INTERVISTA CON RENATO CARUSO: “”Pitagora pensaci tu” è un viaggio immaginario in diversi luoghi del mondo attraverso la musica”

Si intitola “Pitagora pensaci tu”, in omaggio al famoso filosofo il nuovo disco solo guitar del chitarrista e compositore calabrese Renato Caruso, pubblicato da iCompany e distribuito da Self.

L’album è un viaggio musicale nel mondo attraverso 11 composizioni inedite e 2 cover, “Quando” di Pino Daniele e “Tears in heaven” di Eric Clapton, in cui, con la chitarra, Renato esprime la sua personalità e il suo universo musicale a 360 gradi, sperimentando con versatilità ed ecletticità nuovi orizzonti artistici e un sound che spazia dal samba al reggae alla bossa nova.

Abbiamo incontrato Renato Caruso a Milano. Qui la nostra video intervista:

Ciao Renato, è uscito il tuo nuovo disco “Pitagora pensaci tu”. Come mai hai scelto questo titolo?

“E’ un omaggio a Pitagora, filosofo, scienziato e matematico che visse a Crotone, la città dove sono nato. A lui si devono anche i primi esperimenti nella musica, in particolare sulle frequenze con il monocordo. Quindi essendo anche un musicista ho pensato fosse perfetto questo titolo”.

E’ un disco con tante sonorità diverse, che vanno dal samba al reggae alla bossa nova. Come hai lavorato a questo progetto che potremmo definire come un viaggio nel mondo, da Napoli a Parigi, dal Brasile a Milano e New York… 

“Sono tanti temi che avevo in mente da anni, ho lavorato un po’ per immagini, suonavo qualcosa immaginando già la scena, come in un film. E’ venuto fuori un album con generi diversi tra loro. Sono le mie città e i miei mondi preferiti, la bossa nova, il samba, sono molti viaggi e molti racconti, alcuni li ho scritti tornando nella mia città, altri dopo aver visto un film o stando in un ristorante siriano con la musica orientale in sottofondo come nel caso di “Aladin Samba””.

Renato Caruso_foto di LorenzoTagliafico_b

credit foto Lorenzo Tagliafico

C’è poi una canzone, “Flatlandia”, che invece è stata ispirata da un libro che hai letto…

“Flatlandia è ispirata a un libro di Edwin Abbott del 1884, un racconto fantastico a più dimensioni, che narra la vita di un abitante di un ipotetico universo bidimensionale che entra in contatto con un universo tridimensionale. Amando la matematica e la scienza, dopo averlo letto ho composto questo pezzo”.

Nel disco sono presenti inoltre due cover: “Quando” di Pino Daniele e “Tears in heaven” di Eric Clapton… 

“Pino è stato il mio maestro nascosto e mi ha dato veramente tanto perchè l’ho ascoltato sempre e Quando è un brano dove armonia e melodia convergono in un punto che è la diversità. Eric Clapton è uno dei miei artisti preferiti e Tears in heaven è molto emozionante, quindi ho dceiso di rifarlo in modo semplice ma con un tocco personale”.

Con chi ti piacerebbe collaborare?

“Con Sting, è il mio mito. Tra gli artisti italiani sono stato felice di lavorare con Concato, Ron, mi piacerebbe collaborare con Francesco De Gregori e Annalisa”.

Come nasce una canzone alla chitarra?

“Nasce sbagliando le note di un brano. Da quell’errore sviluppo una canzone, nel senso che ascolto delle musiche, prendo spunto, traggo ispirazione e poi personalizzo il pezzo”.

Presenterai il disco con dei live?

“Sì, pubblicheremo presto le date sulle mie pagine social”.

PITAGORA PENSACI TU_COVER LOW

Questa la tracklist dell’album (prodotto da Simone Coen): “Aladin Samba”, “Flatlandia”, “Pittrice del sottosuolo”, “Antonio’s choro”, “Napoli caput mundi”, “Quando”, “Bossa de Sheila”, “Passeggiando per New York”, “Pitagora pensaci tu”, “Caro mio Jobim”, “Reggae lake”, “Tears in heaven” e “Ciao Roland”.

di Francesca Monti

 

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