“La bellezza è nella luce del cuore” diceva Khalil Gibran e ieri sera Ermal Meta con lo Gnu Quartet ha illuminato con quella bellezza vera, propria della sua musica, il Teatro Arcimboldi di Milano, completamente sold out.
Ad aprire il concerto è stato Cordio, talentuoso cantautore siciliano che ha preso parte a Sanremo Giovani con il brano “La nostra vita”.
Quindi sul palco, allestito con una scenografia essenziale ma suggestiva, è comparso Ermal Meta, con un’elegante giacca glitterata, con lo Gnu Quartet (Francesca Rapetti al flauto, Raffaele Rebaudengo alla viola, Roberto Izzo al violino e Stefano Cabrera al violoncello) e il live ha avuto inizio con una doppietta intensa ed emozionante composta da Voce del Verbo e Lettera a mio padre.
E’ arrivato poi il momento di Dall’alba al tramonto e Piccola anima, due pezzi già splendidi nella versione originale resi ancora piu’ sublimi con i nuovi arrangiamenti. Lo stesso discorso vale per Vietato Morire, Due lacrime, Non mi avete fatto niente, Quello che ci resta, Sperare, Le luci di Roma, Schegge e 9 primavere, la cui potenza espressiva e letterale arriva in maniera ancora piu’ travolgente con l’accompagnamento dello Gnu Quartet.
Un live variegato di oltre due ore, con un’alternanza di momenti divertenti e commoventi, in cui Ermal ha cantato brani del suo repertorio e pezzi de La Fame di Camilla, con l’aggiunta delle cover di Michael Jackson e dei Muse, ma anche di Amara terra mia, con quel falsetto e quell’interpretazione profonda che ogni volta regala brividi. Sì perchè, nonostante tutto, esistono ancora artisti in grado di far arrivare emozioni attraverso note e parole e di farti vivere una serata speciale, respirando quella magia che Ermal Meta riesce a creare attraverso la sua voce e le sue canzoni. Questa volta amplificata ancora di piu’ dall’intima e avvolgente dimensione teatrale.
di Francesca Monti
credit foto Mescal Musica