Il 4 dicembre esce “AHIA!”, il nuovo Ep dei Pinguini Tattici Nucleari: “Dopo Sanremo abbiamo una nuova consapevolezza, quella di arrivare a tanta gente e di essere anche mainstream”

Il 4 dicembre esce “AHIA!”, il nuovo lavoro dei Pinguini Tattici Nucleari che porta lo stesso titolo del primo romanzo edito da Mondadori di Riccardo Zanotti leader della band composta da Elio Biffi (tastiere), Nicola Buttafuoco (chitarra), Matteo Locati (batteria), Simone Pagani (basso) e Lorenzo Pasini (chitarra).

L’Ep è nato a marzo in pieno lockdown: “Il 2020 doveva essere un anno colmo di impegni e, perché no, di successi e invece è stato uno degli anni più difficili di sempre, quindi Ahia! ci è sembrato il titolo perfetto per questo lavoro. Avevamo pronte sette canzoni con un sound pop ma anche folk scritte durante la prima quarantena. Arrivavamo dal successo ottenuto al Festival di Sanremo con il secondo posto con Ringo Starr e quando ci hanno detto che ci sarebbe stata una chiusura ci siamo sentiti un po’ arrabbiati, perchè non capivamo la gravità della situazione che poi si è rivelata tale soprattutto nelle nostre zone. I concerti e le attività si sono bloccati ma siamo stati abbastanza fortunati perchè non abbiamo avuto un confronto diretto con il covid. E’ stata dura, è un evento trasversale che unisce qualsiasi persona, indipendentemente dal ceto sociale, dall’età, dalla provenienza. Abbiamo ridato valore al momento degli incontri. Quando siamo usciti dal primo lockdown e ci siamo rivisti in sala prove abbiamo passato la maggior parte del tempo a scherzare piuttosto che a suonare. La nostra forza risiede nel gruppo”, ha detto la band durante una conferenza stampa in streaming moderata da Valerio Lundini.

L’album si compone di sette tracce che raccontano diverse tematiche, dall’amore al dolore, sempre con quel tocco di ironia e quella capacità evocativa caratteristiche del gruppo bergamasco: “Non volevamo fare un concept album ma ci sono dei macrotemi presenti nelle canzoni, ad esempio il rapporto con la famiglia, scaturito dal lockdown e il voler sentire ogni giorno genitori, fratelli, nonni, zii. La non possibilità di vedersi mi ha fatto molto rimpiangere i momenti insieme. Un altro concetto è quello delle maschere pirandelliane per nascondersi dal mondo, affrontato in “Scooby Doo” dove una ragazza non riesce a relazionarsi nel modo giusto con gli altri. Nel momento in cui i cattivi si levano le maschere si capisce che sono così perchè hanno vissuto momenti difficili. Anche il dolore fa parte dell’esperienza di chiunque e lo abbiamo veicolato dal punto di vista musicale. L’anno che abbiamo passato ha aiutato ad elaborare questo sentimento in maniera nuova”, ha raccontato Riccardo Zanotti che ha poi parlato del suo libro “AHIA!”: “Mi spaventa particolarmente la libertà, mi sento come una gazzella nella savana, ogni due secondi scrivi qualcosa che non ti sembra all’altezza. Un libro è diverso rispetto ad una canzone in cui le regole sono dettate dalla composizione musicale. Non ha illustrazioni, ci sono molte parole, AHIA! racconta una storia con degli argomenti ripresi nelle canzoni in modo diverso. Scrivere un libro mi ha fatto capire che bisogna studiare bene le parole da usare anche nei brani. Non sono un lettore assiduo, però leggo abbastanza e un’influenza forte è arrivata da Stefano Benni. Il suo modo di costruire le frasi, la sua enorme complessità mascherata da semplicità, è un modello per me nella scrittura”.

L’Ep uscirà nello stesso giorno dei nuovi lavori di Baglioni e Ligabue: “Non ci siamo mai preoccupati di chi usciva parallelamente a noi perchè pensiamo di aver creato una semantica, una poetica a se stante e il nostro viaggio lo facciamo con i paraocchi avendo una nicchia di fan che individuano nella nostra poliedricità un valore. Dopo Sanremo abbiamo una nuova consapevolezza, quella di arrivare a tanta gente e di essere anche mainstream”.

Riguardo l’attuale situazione della musica i Pinguini Tattici Nucleari hanno dichiarato: “E’ difficile dire cosa succederà, questo stato di completa aleatorietà rende la fruibilità dell’arte qualcosa di complicato perchè la musica più genuina è quella live. Al momento le date 2021 sono confermate ma questo stato di perenne attesa e di costante incertezza del futuro fa sì che sia tutto più difficile non solo per noi ma soprattutto per i lavoratori dello spettacolo”.

Infine su un possibile ritorno sul palco dell’Ariston la band ha risposto: “A Sanremo devi andarci con il pezzo giusto, devi capire il contesto, ma allo stesso tempo bisogna cercare di tirare fuori il più possibile, pensiamo sia deleterio presentarsi con brani a caso, bisogna studiarli e quest’anno non abbiamo particolari velleità”.

