Omicidio Stefano Cucchi: carabiniere imputato ammette il pestaggio e accusa due colleghi

All’udienza del processo che vede imputati cinque carabinieri per l’omicidio di Stefano Cucchi, il geometra romano arrestato il 15 ottobre 2009 e morto una settimana dopo all’ospedale Pertini di Roma, c’è stato un colpo di scena. Il pm Giovanni Musarò ha reso nota un’attività integrativa di indagine dopo che uno dei carabinieri imputati, Francesco Tedesco, ha ricostruito i fatti di quella notte e ha accusato due suoi colleghi per la violenta aggressione nei confronti del giovane. Il 20 giugno 2018 Tedesco ha presentato una denuncia contro ignoti in cui dice che “quando ha saputo della morte di Cucchi ha redatto una notazione di servizio, chiamando in causa in seguito gli altri imputati: Mandolini, da lui informato di quanto accaduto; D’Alessandro e Di Bernardo, quali autori del pestaggio; Nicolardi quando si è recato in Corte d’Assise, già sapeva tutto”.

Tedesco ha dichiarato che “fu un’azione combinata. Cucchi e Di Bernardo ricominciarono a discutere e iniziarono a insultarsi, per cui Di Bernardo si voltò e colpì Cucchi con uno schiaffo violento in pieno volto. Allora D’Alessandro diede un forte calcio a Cucchi che prima iniziò a perdere l’equilibrio, poi ci fu una spinta di Di Bernardo in senso contrario, che lo fece cadere violentemente sul bacino. Il giovane battè anche la testa, in modo violento. Gli dissi ‘basta, che c…fate, non vi permettete”. E’ quanto si legge nel verbale di interrogatorio di Tedesco del 9 luglio 2018. “Spinsi Di Bernardo ma D’Alessandro colpì con un calcio in faccia Cucchi mentre questi era sdraiato a terra. Mi avvicinai a Stefano, lo aiutai ad alzarsi e gli chiesi come stesse, lui mi rispose ‘sto bene, io sono un pugile’. Ma si vedeva che era stordito. Dopo aver nuovamente diffidato Di Bernardo e D’Alessandro, dicendo loro di stare lontani da Cucchi, con il mio cellulare chiamai il maresciallo Mandolini e gli raccontai quello che era successo”.

Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, che da nove anni si batte con coraggio per arrivare alla verità sull’omicidio del fratello, ha scritto su Facebook: “Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi”.

 

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