Nell’ambito della rassegna “In scena a casa di Alvise Cornaro” giovedì 5 agosto 2021 alle ore 21, presso l’Odeo Cornaro di Padova in via Cesarotti 37, l’Accademia del teatro in lingua veneta con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, presenta il reading “La finzione al potere, Shakespeare e Ruzante”, un progetto drammaturgico del regista Toni Andreetta.
Toni, com’è nata l’idea di questo spettacolo?
“Si tratta di una composizione drammaturgica che ho ricavato da alcuni lavori di Shakespeare e di Ruzante. I frammenti selezionati raccontano, attraverso la finzione del teatro, la finzione che caratterizza l’interazione sociale e affettiva degli umani. Quindi una fiction che mette in scena la finzione, ovvero la tendenza e l’inclinazione del genere umano all’utilizzo della stessa soprattutto nella gestione politica e negli scambi affettivi. Questo reading è la parte letteraria di un progetto di spettacolo multimediale che doveva andare in scena al Castrum di Serravalle di Vittorio Veneto nel 2020 e che le restrizioni della pandemia hanno impedito, ma l’idea è rimasta e conto di allestirlo, varianti permettendo, nell’estate del 2022”.
Come mai avete scelto come location l’Odeo Cornaro di Padova?
“Credo che la cornice della Loggia Cornaro sia lo spazio ideale per un incontro teatrale centrato su Shakespeare e Ruzante. La loggia datata 1524, appositamente ideata per rappresentazioni teatrali sulla scia del crescente interesse umanistico per il teatro antico, costituisce la prima concreta realizzazione in terra veneta della “frons scenae” di epoca romana. Questo luogo teatrale è uno dei primi esempi di teatro di corte rinascimentale al mondo, viene prima di Sabbioneta, del Farnese di Parma e dello stesso Teatro Olimpico di Vicenza. Qui recitò lo stesso Ruzante negli anni ’20 del Cinquecento”.
Come ha lavorato alla costruzione del reading?
“Si tratta di un reading teatrale con gli attori Giuseppe Savio e Luisa Baldi. Il copione propone come ho detto una selezione di frammenti, tra i più significativi delle opere di Shakespeare e Ruzante, che mettono in luce, dietro alle azioni, l’ambiguità dei sentimenti e la finzione come potente ordigno necessario per la conquista del potere politico e affettivo. Saranno in scena Riccardo III, Macbeth, Otello, Amleto, La bisbetica domata, Il Parlamento di Ruzante in un vertiginoso percorso di contrasti e tensioni dove ironia e cinismo si fondono e si mescolano nei registri della commedia e della tragedia. I dialoghi serrati e l’intensità dei sentimenti che caratterizzano la performance sono espressione e sintesi della straordinaria modernità di Shakespeare in grado di rappresentare un universo ancora capace di donare sorprendenti emozioni. Pagine immortali che ne tramandano la forza letteraria e la capacità di rappresentare l’umano esaltandone le debolezze, le pulsioni, le incredibili e agghiaccianti potenzialità”.
Sarà l’occasione dunque per conoscere un po’ meglio Shakespeare, la cui storia è avvolta dal mistero…
“Si sa molto di più di Angelo Beolco, detto Ruzante, che di Shakespeare, della sua biografia infatti si sa pochissimo. Addirittura alcuni pensano non sia mai esistito, altri dicono che dietro il nome di Shakespeare si nasconda l’italiano Giovanni Florio, o Edward de Vere, conte di Oxford, o il drammaturgo Christopher Marlowe, o Francis Bacon o Sir Henry Neville. Resta comunque il mistero da dove siano nate opere così stupefacenti e con esse la sua figura leggendaria di autore e capocomico”.