La band sarà ospite della semifinale della nuove edizione di X Factor 2020, il 3 dicembre su Sky Uno e NOW TV a partire dalle 21.15.

I Pinguini Tattici Nucleari raccontano i brani di “AHIA!” con queste parole: 

1.Scooby Doo
“È il singolo che precede Ahia!, e ci parla delle maschere, quelle dei cattivi, che a volte cadono e lasciando intravedere gli esseri umani che le abitano. E Scooby Doo racconta la vita difficile e travagliata di una ragazza che non viene considerata davvero da nessuno, viene molestata sul tram, non viene apprezzata dalla famiglia e che, per tutte queste ragioni, si barrica dietro un muro, diventa fredda e algida, non riesce ad apprezzare l’amore in nessuna delle sue forme, nemmeno se arriva con i dolci versi di una poesia. Ecco allora che il ritornello la incita a liberarsi di questa maschera e seguire la propria strada. Scooby Doo si ispira in parte a urban e modern soul. Volevo fare qualcosa di un po’ diverso dal solito, sperimentare, un po’ come stanno facendo tante band (per esempio gli Imagine Dragons).”

2. Scrivile Scemo
“Una canzone che racconta il coraggio e che contiene qualche riferimento al mio libro, dove ci sono dei passaggi in cui il velo di Maya cade, il sogno svanisce e arriva la verità, con tutta la sua forza. Questo pezzo è dedicato a chi vuole scrivere un “ti amo” come se fosse una sorta di grido di liberazione: non importa il mezzo, non si devono demonizzare whatsapp o i social, scrivilo e basta, fallo, urlalo, diglielo e… in ogni caso, ti riscoprirai scemo, ma libero (per almeno due ore).
Figlia dell’EDM è in realtà una canzone super pop alla Max Pezzali, una cassa in 4 quarti che porta alla danza, al ballo, oltre che all’ascolto.”

3. Bohémien
“Avete presente l’euforia che si prova all’inizio delle convivenze, specie quella dei ragazzi molto giovani che non hanno un futuro ben delineato e vivono alla giornata? Ecco, per quanto leggera, la convivenza è il primo step, insieme al lavoro, che ti dice che sei diventato grande. Ma inevitabilmente la vivi in modo immaturo e naïf. Bohémien è dedicata a una persona di famiglia la cui convivenza, anche se non è finita bene, ha lasciato il ricordo di quei sentimenti che sopravvivono all’amarezza. Le sonorità sono, per dirla all’inglese, “happy-go-lucky”, un pop scanzonato insomma.”

4. Pastello Bianco
“Torniamo in parte al mio romanzo. Due ragazzi che si conoscono da tantissimo tempo, come accade in una parte del libro, ma che nella canzone si incrociano in diverse storie d’amore condensate in una sola linea narrativa. Tutto finisce male, è una sorta di “breakup song” romantica e triste, un classico insomma. Una ballad quasi sanremese nell’incedere di archi e piano (e con pochissime chitarre), che nasce vecchia per restare giovane. E che parla di cose decisamente moderne, come i social media.”

5. La Storia Infinita
“L’estate che non inizia e non finisce, la malinconia del passato, l’immortalità dei classici. Un brano ricco di riferimenti che, a seconda delle generazioni, assume significati diversi proprio come La Storia Infinita, in una non dimensione che resiste al tempo fino a non subirne il logorio. Una canzone che immagina un’ipotetica estate che non c’è, che manca. E la sua mancanza porta a rifugiarsi nelle emozioni del passato, nei ricordi di quel che è stato, perdendosi nelle memorie ma allo stesso tempo imparando a godere di quel che c’è, attimo dopo attimo.”

6. Giulia
“Il tradimento a volte non basta a scalfire un sentimento. In Giulia c’è un ragazzo che si ritiene super fortunato perché sta con lei, la ama e non fa che rincuorarla con lo studio e con il professore severo, cercando di ignorare le sue defezioni perché, cosi facendo, pensa che sarà ancora più amato. E invece lei va da un altro, che è proprio quello che la mette alla prova, che non le rende la vita facile. La realtà a volte è brutale, ma questo tradimento non cambia l’attesa di felicità di lui, che la aspetta ancora, chiuso dietro una porta. L’influenza più grande di questo brano è forse Fortis, o un certo tipo di cantautorato classico alla Cattaneo.”

7- Ahia!
“È un pezzo che riprende il finale del mio libro, che è una lettera d’amore (o una confessione, se vogliamo), e che parla di un’attesa durata molti anni, romantica e semplice. Anche la stessa AHIA! è una sorta di lettera d’amore. Una canzone folk che si ispira in parte a Bon Iver, che è un artista che mi ha molto appassionato. Il suo sound è diretto, arriva subito, ma non mancano contaminazioni elettroniche e moderne.”

di Francesca Monti

credit foto copertina Mattia Guolo

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