Tre calciatrici afghane e il loro tecnico hanno incontrato la Nazionale Femminile a Coverciano. La ct Bertolini: “Non potremo mai capire fino in fondo quello che hanno provato, ma vogliamo dimostrare vicinanza e affetto”

Tra i 116 profughi che dopo essere fuggiti da Kabul, in Afghanistan, aver raggiunto l’Italia, aver trascorso la quarantena presso la Croce Rossa di Avezzano ed essere arrivati a Firenze, accolti nelle strutture messe a disposizione da Comune, Caritas e COSPE, ci sono anche tre calciatrici e l’allenatore del Bastan Fc, la squadra femminile di Herat che negli ultimi anni ha rappresentato il simbolo dell’emancipazione di tante donne afghane.

Le ragazze e il tecnico sono stati ospiti del Centro Tecnico Federale di Coverciano dove la Nazionale Femminile è in ritiro per preparare le prime due gare di qualificazione al Mondiale del 2023.

“È stato il primo incontro, il primo step di una progettualità più ampia con la quale vogliamo aiutare le calciatrici dell’Herat ad integrarsi nel nostro Paese. Grazie alle Azzurre è nato un bel rapporto di amicizia che muove dalla passione comune per il calcio in grado di superare ogni confine”, ha detto il Presidente della FIGC Gabriele Gravina.

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Emozionante l’abbraccio con la Ct Milena Bertolini e il capitano Sara Gama, che hanno consegnato alle calciatrici di Herat un kit Puma e tre maglie azzurre. Al termine dell’allenamento tutta la squadra si è radunata attorno alle afghane, che poi hanno fatto visita anche al Museo del Calcio, anche per qualche foto e per ascoltare la loro testimonianza.

“Siamo molto felici di averle accolte, per tutto il gruppo è stato un momento davvero speciale. Non potremo mai capire fino in fondo quello che hanno provato, ma vogliamo dimostrare vicinanza e affetto. Hanno vissuto qualcosa di tremendo, dovremo far capire loro che non sono sole”, ha detto la ct Bertolini.

“E’ un piacere incontrarvi e conoscervi, tutte noi seguiamo la vostra squadra, specialmente il capitano Sara Gama, e per questo essere qui oggi è una grande emozione”, queste le parole di una delle calciatrici afghane.

“Da quando siamo arrivati qui le ragazze hanno dimenticato e messo tutto dietro le spalle, ringraziamo per questa giornata tutte le persone che l’hanno resa possibile”, ha aggiunto il tecnico.

All’incontro hanno partecipato anche il presidente AIAC Onlus Marcello Mancini, il rappresentante AIC Chiara Marchitelli, il responsabile Caritas Marzio Mori, il mediatore linguistico Caritas Tara Shahsiah, gli assistenti sociali Lorenzo Chiari e Irene Caverni, l’assessore Educazione e Welfare del comune di Firenze Sara Funaro e il responsabile raccolta fondi COSPE Irene Tognella.

credit foto FIGC

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