Intervista con il campione di nuoto Marco Orsi: “Lo sport è una scuola di vita”

La passione per il nuoto, i ricordi legati alle due partecipazioni olimpiche, l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente, il sogno di una famiglia: Marco Orsi è una punta di diamante del nuoto italiano e un ragazzo umile, simpatico e pieno di energia.

Vicecampione Mondiale e campione europeo, specializzato nelle distanze brevi dello stile libero, del dorso e del delfino, agli ultimi Campionati Italiani di Riccione 2022 insieme alla squadra Fiamme Oro ha conquistato il titolo con record italiano, e ha vinto l’oro nei 100 metri misti, l’oro nella staffetta 4×50 mista (con Simone Lamberti, Nicolò Martinenghi, Lorenzo Zazzeri), e l’argento nella 4×50 stile libero (con Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri) agli Europei di Kazan 2021.

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Marco, partiamo dai recenti successi ai Campionati Italiani di Riccione 2022 e agli Europei di Kazan 2021… 

“Sono due emozioni completamente diverse. Ai Campionati Italiani di Riccione, con i miei compagni delle Fiamme Oro, abbiamo vinto l’oro nella staffetta con record italiano ed è stato un bellissimo risultato di squadra. Agli Europei di Kazan è successo il delirio, perché oltre a conquistare un titolo continentale a quasi 31 anni, età non più giovane a livello agonistico, centrando anche il record italiano, abbiamo vinto l’oro nella staffetta mista e ottenuto il record del mondo, per la prima volta in assoluto, ed è stata un’emozione esagerata, incredibile. Spesso mi tornano in mente le immagini e la gioia che ho provato a stare sul gradino più alto del podio con i miei compagni, sentire l’inno di Mameli… Quando questo accade vuol dire che hai fatto qualcosa di grande nel tuo sport”.

Nella sua carriera ha vinto tante prestigiose medaglie, ce n’è una che le ha regalato maggiore soddisfazione? 

“Ne ricordo due in particolare. La prima è l’argento ai Campionati del Mondo del 2014 a Doha, sono arrivato secondo nei 50 stile libero, la mia gara preferita e ho fatto anche il record italiano, diventando il primo azzurro ad ottenere questo risultato. La seconda è l’oro nei 100 misti agli Europei di Kazan 2021, che mi ha commosso perchè è arrivato dopo un periodo di alti e bassi. Sono emozioni che sai che in futuro potrebbero non arrivare più. Sono onesto con me stesso, ci sono dei giovani forti. Sono quindi contento di questo risultato, me lo sono goduto appieno”.

Ha preso parte anche a due edizioni dei Giochi Olimpici. Che ricordo conserva?

“Le Olimpiadi sono il sogno di ogni atleta, è quello che desideravo fin da bambino e sono riuscito ad andare a Londra 2012 e a Rio 2016. Già soltanto partecipare ad un evento del genere è qualcosa di incredibile. Ho un ricordo stupendo, in particolare del percorso fatto per arrivare ai Giochi con anni di allenamenti, di fatiche. Era aprile del 2012, avevo 21 anni e a Riccione c’erano le qualificazioni preolimpiche. Molti dicevano che avevo la possibilità di andare ai Giochi ma dovevo conquistare il pass. Sono riuscito a vincere la finale dei 50 stile libero e c’era un grande tifo in piscina, poiché io sono di Budrio e si gareggiava vicino casa. E’ stato bellissimo”.

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Quali sono i prossimi obiettivi stagionali?

“Sto provando a mettermi in gioco anche in altre specialità. Poiché non penso di qualificarmi per i Mondiali di Budapest e per gli Europei di Roma, a luglio parteciperò ai Mondiali di nuoto pinnato in Colombia, poi mi concentrerò su quelli di nuoto in vasca corta in programma a Kazan a dicembre. Inoltre farò molte gare in giro per l’Italia nel corso dell’anno”.

Com’è nata la passione per il nuoto?

“Sono nato a Budrio, vicino a Bologna, da un parto trigemellare, ho due sorelle, siamo tre gemelli, e i miei genitori che non sono sportivi ma volevano che facessimo sport per crescere bene, mi hanno portato a nuotare nella piscina del paese. All’inizio volevo fare altro, poi sentivo di essere a mio agio nell’acqua e mi sono appassionato al nuoto. La famiglia mi ha supportato in quello che volevo fare, nel mio percorso ho incontrato allenatori ed educatori che mi hanno aiutato senza mai anticipare troppo i tempi. Mi sono innamorato e tuttora lo sono di questo sport e da quando avevo 5 anni non mi sono mai fermato”.

