Intervista con Giuseppe Pirozzi, tra i protagonisti della serie “Mare Fuori 3”: “Micciarella è una scheggia impazzita”

“Il mio personaggio è il caos totale, è molto colorato, allegro, vive emozioni accese”. Giuseppe Pirozzi è tra i protagonisti della terza stagione della serie di successo “Mare Fuori”, disponibile su RaiPlay dal 1° febbraio e in onda su Rai 2 dal 15 febbraio.

Il giovanissimo e talentuoso attore dà il volto a una delle new entries della fiction, Raffaele Di Meo detto Micciarella, 15 anni vissuti pericolosamente, che fuori dall’Istituto di Pena Minorile (IPM) ha una madre tossica e un fratello, Luigi (Francesco Panarella), che ammira con tutto se stesso e che per lui è un padre, un amico, un complice.

Giuseppe Pirozzi, classe 2008, frequenta il secondo anno dell’Istituto Alfonso Casanova, dove studia Linguaggi e Tecniche della Progettazione e Comunicazione Audiovisiva. All’età di tre anni approda sul grande schermo in un piccolo ruolo in “Benvenuti al Nord” di Luca Miniero. Successivamente partecipa come comparsa ad alcuni film, tra cui “Troppo napoletano” diretto da Gianluca Ansanelli. Nel 2018 avvia il suo percorso di studi presso l’Università del Cinema di Napoli diretta da Peppe Mastrocinque, quindi prende parte al cortometraggio “La musica è finita” con la regia di suo padre Vincenzo ed è nel cast di “Martin Eden” di Pietro Marcello e “Pinocchio” di Matteo Garrone. Con il supporto dell’Agenzia PM5 Talent, Giuseppe ha modo di ricoprire via via ruoli più importanti come quello di Tommaso in “Fino ad essere felici”, opera prima di Francesco Cipoletta, di Cristiano nella quarta puntata della prima stagione de “Il Commissario Ricciardi”, del protagonista Ciro ne “Il bambino nascosto” diretto da Roberto Andò, al fianco di Silvio Orlando. Nel 2022 veste i panni di Peppino, figlio di Raffaele Acampora (Giuseppe Zeno) nel film tv in onda su Raiuno “Tutto per mio figlio” e partecipa al progetto teatrale “Viviani per strada” di Nello Mascia.

In questa piacevole chiacchierata Giuseppe Pirozzi ci ha parlato di “Mare Fuori 3”, del personaggio da lui interpretato, dei suoi esordi nel mondo dello spettacolo e dei prossimi progetti.

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Da sinistra Francesco Panarella, Antonio D’Aquino, Salahduin Tijiani Imrana, Giuseppe Pirozzi in “Mare Fuori 3” – credit foto Sabrina Cirillo

Giuseppe, com’è stato entrare a far parte di questa serie di successo, giunta alla terza stagione?

“Avendo 15 anni, quindi un’età inferiore rispetto agli altri attori, all’inizio avevo un po’ di timore di non integrarmi bene nel gruppo, invece mi hanno accolto benissimo e si è creata una famiglia”.

C’è qualcuno del cast con cui hai legato di più?

“Conoscevo già Massimiliano Caiazzo e Antonio De Matteo, ho stretto un bel legame con Francesco Panarella, Alessandro Orrei, Antonio D’Aquino, Artem, ma in generale è nata un’amicizia con tutti”.

Cosa puoi anticiparci riguardo il tuo personaggio, Raffaele Di Meo detto Micciarella?

“E’ una scheggia impazzita, è una miccia piccola in apparenza ma dentro ha un fuoco enorme e potrebbe benissimo competere con due persone grandi. Micciarella è il caos totale, è un personaggio molto colorato, allegro, vive emozioni accese, è euforico, arrabbiato. Finora non avevo mai incontrato un ruolo del genere”.

Come ti sei preparato per interpretarlo?

