VIDEO INTERVISTA CON GAZEBO CHE RACCONTA IL NUOVO DISCO “ITALO BY NUMBERS”

Il re della Italo Disco anni ’80 è tornato. Gazebo (alias Paul Mazzolini), artista, cantante e coautore di “I Like Chopin”, ha pubblicato il suo nuovo disco “Italo By Numbers” (Softworks / SELF Distribution), che arriva dopo 8 album in studio, un doppio live e innumerevoli compilation. Nel nuovo progetto Gazebo ripropone alcuni classici della famosissima ondata di musica dance made in Italy, che ha spopolato in tutto il mondo a metà degli anni ‘80, arricchiti dal brano inedito “La Divina”, singolo in rotazione radiofonica, in cui per la prima volta si cimenta con la lingua italiana.

Italo By Numbers” si apre con la hit delle Flirts “Passion“,  firmata da Bobby Orlando conosciuto per essere stato anche il primo produttore dei Pet Shop Boys, passando poi dalla poesia di “Survivor” di Mike Francis all’energia di “Easy Lady” di Spagna, alla versione rimasterizzata di “I Like Chopin” a “Self Control” di Raf, per arrivare a  “Tarzan Boy” di Baltimora e “Happy Children” di P. Lion, senza dimenticare i successi dello stesso Gazebo, come “Masterpiece” (in versione rimasterizzata) e “Lunatic”. Presenti nell’album anche brani come “Another Life” di Kano, “People from Ibiza” di Sandy Marton, e successi firmati da Gazebo come “Wait“, “Rainfall Memories“, e la hit “Dolce Vita“, portata al successo da Ryan Paris.

Abbiamo incontrato Gazebo a Milano, ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao Paul, è uscito il tuo nuovo disco Italo By Numbers. Come hai lavorato a questo progetto e come hai scelto i brani? 

“Erano canzoni che giravano ai tempi o subito dopo I Like Chopin, quindi andando nelle discoteche o nei backstage televisivi incontravo artisti come Raf o Ivana Spagna, erano brani che mi sono sempre piaciuti. Poi nella mia carriera ho fatto otto album diversi con pezzi inediti e dopo l’ultimo del 2015 mi sono trovato in studio a giocherellare, insieme ai ragazzi della band, con i vecchi sintetizzatori analogici e gli strumenti che usavamo all’epoca e a un certo punto ci siamo messi a provare e mi sono trovato a voler fare un elenco di canzoni che mi sarebbe piaciuto fare. Da disco ludico è diventato una cosa seria”.

Cosa ci racconti riguardo l’inedito La Divina?

“Questo brano mi è stato proposto da un ragazzo greco conosciuto durante una serata. Un giorno mi è capitato di vedere un documentario sulla Callas e mi è tornato un flashback di quando da adolescente studiavo canto e avevo questo maestro che passava ore a parlare della Callas. Mi diceva: devi cantare per emozionare le persone, non per impressionarle. Una mattina scesi in studio e scrissi di getto questa canzone che si chiama La Divina. Quindici anni dopo ho incontrato questo maestro mentre camminavo per Roma, mi chiamò, vidi questa roulotte distrutta e un senzatetto seduto sul predellino e non lo riconobbi. Gli chiesi come facesse a stare lì da solo e lui mi rispose che non era solo ma c’era lei. Mi girai e vidi una gigantografia della Callas che aveva a casa sua e che era l’unica cosa che si era portato dietro, ascoltava lei, diceva: io ho la divina. Il giorno dopo sono tornato per portargli qualche vestito ma non c’era piu’. Questa cosa mi è rimasta dentro e l’ho scritta nel testo della canzone e ho deciso di fare questa bonus track e di cantare per la prima volta in italiano. Il brano è piaciuto molto e ho deciso di farne un singolo”.

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Presenterai il disco con dei live?

“Sto lavorando per fare una band Italo disco con elettronica, coriste, per riportare questo spirito divertente e allegro degli anni ’80. La gente che ha vissuto quel periodo ha voglia di tornare a divertirsi e ad ascoltare quel tipo di sonorità”.

La musica disco anni ’80 passa anche oggi nelle discoteche…

“Questo è molto bello. Soprattutto i giovanissimi oggi sono abituati a quei suoni che sono i campioni delle batterie e degli strumenti che usavamo all’epoca, quindi è un sound famigliare. I ragazzi stanno scoprendo la melodia abbinata a questi suoni. E’ un tipo di musica che sta creando curiosità”.

Che musica ti piace ascoltare?

“Io sono stato molto influenzato dal rock progressive con cui sono cresciuto, mi piacciono i Genesis, ma ascolto con piacere anche Muse, Franz Ferdinand, Arctic Monkeys”.

Questa la tracklist di Italo By Numbers: “Passion”, “Give me one day”, “Self control”, “Wait”, “I like Chopin”, “Tarzan boy”, “Another life”, “Survivor”, “Happy children”, “Lunatic”, “Untouchable”, “People from Ibiza”, “Masterpiece”, “Easy lady”, “Dolce vita”, “Rainfall memories”, “La Divina”.

a cura di Francesca Monti

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