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Cosa le ha insegnato il nuoto?

“Lo sport in generale è una scuola di vita e i ragazzi che lo praticano fin da piccoli crescono con una marcia in più. Aiuta a rapportarti con le persone, ad essere responsabile, ad affrontare certe situazioni. Mi sento un uomo formato grazie al nuoto”.

Quante ore si allena settimanalmente?

“Faccio dieci-undici allenamenti settimanali da due ore ciascuno, tra palestra e nuoto, oltre ai weekend impegnati quando ci sono delle gare. Il nuoto è uno sport intenso, che prevede preparazione fisica, mentale, nutrizione, un insieme di elementi che sono importanti per la prestazione. Questo è il bello del gioco”.

Lifestyle

Quali sono i suoi passatempi preferiti quando non è impegnato con gare e allenamenti?

“Non ho molto tempo da dedicare ad attività extra ma mi piace tantissimo andare in giro con la mountain bike o con la bici da corsa, fare i percorsi con gli amici sui colli bolognesi, giocare alla Playstation perché mi rilassa, leggere libri, principalmente sportivi. Mi appassionano soprattutto le storie dei grandi campioni per capire il loro percorso di sport e di vita. Mi piace un sacco mangiare, stare all’aria aperta in mezzo alla natura, in buona compagnia, e godermi la famiglia che è fondamentale per me”.

Tra i libri che ha letto c’è qualche campione che l’ha maggiormente ispirata? 

“Ho letto la biografia di Agassi e mi è piaciuta molto, così come il libro di Djokovic e quello di Mike Tyson. Sono storie diverse ma accomunate dal fatto che questi atleti vivono per lo sport e sono riusciti a far diventare il loro lavoro ciò che amano. Sono stati da ispirazione per me, ciascuno in modo differente”.

Tra i temi a lei cari c’è la salvaguardia dell’ambiente. Può parlarci del suo impegno a riguardo?

“Sono un Planet Ambassador di Engie. Sono sempre stato molto sensibile nei confronti di questa tematica, mi dispiace vedere il nostro ambiente non protetto e lasciato a sé, troppo sfruttato in qualsiasi ambito. Ho spesso rimproverato le persone in quanto, nonostante ci fossero dei cestini nelle vicinanze, gettavano a terra carte e oggetti, non rendendosi conto che comportandosi così non avrebbero aiutato neanche se stessi, facendo del male al pianeta in cui viviamo. Con Engie il mio senso civico e ambientale è cresciuto ancora di più e sto cercando di sensibilizzare la gente intorno a me. Non è semplice perché si tende a guardare soprattutto a se stessi, al proprio orticello. Oggi abbiamo a che fare con cambiamenti climatici incredibili che riguardano tutti. Engie è in prima linea ma bisogna essere supportati dalle autorità, dalle persone influenti del mondo. Nel nostro piccolo ognuno di noi può fare qualcosa e insieme possiamo cambiare in meglio le cose. Inoltre attraverso dei video divertenti pubblicati su Instagram e Tik Tok stiamo cercando di far capire anche ai giovani che non si può più scherzare ma che dobbiamo agire, partendo ad esempio da una semplice raccolta differenziata che tanti ancora non fanno. Basta veramente poco”.

Come vede il futuro del settore giovanile italiano del nuoto?

“Faccio parte della Nazionale dal 2006 e ho visto un’evoluzione negli ultimi anni davvero incredibile, forse anche perché i giovani di oggi sono fisicamente più prestanti. Se prima l’Italia aveva un paio di punte di diamante e una squadra solida alla base, ora ha tutte punte di diamante che possono mirare ad una medaglia olimpica e mondiale. Il lavoro della Federazione è stato ottimo ma va riconosciuto il merito anche delle piccole società che, nonostante il periodo non sia dei migliori, riescono a dare qualcosa in più ai ragazzi per poter arrivare in alto. Il futuro del nuoto italiano è roseo”.

Un sogno nel cassetto…

“In ambito sportivo sono contento e soddisfatto in quanto ho realizzato quasi tutti i miei sogni, manca solo la medaglia olimpica ma non posso più averla purtroppo. Personalmente spero di creare presto una bella famiglia e avere un figlio a cui magari trasmettere la passione per il nuoto e per lo sport in generale”.

di Francesca Monti

Grazie a Caterina Chinellato di Sports Production Hub

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