FLAUTISSIMO 2017: AL TEATRO VASCELLO IN SCENA MONI OVADIA E KLEZROYM

L’edizione 2017 di Flautissimo si avvia alla conclusione con due spettacoli al Teatro Vascello: lunedì 11 dicembre, con Moni Ovadia che, per la prima volta a Roma, porta in scena “Rotte Mediterranee – Racconti, Musiche e Canzoni” e martedì 12, con il concerto dei KLEZROYM e le loro musiche della diaspora ebraica, dal Mediterraneo all’Europa orientale.

ROMA | 30 ottobre/12 dicembre

FLAUTISSIMO 2017 – 19a edizione

“Il mare unisce i paesi che separa”

Direzione artistica STEFANO CIOFFI

11 dicembre, ore 21 – Teatro Vascello

Prima assoluta a Roma – ingresso 15 e 12 euro

ROTTE MEDITERRANEE | RACCONTI, MUSICHE E CANZONI

 con Moni Ovadia, voce

Anissa Gouizi, voce
Giovanni Seneca, chitarre
Gabriele Pesaresi, 
basso
Francesco Savoretti, 
percussioni mediterranee

testi di
 Ivo Andric, Paolo Rumiz e Moni Ovadia
composizioni e arrangiamenti di Giovanni Seneca

“Tutto ciò che questa nostra vita esprime – pensieri, sforzi, sguardi, sorrisi, parole, sospiri – tutto tende verso l’altra sponda, come verso una meta, e solo con questa acquista il suo vero senso. Poiché, tutto è passaggio, è un ponte le cui estremità si perdono nell’infinito e al cui confronto tutti i ponti dì questa terra sono solo giocattoli da bambini, pallidi simboli. Mentre la nostra speranza è su quell’altra sponda.” Ivo Andric

Rotte Mediterranee è un recital per voce e chitarre basato sullʼintreccio di racconti e canzoni popolari dellʼarea mediterranea e composizioni originali di Giovanni Seneca. Il mediterraneo non è solo un luogo geografico, è unʼatmosfera, un paesaggio. È tra i punti cardinali, quello che vive nel presente: non è la proiezione smisurata della conquista dellʼovest, né il rigore nordico dellʼetica del lavoro, non è lʼorigine che appartiene allʼoriente, ma è lʼesperienza della complessità, la ricchezza delle differenze. Una dimensione della conoscenza non ossessionata dalla crescente velocità. Azzurro ma non sempre, grigio sotto le nuvole, nero nellʼoscurità, dorato o roseo e perfino rosso sotto il sole, bianco o plumbeo, verde, trasparente, torbido: il mare si colora di una gamma smisurata di sfumature che rimbalzano nei suoni delle voci, dei luoghi, delle musiche.

I canti presentano elementi nelle lingue locali: bulgaro, serbo, greco, ladino, turco e vari dialetti italiani. Si tratta dunque di un repertorio plurilingue, in cui talora una stessa melodia accompagna testi in lingue diverse, talora una stessa canzone si compone di strofe in varie parlate.

Musiche e canti ispirati alle diverse culture del mediterraneo e al dialogo tra i popoli; partendo dallʼItalia si parte per un viaggio che tocca Spagna, Nord Africa, Grecia e arriva fino ai Balcani. Particolarmente interessante la presenza di alcune sevdalinke bosniache, romanze dei sefarditi bosniaci nate principalmente da racconti popolari della tradizione orale. Come ad aprire finestre sul mediterraneo, Moni Ovadia assieme a Giovanni Seneca fonde musica, canto e parole in una originale forma di concerto teatrale.

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12 dicembre 2017, ore 21 – ingresso 15 e 12 euro

 Klezroym | Onde di suono Mediterranee

Le musiche della diaspora ebraica, dal Mediterraneo all’Europa Orientale

con

Gabriele Coen flauto, sax soprano, clarinetto

Andrea Pandolfo Tromba, flicorno

Riccardo Manzi chitarra, buzuki, voce,

Andrea Avena contrabbasso

Leonardo Cesari batteria

Eva Coen voce

I KlezRoym, uno dei più famosi gruppi europei di musica klezmer, partendo dalla riscoperta del patrimonio musicale ashkenazita e sefardita, propongono un continuo lavoro di incontro tra diverse culture musicali (mediterranea, mediorientale, italiana), costruendo un suggestivo ponte sonoro tra musica popolare e jazz contemporaneo.

Allo stesso tempo passionale e contemplativa, a volte selvaggia e frenetica, la musica Klezmer ha assorbito moltissimo dal folclore est-europeo e zigano, combinandolo con l’espressività tipicamente ebraica. Estremamente coinvolgente, il klezmer è un esempio di forma musicale tradizionale in continuo sviluppo, che interagisce con successo con sonorità più moderne. La musica Klezmer è la radice e lo spunto per una ricerca che ha portato i KlezRoym a scrivere brani del tutto originali ed a realizzare arrangiamenti in cui la matrice tradizionale è importante riferimento musicale ma soprattutto modello di libertà ed apertura alle diverse matrici culturali dei musicisti del gruppo.

Il mare unisce i paesi che separa”, sottotitolo di questa diciannovesima edizione di Flautissimo è una frase del poeta inglese Alexander Pope (1688-1744) celebre per il suo importante lavoro di traduzione dell’opera di Omero.  Al Festival partecipa anche l’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), che in mare e lungo le rotte della migrazione offre assistenza alle persone in fuga, e sarà presente con i visori a 360 gradi della campagna #Milionidipassi Experience.

 

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