Si intitola “AKUREYRI” il nuovo singolo di MECNA con il produttore italoamericano SICK LUKE, in radio da venerdì 11 gennaio

Si intitola “AKUREYRI” il nuovo singolo di MECNA con il produttore italoamericano SICK LUKE in radio da venerdì 11 gennaio.

AKUREYRI” (testo di Mecna e musica e produzione di Sick Luke) è stato pubblicato in digitale la notte di Natale (https://vir.lnk.to/Akureyri), un regalo che Mecna ha voluto fare ai suoi fan come aveva già fatto in passato con “La Pagherai” e “Nessuno Ride”, e prende il titolo dalla città islandese Akureyri, la seconda area urbana del paese nell’Islanda settentrionale.

“Ho sempre voluto collaborare con realtà diverse dalla mia – afferma Mecna – e, data la stima reciproca, con Sick Luke è stato molto naturale. Credo che il risultato sia un brano solido.

Come sempre nei miei pezzi cerco di raccontare quello che sono e quello che penso. Dopo quest’anno intenso, tra disco e tour, avevo delle cose da dire e sono finite in Akureyri.”

Mecna presenterà live il singolo durante il concerto milanese del prossimo 14 marzo all’Alcatraz. L’appuntamento già sold out chiude un tour invernale di oltre 20 date che ha fatto registrare il tutto esaurito in tutta Italia (per informazioni www.mecnamusic.com). L’artista pugliese ha in programma altre date live il 12 aprile al Teatro Giordano nella sua Foggia e il 19 aprile al Bliss de L’Aquila.

Questo il testo di “Akureyri”:

Yeah
Sick Luke, Sick Luke
Ah

Quante cose spaventano, averci a che fare è rischioso per tutti
Quante volte feriamo e poi non siamo in grado a cucirci la pelle coi punti
Io che un po’ ti ho persuasa, ma mi copri di insulti
Siamo meglio di chi se ad un tratto da giovani siamo diventati adulti?
Mi avessero detto che un giorno poi il mondo mi crollava addosso
Sarei andato in palestra più spesso, cercando di attutire il colpo
Non ho messo mai più quelle dannate Vans dopo l’ultimo giorno di agosto
Sto scrollando lo schermo, non guardandomi attorno
E scrivendo risate rimanendo seri
Come stessi crepando dal ridere
Senza riuscire più a smettere tipo da ieri
Non ti ho visto, dov’eri?
Tra le nuvole, un loft con la vista sul porto innevato che sembra Akureyri
Se lottiamo da uomini veri poi cadiamo come angeli a Trevi

A che serve stare in giro?
Non voglio più saperne
Poi quando mi decido
Avrò le mie conferme


Che ne sai di cosa penso?
Che ne sai di cosa è meglio per me?
Io che non ti ho mai chiesto niente

Sputo saliva sopra la mia mano per entrare meglio
Non ho fatto salire nessuno a trovarmi dentro la mia stanza d’albergo
Delle ascese ne ho sempre sentito parlare soltanto dal retro
Di un locale in provincia scassato
In cui ho appena suonato ed è stato, diciamo, discreto
Ho fantasie
Mi fanno stare bene come farmacie
Aperte in queste sere
Sono più un tipo da farsi medie che da carpe diem
Due botte e via
Ho soltanto trovato quel lato felice dentro la malinconia
Che a tutti spaventa a morte
A tal punto da provare con ogni mezzo a scacciarla via
Alle feste degli altri, hah
Quasi sempre imbucati, sì
Tutti amici che senza la coca sarebbero solo saluti accennati
C’ho pensato a distrarmi, a guardarmi con occhi diversi
Ho i minuti contati
Non è più delle persone in sé che si parla, ma dei risultati
Ed io non voglio stare in mezzo
Ogni giorno come un pegno
Perché il mondo non è sveglio
Perché in fondo sto capendo
In quest’era in cui non c’è nessuno che perde
A me basta qualcuno che ascolta
Vorrei dirti qualcosa di bello
Ma ho davanti qualcuno che scorda

A che serve stare in giro?
Non voglio più saperne
Poi quando mi decido
Avrò le mie conferme

Che ne sai di cosa penso?
Che ne sai di cosa è meglio per me?
Io che non ti ho mai chiesto niente

Io non ero come sei tu per me
Io non ero come sei tu per me
Io non ero (a che serve stare in giro?)
Come sei tu per me (non voglio più saperne)
Io non ero (poi quando mi decido)
Come sei tu per me (avrò le mie conferme)
(Io non ero) A che serve stare in giro?
(Come sei tu per me) Non voglio più saperne
(Io non ero) Poi quando mi decido
(Come sei tu per me) Avrò le mie conferme

Che ne sai di cosa penso?
Che ne sai di cosa è meglio per me?
Io che non ti ho mai chiesto niente

 

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