Intervista con Claudio Gioè, protagonista della serie “Passeggeri Notturni” disponibile su RaiPlay: “La radio mi ha sempre affascinato e in futuro mi piacerebbe lavorarci”

“Passeggeri Notturni” è la nuova serie in 10 episodi da 13 minuti ciascuno, tratti dai racconti contenuti nelle raccolte “Passeggeri Notturni” e “Non Esiste Saggezza” di Gianrico Carofiglio, disponibile su RaiPlay da martedì 25 febbraio, che vede protagonista uno degli attori piu’ amati e versatili del panorama italiano, Claudio Gioè, che dà il volto a Enrico, conduttore radiofonico di una trasmissione serale in cui gli ascoltatori raccontano le proprie vicende personali.

Lo speaker introduce ogni episodio dal suo studio di registrazione e vivendo la storia principale conduce il telespettatore nelle storie degli altri. L’incontro con una donna misteriosa, Valeria, interpretata da Nicole Grimaudo, cambierà radicalmente la sua vita.

“Passeggeri Notturni” diventerà anche un film che sarà trasmesso in prima serata venerdì 20 marzo su Rai3. La trama, che racconta le storie di alcuni “passeggeri notturni”, unisce il racconto psicologico e letterario a temi contemporanei in un intreccio noir, sullo sfondo di una Bari moderna e inedita.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata, durante una pausa dalle prove teatrali, con Claudio Gioè parlando con lui non solo di “Passeggeri notturni” ma anche dello spettacolo “Marat Sade” che lo vede nel duplice ruolo di regista e attore e che sarà in scena in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo dal 28 febbraio all’8 marzo.

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Claudio, nella serie “Passeggeri notturni” interpreti Enrico. Puoi presentarci il tuo personaggio?

“Nasce dalla scrittura di Carofiglio con Riccardo Grandi che hanno voluto dare vita a un personaggio che creasse le trame di questi racconti da cui è tratta la serie. E’ il dj radiofonico di una trasmissione notturna che si chiama Passeggeri notturni che raccoglie le testimonianze, le voci degli ascoltatori che chiamano, si raccontano e si aprono con lui perchè sa trovare le chiavi giuste per farli sentire a proprio agio. E’ un appuntamento serale che si ripete in cui vedremo vivere questi racconti con una messa in scena in stile fiction. Enrico arriva dal mondo delle radio, ha piu’ di 40 anni, ha una figlia e continua a seguire questa passione per la musica affiancandola anche all’interesse per gli esseri umani, per gli approfondimenti che si fanno nella trasmissione”.

Come ti sei preparato per interpretare questo personaggio che lavora soprattutto con la voce essendo uno speaker?

“Noi attori lavoriamo spesso con la voce o solo con la voce, in questo caso bisognava cercare maggiormente le tonalità che fossero avvolgenti, suadenti. Sicuramente è stato fatto un lavoro prevalentemente sulla vocalità ma c’è anche una linea orizzontale che vede Enrico viaggiare di notte su questo treno e incontrare Valeria, una donna misteriosa, interpretata da Nicole Grimaudo, che cambierà la sua vita. Oltre al lavoro nella postazione radio, il mio personaggio vive quindi anche una sua storia personale raccontata in questi piccoli dieci episodi e che verrà narrata ancora meglio nella versione film che andrà in onda il 20 marzo su Rai 3 dove si darà risalto maggiormente alla linea orizzontale rispetto alle singole storie. Mi sono preparato vedendo film come I love radio rock, portando l’esperienza fatta con “I Cento passi” legata al mondo delle radio libere degli anni Settanta. Abbiamo cercato così un look rockeggiante per il dj insieme a questo suo modo di parlare affabulatorio per entrare nell’intimità delle persone che chiamano nel corso della trasmissione”.

Una serie che va in onda sulla piattaforma multimediale RaiPlay, un’esperienza nuova per te…

“Questo è il futuro dell’intrattenimento, negli altri paesi si sono già attrezzati da tempo, nel 2022 ci sarà lo switch-off e le reti generaliste dovranno adattarsi ai nuovi contenuti digitali che viaggeranno sulle bande dei telefonini, quindi si sta cercando di trovare nuovi format e formati. Questo è un esperimento importante per insegnare al pubblico un tipo di fruizione diversa che sarà utile per un futuro dove ognuno sceglierà cosa vedere. La Rai si sta attrezzando giustamente per questo passaggio di formato”.

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“Passeggeri notturni” affronta tematiche importanti e molto attuali, dalla giustizia sociale alla violenza sulle donne…

“La penna di Carofiglio è molto sensibile verso tutto quello che accade nella società contemporanea italiana, mette l’accento anche sulle sue strutture culturali, come l’atteggiamento retrogrado maschilista e violento che ancora esiste in Italia e che purtroppo viene tollerato. Sicuramente cerca di porre l’accento sui nodi culturali aberranti ma anche sulle cose belle e positive che il nostro Paese offre”.

Sei un attore versatile, ti piacerebbe lavorare in radio?

“La radio mi ha sempre affascinato, da ragazzo registravo per gioco con gli amici dei programmi con contributi audio e musicali, è un universo che mi piace e chissà che in futuro non possa dare voce a questa mia passione”.

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Il 28 febbraio debutterà in prima nazionale al Teatro Biondo di Palermo lo spettacolo da te diretto e interpretato “Marat Sade” di Peter Weiss. Come mai hai scelto di portare in scena questo testo?

“E’ un testo che amo molto fin dai tempi dell’Accademia, in cui lo interpretai nel saggio del primo anno con Pino Passalacqua come regista, al quale dedico questo spettacolo. Rappresenta per me un ritorno a questa mia enorme passione per il teatro e per questo tipo di teatro con una scrittura potente, simbolica e di impatto sociale come quella di Weiss, infatti si parla di Rivoluzione Francese, di sommovimenti popolari, e c’è anche il contrasto tra lo spirito rivoluzionario di Marat e questo estremo individualismo di Sade. E’ un testo storico, caposaldo del Novecento, che purtroppo non viene messo in scena spesso a teatro perchè è complesso, ci sono anche dei balli, noi siamo in 15 sul palco, dovremmo essere almeno 22, compresi i musicisti. Il Teatro Biondo ha voluto produrlo e questo gli fa onore. E’ un’operazione anche un po’ culturale perchè riporta a Palermo un testo meraviglioso che lì è stato rappresentato l’ultima volta nel 1975, l’anno in cui sono nato io, ed è il caso che anche i palermitani di oggi possano vederlo”.

A quali progetti stai lavorando?

“Purtroppo non posso ancora svelare nulla, posso solo dire che sto preparando un progetto sempre per la Rai. Poi ho preso parte alla serie “Vite in fuga”, sei puntate per Rai 1 in cui recito con Anna Valle. Doveva già andare in onda a febbraio ma la data di inizio è slittata piu’ avanti. E’ un family-thriller in cui interpreto Claudio Caruana, un dirigente del Banco San Mauro di Roma, sposato da venti anni con Silvia e padre di due figli, Alessio, appena maggiorenne e Ilaria, adolescente. In seguito al crack finanziario della banca in cui lavora, Claudio scappa in Trentino con la sua famiglia e provano a rifarsi una vita sotto falso nome in mezzo alle Alpi”.

di Francesca Monti

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