Un’estate all’insegna della cultura e del teatro, un’esperienza immersiva in un contesto di eccellenza come quello di Tenuta Venturini Baldini – 130 ettari di bosco, 32 vitati dolcemente adagiati sulle colline Matildiche – in questa terra ricca di storia, di passione, di tradizioni, dal 30 giugno al 4 agosto sono quattro emozionanti serate, fatte di musica, spettacolo e “sogni di mezza estate” sotto il cielo stellato dell’estate emiliana.
Fil rouge dell’edizione 2022: William Shakespeare, l’autore di teatro per antonomasia! Non c’è appassionato delle quinte sceniche che non si sia imbattuto in almeno una delle sue opere. Mette d’accordo appassionati di teatro, drammaturgia, letteratura e recitazione.
Prossimo appuntamento il 21 luglio, con un classico, Le Allegre Comari di Windsor che raccoglie il meglio del repertorio shakespeariano: l’amore contrastato tra giovani, equivoci, scambi, travestimenti e beffe. La pièce è capitanata da donne ‘libere’ più che “allegre”, perché libere di pensare e agire.
L’appuntamento è presso la Tenuta Venturini Baldini, Via Filippo Turati, 42, 42020 Roncolo RE.
Giovedì 21 luglio 2022 ore 21.30
Tenuta Venturini Baldini
Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini e ATIR Teatro Ringhiera
presentano
LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR di William Shakespeare
Regia di Serena Sinigaglia
con Annagaia Marchioro, Chiara Stoppa, Cristina Parku, Virginia Zini
adattamento Edoardo Erba
alla fisarmonica Giulia Bertasi
scene Federica Pellati
costumi Katarina Vukcevic
luci Giuliano Almerighi
consulente musicale Federica Falasconi
assistente alla regia Giada Ulivi
La scrittura di Edoardo Erba e la regia di Serena Sinigaglia riadattano, tagliano e montano con ironia Le allegre comari di Windsor, nota commedia shakespeariana, innestando brani, suonati e cantati dal vivo, dal Falstaff di Verdi. In scena solo la signora Page, la signora Ford, la giovane Anne Page e la serva Quickly, che danno parola anche ai personaggi maschili, assenti ma molto presenti: mariti, amanti, e, soprattutto, il più grande, non solo per stazza, Falstaff. Da lui tutto comincia e con lui tutto finisce. Le lettere d’amore che il Cavaliere invia identiche alle signore Page e Ford sono lo stimolo per trasformare il solito barboso e very british pomeriggio di tè in uno scatenato gioco dell’immaginazione, del desiderio, del divertimento. “Punire quel porco di Falstaff”, che osa far loro esplicite richieste d’amore, diventa il grimaldello per sentirsi ancora vive. Senza di lui non ci sarebbe divertimento o sfogo per le signore Page e Ford, che sono donne di mezza età, borghesi, annoiate e un pizzico bigotte, con routine consolidate, mariti assenti e desideri sopiti.