pellicola insolita. Sono contenta che abbia avuto questa attenzione da parte della critica e sono orgogliosa di essere stata nominata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento. Purtroppo “Rosa” non ha avuto la possibilità di arrivare a un vasto pubblico perché la difficoltà di un certo cinema sta nel trovare mercato ma mi auguro che in futuro film di questo tipo possano essere prodotti e visti sempre di più”.

Ha esordito a teatro con Macbeth, è entrata nel cuore del pubblico con Cettina di “Un medico in famiglia”, ha recitato in film e serie di successo. C’è un lavoro a cui è particolarmente legata?

“Ce ne sono diversi, sicuramente a teatro sono stata fortunata ad aver incrociato registi come Leo Muscato che mi ha diretta in “Casa di bambola – L’altra Nora” ma anche Massimo Andrei con cui ho lavorato in “Non farmi perdere tempo”, l’ultimo spettacolo che ho interpretato prima del lockdown. Nella mia carriera mi sono messa in gioco e ho avuto grandi soddisfazioni, tutto quello che ho investito mi è stato restituito dal pubblico. Per quanto riguarda il cinema sono legata al film “Mine vaganti” di Ozpetek mentre per la tv a “Raccontami”, una serie che narrava bene il periodo dell’Italia degli anni Sessanta. Poi ogni esperienza è diversa e ti lascia qualcosa”.

A proposito di televisione, lo scorso anno ha condotto su Rai 3 in seconda serata “Todo cambia”, un programma che racconta la storia di persone che hanno dato una svolta alla loro vita. Le piacerebbe ripetere l’esperienza della conduzione?

“Mai dire mai, è stato un esperimento abbastanza riuscito anche se andava in onda in tarda serata su Rai 3. Magari trasmissioni così andrebbero programmate in un orario più accessibile al pubblico proprio perché raccontano storie che appartengono a tante persone e sono da esempio per chi si lamenta di come vanno le cose e vorrebbe dare una svolta alla propria vita. Spesso questo dipende dalla fortuna e dalle occasioni ma anche da noi stessi. Amo mettermi in gioco, cambiare, quindi ben vengano le sfide”.

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Durante il lockdown sono state promosse molte interessanti iniziative culturali. Tra queste anche “Oggi leggo io” sulla sua pagina Instagram. Com’è nata questa idea e come mai ha scelto proprio questo social visto che non ha altri profili?

“Finora mi ero sempre rifiutata di aprire un profilo sui social ma a un certo punto mi hanno detto che da qualche parte dovevo stare (sorride). Ho capito che su Instagram avrei potuto raccontarmi usando ciò che mi piace fare, oltre a postare la foto di un lavoro o di un viaggio. Nel mio caso durante il lockdown è stato una salvezza avere “Oggi leggo io”, questo spazio che mi sono data ogni giorno per il quale ero impegnata a scegliere un libro, a prepararmi, a darmi una truccatina per mostrarmi in pubblico e a leggere per gli altri, una cosa che mi è sempre piaciuta fare da quando ho iniziato a recitare perché la lettura di un testo è il primo approccio con un autore per capire, entrare nel suo mondo e riuscire a trasmetterlo a chi ascolta o guarda. Ovviamente è bellissimo farlo dal vivo ma anche attraverso mezzi differenti che si hanno a disposizione, in questo caso Instagram. Mi dispiace aver interrotto questa iniziativa perché ora sono impegnata con alcuni progetti e non ho più molto tempo da dedicare a Oggi leggo io, però sono contenta di averlo fatto e lo riprenderò appena possibile. Inoltre cerco di seguire anche i consigli di questo giovane che mi aiuta con i social suggerendomi cosa fare. E’ stata una bella scoperta”.

Come vede il futuro del cinema?

“Non so cosa accadrà, anche le persone con cui parlo sembrano confuse, mi auguro che presto si trovino delle soluzioni, perché è impensabile che il mondo dello spettacolo e del cinema sia fermo, sia per noi attori sia per gli spettatori”.

In quali progetti la vedremo prossimamente impegnata?

“Parteciperò a metà luglio alla kermesse “INDA 2020 Per voci sole” al Teatro Greco di Siracusa che quest’anno si farà in forma di monologhi con attori e attrici che proporranno letture drammatizzate di testi classici rivisitati, riscritti anche in chiave contemporanea. Io porterò la Medea”.

di Francesca Monti

credit foto ufficio stampa

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