SHORT THEATRE: LA 1a ASSOLUTA DEI MUTA IMAGO, LE LEONESSE DI GEORGESCU E L’ELETTRONICA DI BAD PEACE. PROGRAMMA DEL 13 SETTEMBRE

Ambra Angiolini, Raffaella Carrà, Amanda Lear, Iva Zanicchi, Heather Parisi: durante gli anni Novanta, in Romania, i canali televisivi stranieri più amati erano quelli Italiani e loro erano le leggendarie icone che popolavano i programmi d’intrattenimento di quel periodo. Hic Sunt Leonesse – che alle 19.30 alla Pelanda apre la programmazione serale del 13 settembre di Short Theatre 2018 -, è una performance di Bogdan Georgescu condotta con la collaborazione di un gruppo di donne rumene trasferitesi in Italia durante gli anni ’90: una retrospettiva biografica sull’Italia immaginata, sugli ideali trasmessi dalle figure femminili dei TV show italiani, e sulla realtà che hanno invece dovuto affrontare una volta che la loro nuova vita italiana ha avuto inizio. Esito di una residenza a Roma nei mesi precedenti, Hic Sunt Leonesse di Bogdan Georgescu, secondo dei 2 lavori del focus sulla drammaturgia rumena che Short Theatre presenta nell’ambito di Fabulamundi Playwriting Europe, è una performance queer e femminista realizzata attraverso l’uso dell’active art, un processo che rivela l’opera d’arte celata in ognuno di noi, che trasforma le esperienze della vita quotidiana in un’opera collettiva.
Alle 20.45 sarà la volta invece di Perché sei qui? di Claudia Castellucci e Chiara Guidi, terza parte del ciclo Il regno profondo, dopo La vita delle vite e Dialogo degli schiavi. Perché sei qui? è la prima di molte domande che si scambiano due ‘luogotenenti’ arroccate su un podio. Sono domande elementari, di discorsi ancora più poveri, ma in grado di aprire crepacci sulla superficie sicura della quotidianità. L’unico motore, su cui tutto ruota, è la generazione continua di domande insaziate da provvisorie risposte, comprese quelle fornite dalla religione, che pure è la scienza del definitivo. Il carattere scettico e vedovile del dialogo rifluisce in un mare comico che lascia disorientati.
Grande attesa poi alle 22 per il debutto in prima assoluta della nuova creazione dei Muta Imago, già sold out per la prima delle 2 repliche. Combattimento indaga il concetto di amore come guerra, della seduzione come conquista, del desiderio come abbandono di uno stato di tranquillità per entrare in una dimensione di mistero e perdita di sé. Tutto ruota intorno ai corpi delle due performer in scena e alla relazione che queste instaurano nel tempo della performance: l’obiettivo è quello di condividere con il pubblico l’esperienza di due persone che cercano di uscire da loro stesse, di trasformarsi per arrivare a incontrare l’altra, attraverso il gesto della danza. Combattimento è una performance che ha la forma di un contest selvaggio e animale, che parte dallo studio del concetto di “mating” – l’insieme dei movimenti rituali che gli uccelli eseguono per attivare il desiderio e convincere il partner della propria forza e sensualità-, attraversa l’Après-midi d’un faune di Nijinski e arriva fino a Sergio Leone. Un movimento circolare e ipnotico che cerca di investigare l’amore come spinta del desiderio, il desiderio come esibizione di sé, e l’amplesso come scambio e annullamento di identità.
Ma le attività di Short Theatre iniziano già la mattina con The Quiet Volume, una performance sussurrata, auto-generata e automatica, che si inserisce in quell’atmosfera comune a tutte le biblioteche del mondo: una combinazione di silenzio e concentrazione in cui convivono differenti esperienze di lettura e di studio. Due persone, sedute fianco a fianco, prendono spunto da parole scritte e sussurrate e si ritrovano a percorrere un viaggio tra i libri. La performance, in co-realizzazione con Romaeuropa Festival e con la collaborazione di Biblioteche di Roma, mette a nudo la magia che è nel cuore dell’esperienza della lettura, permettendo ad aspetti profondamente interiori di uscire allo scoperto, in uno spazio pubblico e condiviso, diventando complici silenziosi di un’esperienza personale, ma partecipata. Trilogia della città di K di Agota Kristof, Cecità di José Saramago, Quando eravamo orfani di Kazuo Ishiguro, City Scapes di Gabriele Basilico sono i libri al centro di questa edizione italiana della performance dell’artista e performer inglese Ant Hampton e del fondatore della compagnia Forced Entertainment Tim Etchells. La performance, riservata a 2 spettatori per volta, fino al 15 settembre alla Biblioteca Renato Nicolini per Short Theatre 2018, verrà poi ripresa dal 20 al 29 settembre nell’ambito del Romaeuropa Festival.
La seconda serata invece si infiamma con il programma Rinuncia a Satana di Bad Peace che farà alternare alla consolle: Dubais, il progetto di musica multimediale Arabfuturist di Nadia Buyse, artista visiva, attivista culturale e musicista; la minimal techno di Cacao da Ravenna e la punk attitude dei francesi Delacave.
A completare il quadro della programmazione, l’installazione sonora di VicoQuartoMazzini Leave The Kids Alone che affronta il delicato tema del bullismo, l’altra installazione sonora, quella di Carlos Casas, declinazione dall’opera visiva Sanctuary e, infine, il consueto appuntamento quotidiano, a partire dalle ore 16.00, con L’Uomo che cammina di DOM– progetto di esplorazione di alcuni territori della città, dei loro paesaggi, delle loro comunità, realizzato in collaborazione con PAV e ispirato alla omonima graphic novel di Jiro Taniguchi. L’uomo che cammina è a ingresso libero con prenotazione obbligatoria a organizzazione@pav-it.eu

Short Theatre 2018 è ideato e organizzato da AREA06 con la direzione artistica di Fabrizio Arcuri, la direzione generale e co-curatela di Francesca Corona, è realizzato con il sostegno di MiBAC e Regione Lazio, con il patrocinio di Roma Capitale ed è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Azienda Speciale Palaexpo. Si svolge con il contributo di Acea, in collaborazione con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale e con il supporto di Institut Français Italia, Istituto Svizzero Roma, Accademia di Spagna Roma, Istituto Cervantes Roma, Instituto Camões, Accademia di Romania, Istituto Confucio dell’Università Sapienza di Roma.

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