Intervista con Irene Maggi, che ci presenta il disco “Tank Girl”

Venerdì 4 maggio, alle ore 21, all’Auditorium Demetrios Stratos di Milano (via Ollearo, 5 – ingresso gratuito senza prenotazione) la talentuosa cantautrice milanese Irene Maggi presenta dal vivo il suo nuovo disco “Tank Girl” (Nadir Music/Believe Digital), uscito il 16 marzo.
I brani dell’album, interamente autobiografici, seguono l’ordine cronologico di un amore impossibile e neutralizzante dal quale l’artista riesce a redimersi soltanto rivestendosi di una corazza, da qui il nome Tank Girl, eroina punk degli anni ’80. I testi in inglese sono basati su una corrispondenza realmente avvenuta. Per quanto riguarda il sound, “Tank Girl”è un disco basato su forti tinte soul che si sviluppa su ritmi elettro-acustici.  Insieme alla cantautrice milanese, sul disco, suonano Francesco Sacco, alla chitarra, Luca Pasquino, al basso, Niccolò Bonavita, al contrabbasso, e Alex Canella, alla batteria.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Irene Maggi. Ecco cosa ci ha raccontato.

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Ciao Irene, è uscito il tuo nuovo disco “Tank Girl”. Ci racconti com’è nato? 

“Il disco racconta una storia d’amore impossibile ed è nato da una corrispondenza che avevo avuto con il destinatario di questo progetto che è Mr Agony che è poi anche il titolo di una canzone dell’album. Ho utilizzato questa corrispondenza e l’ho trasformata nei testi dei brani. Tank Girl è come se fosse un libro, in cui ogni canzone è un capitolo che racconta questa storia e lo abbiamo inteso come un concept album. Poi ho messo una parte di musica facendo provini voce e piano e alla fine di questo processo è intervenuto il produttore che ha dato la veste finale degli arrangiamenti e delle orchestrazioni”.

E’ in radio il tuo nuovo singolo “Can’t act upon it”, racconta il tema della rassegnazione in ogni ambito della vita…

“E’ una canzone che parla del tema della resa alla quotidianità, del non poter scegliere a volte quello che vogliamo fare e le persone che possiamo avere vicino. Questo brano è accompagnato da un video che cerca di trasformare questo tema della rassegnazione che nel disco di riferiva alla lontananaza della persona amata in una rassegnazione quotidiana al tempo che passa e quindi abbiamo voluto immortalare mia mamma e le mamme dei miei amici all’interno della palestra Luchino Visconti di Milano, riprese in una giornata qualunque, in cui fanno aerobica, pranzano, giocano a carte”.

C’è una canzone di questo disco che piu’ ti rappresenta in questo momento? 

“Secondo me quello che rappresenta sia me stessa che il disco è Mr Agony perchè innanzitutto è un brano dove sono riuscita a mettere tutte le cose che mi piacciono e le musiche che mi hanno influenzato. E’ scritto con struttura blues AAB e poi ha una base poliritmica, con due ritmi pari e dispari uno sopra l’altro e questo è legato alla musica africana e poi c’è la mia parte di cantato molto piu’ pop, quindi è un misto di generi che mi hanno ispirato”.

Come ti sei avvicinata alla musica? 

“Ho suonato fin da piccola, alle elementari e medie classica poi ho abbandonato questo genere e ho frequentato la scuola civica di jazz del Comune di Milano. Sono partita come strumentista suonando il violino e poi sono diventata cantante. Il jazz mi piaceva ma non era il mio mondo e pian piano ho iniziato a lavorare come cantautrice in progetti piu’ vicini alla musica leggera”.

Che tipo di musica ti piace ascoltare? 

“Mi piace tantissimo la musica nord americana, dal folk, a Joni Mitchell, Carole King, alla musica swing, blues, soul, mi piacciono anche Justin Timberlake e Bruno Mars. La musica contemporanea italiana non la ascolto mentre mi piace quella cantautorale anni ’70 e artiste come Milva e Ornella Vanoni”.

Presenterai il disco con dei live? 

“Faremo delle date in estate, nel centro-sud Italia, poi man mano che saranno organizzati altri live pubblicherò tutte le informazioni su Facebook. Per ora la presentazione ufficiale con la band è il live del 4 maggio all’Auditorium Demetrios Stratos di Milano”.

di Francesca Monti

 

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