“DONNA VITA LIBERTÀ”, OLTRE 152MILA FIRME PER LA PETIZIONE LANCIATA DA MARISA LAURITO

Sarebbe importante dare spazio alla situazione dell’Iran e alla petizione in una delle serate del Festival di Sanremo 2023

Un proverbio dice che “a goccia a goccia si fa il mare”, ed è proprio un mare di sostegno e di solidarietà alle donne iraniane quello che è riuscita a creare Marisa Laurito con la petizione “Donna Vita Libertà”, lanciata poco più di un mese fa su Change.org che ha superato ben 152mila firme.

Questo dimostra quanto le persone sentano l’importanza di dare voce a chi non ce l’ha e non voltino lo sguardo dall’altra parte, come spesso accade quando si pensa che ciò che avviene lontano da noi geograficamente non ci riguardi.

La drammatica e allucinante situazione che sta vivendo la popolazione iraniana, con la privazione della libertà e dei diritti umani, con esecuzioni capitali e l’arresto dei manifestanti, insieme a violenze inaudite, non può e non deve lasciare indifferenti.

La petizione, che è stata tradotta in diverse lingue, è stata lanciata da Marisa Laurito, direttore artistico del teatro Trianon Viviani di Napoli, insieme a Luciano Stella, Tosca, Edoardo Bennato, Nino Daniele, Andrea Morniroli, Desiree Klain, Alfredo Guardiano, Tiziana Ciavardini, Gianni Pinto e un gruppo di artisti, intellettuali e volontari della società civile che hanno a cuore le sorti del popolo iraniano.

Sarebbe importante, e quindi facciamo un appello al direttore artistico del Festival di Sanremo Amadeus, che sappiamo essere un uomo sensibile oltre che un grande professionista, dare spazio alla situazione dell’Iran e alla petizione, magari ospitando Marisa Laurito in una delle serate della kermesse che andrà in onda su Rai 1 dal 7 all’11 febbraio.

Il palco dell’Ariston infatti è una vetrina preziosa per dare visibilità alle canzoni e agli artisti ma anche per far passare messaggi relativi a tematiche sociali.

Questo il testo di “Donna Vita Libertà”: 

“Era il 16 settembre 2022 quando Masha Amini, una giovane donna curda, venne uccisa a Tehran mentre si trovava in custodia della polizia morale. Da allora migliaia di persone coraggiose hanno manifestato pacificamente contro il Regime Islamico in Iran. Regime che ha risposto solo con violenza e atrocità. Ad oggi sono oltre 18 mila i manifestanti arrestati e decine di loro rischiano di essere giustiziati a breve.
Il mondo è a conoscenza di quello che si sta perpetrando nella Repubblica Islamica e non può più rimanere silente. Vediamo donne e uomini arrestati, violentati, torturati e uccisi solo per avere protestato per la richiesta dei propri diritti basilari. Siamo a conoscenza di numerose mutilazioni, violenze sessuali, stupri collettivi, organi asportati, cadaveri non consegnati ai familiari e sepolti in luoghi sconosciuti. Sappiamo di processi iniqui senza appello, senza avvocati, senza testimoni e senza prove. Giovani dichiarati morti per suicidio, ma con evidenti segni di percosse e fratture delle ossa. Abbiamo visto le foto di minorenni uccisi senza pietà, di ragazzi e ragazze avvelenati nelle mense universitarie, di manifestanti colpiti in volto o ai genitali, di uomini e donne senza occhi, perché colpiti dai proiettili. Sappiamo di funerali non concessi e di numerose persone scomparse solo per aver richiesto notizie dei propri cari. Siamo venuti a conoscenza dell’uso di droghe allucinogene da parte delle forze di sicurezza, con il fine di picchiare più violentemente i rivoltosi.
Alla luce di quanto sopra è evidente che la Repubblica Islamica dell’Iran stia violando tutti i principi della ‘Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo’ di cui è firmataria e che si fonda sui valori indivisibili e universali di dignità umana, di libertà, di uguaglianza e di solidarietà.
Chiediamo al Leader Supremo Ali Khamenei l’immediata fine delle esecuzioni capitali e la fine delle repressioni da parte del regime sul popolo iraniano. Desideriamo che venga data la possibilità a tutte le donne e uomini iraniani di poter manifestare la propria disperazione nei confronti del “sistema iraniano”. Un regime che da circa 44 anni non ha mai concesso il diritto fondamentale di ogni essere umano: la libertà.
In questo appello chiediamo inoltre al Premier Giorgia Meloni e al Ministro degli Esteri Antonio Tajani di prendere una posizione decisa nei confronti del Regime Iraniano; al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella di convocare immediatamente all’atto del suo insediamento l’ambasciatore iraniano, dichiarandolo “persona non grata” e  di richiamare il nostro ambasciatore in Iran per consultazioni. Chiediamo, infine, al presidente della commissione europea  Von Der Leyen  di mettere in campo tutte le iniziative di competenza dell’Unione per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali in Iran”.

Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/donna-vita-liberta

di Francesca Monti

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