“Mi sono basato molto su Napoli, sui ragazzi del mio quartiere, io provengo dal Rione Sanità e Micciarella è uno scugnizzo napoletano. A livello di emozioni invece era come un concerto rock, sempre attivo, pieno di energia”.

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Giuseppe Pirozzi, Giovanna Sannino, Francesco Panarella in “Mare Fuori 3” – credit foto Sabrina Cirillo

E’ una serie che racconta le storie drammatiche dei ragazzi e delle ragazze dell’IPM ma al contempo regala anche una luce di speranza in quanto hanno la possibilità di imparare dai loro errori e poter avere un futuro diverso…

“Mare Fuori racconta proprio la speranza di una vita migliore. Quando erano in libertà questi ragazzi vivevano in modo sbagliato, in carcere riescono a cambiare, a crescere, a prendere in mano la propria vita. Quindi chiunque entra nell’IPM può aspirare ad un futuro diverso, così come gli adulti, penso al Comandante Massimo Valenti, interpretato da Carmine Recano, che inizia una storia con la Direttrice Paola Vinci (Carolina Crescentini)”.

Hai iniziato a recitare a tre anni, cosa ti piace di più di questo mestiere?

“Io sono un ragazzo timido, chiuso, ma quando entro in scena divento tutt’altro. Non sono simile a Micciarella, né a Ciro che ho interpretato ne Il bambino nascosto, sul set però mi apro, mi sembra di volare e vado in una dimensione altra, che nessuno conosce. Amo fare questo lavoro. Ho cominciato a tre anni per volere dei miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto in questo percorso, poi ho capito, crescendo, che recitare mi piaceva, essendo appassionato di teatro e di cinema. Devo ringraziare la responsabile casting Marita D’Elia che mi ha chiamato per il film “Benvenuti al Nord” di Luca Miniero e che ha sempre creduto in me, così come Peppe Mastrocinque che è il mio agente e una persona di cuore. Quando avevo 8-9 anni sono entrato nella sua agenzia e ogni successo è anche merito suo. Devo tantissimo anche a Silvio Orlando con cui ho lavorato nel film “Il bambino nascosto” e ogni volta che ci sentiamo mi dà consigli preziosi. In generale ogni nuova esperienza mi permette di imparare tante cose e rappresenta una crescita, sia personale che lavorativa”.

GIUSEPPE PIROZZI (4)

Quando non sei impegnato con lo studio e con le riprese, quali sono i tuoi passatempi preferiti?

“Giocare a calcio perché mi rilassa, stare con gli amici, mi piacciono molto le arti marziali, ma anche andare a teatro e al cinema”.

A proposito di teatro hai preso parte a “Viviani per strada”, che esperienza è stata?

“Non mi aspettavo di debuttare a teatro così presto e con un regista come il maestro Nello Mascia, con cui avevo lavorato in “Tutto per mio figlio”. Un giorno mi ha chiamato dicendo che stava preparando questo progetto e che avrebbe voluto che io vi prendessi parte. Sono rimasto sbalordito ma contentissimo e ho accettato con entusiasmo. E’ stato diverso rispetto al cinema e devo ammettere che all’inizio è stata dura. Non avevo la memoria, ero in tensione, non sapevo come muovermi sul palco ma Nello mi ha fatto sentire a casa, anche se era molto rigido perchè vuole ottenere da te quello che chiede ma al contempo dà la libertà di esprimerti. Mi sono divertito tanto e spero di lavorare di nuovo a teatro perchè è un posto magico”.

In quali progetti sarai prossimamente impegnato?

“Mi vedrete nel bellissimo film “Piano piano” diretto da Nicola Prosatore, presentato alla 76esima edizione del Locarno Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma nella sezione parallela “Alice nella Città”, grazie al quale ho vinto il Premio RB Casting – Miglior Giovane Interprete Italiano, riconoscimento di cui vado molto fiero, e in “Nata per te” di Fabio Mollo, una pellicola toccante sulla storia di Luca Trapanese. Poi ci sono altri progetti di cui non posso ancora parlare”.

di Francesca Monti

Grazie a Virginia Maresca

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