Domenica 26 febbraio alle ore 17 in prima nazionale al Teatro Caesar di San Vito Romano va in scena “Cose di ogni giorno” di David Norisco, con la regia di Francesco Branchetti, che è anche protagonista con Denny Mendez. Insieme a loro sul palco Isabella Giannone e José De La Paz. Le musiche dello spettacolo sono di Pino Cangialosi, le scene di Andrea Franculli e i costumi di Clara Surro.
In una bella casa con domestica a tempo pieno, vive una famiglia ben organizzata, sorretta da due genitori giovani, attenti e amorosi, hanno una figlia sposata e un figlio laureato. In questo organizzato mondo borghese qualcosa si inceppa, niente di eccezionale, ma come tutte le situazioni diverse fa saltare l’equilibrio quotidiano. Naturalmente sarà la madre, che è l’elemento affettivamente più fragile, a gestire con spirito aperto la paventata separazione della figlia e l’inattesa confessione del figlio. Il Padre, commercialista di successo, vive le situazioni con la foga canina di chi sente tremare la terra sotto i piedi della propria famiglia. In tutto questo un’affettuosa cameriera dagli amori sempre sbagliati, assiste combinando altri guai.
Lo scorrere della vita familiare non distrugge, ma trasforma i rapporti ben organizzati in rapporti più scoperti dove ognuno ritrova la sua dimensione vera ricomponendo così il nucleo sorretto dall’affetto di sempre. Se ci fosse una morale direi che niente è come noi la vediamo e vogliamo, ogni persona o situazione ha delle diversità che l’affetto e l’amore costruttivo possono benissimo ricomporre.
Com’è nata l’idea di questo spettacolo e come hai lavorato alla regia?
“Nasce da un’idea mia e dell’autore David Norisco di fare uno spettacolo sulla famiglia toccando gli argomenti più discussi in questo momento in Italia. Non è la famiglia di una volta ma quella contemporanea, si parla di LGBTQI+, delle problematiche con i figli, dei comportamenti deviati e lo si fa con l’arma dell’ironia, del divertimento, della commedia, senza fare sconti a niente e a nessuno. E’ un testo scritto in varie tappe, seguendo anche i miei input a livello di argomenti. E’ uno spettacolo a cui tengo molto, debutterà domenica 26 febbraio al Teatro Caesar di San Vito Romano e avrà una lunga tournée che terminerà a maggio”.
Sul palco al tuo fianco c’è Denny Mendez…
“Denny interpreta mia moglie. Siamo una coppia che affronta i problemi legati ad un rapporto interrazziale. Si parla infatti anche di razzismo, di classismo, in questo momento sono temi attuali. Forse abbiamo disimparato a stare insieme, ad amare ogni forma di diversità e dobbiamo essere rieducati. Sono tante le domande che pone questo spettacolo e cerca di dare anche delle risposte”.
In un’epoca dove tutto scorre velocemente anche i sentimenti finiscono per essere spesso “buttati” nel cestino alla prima difficoltà…
“Oggi si ha la tendenza nella sfera sentimentale, famigliare e affettiva a buttare via le cose nel momento in cui hanno qualche problematica. Dobbiamo invece imparare ad apprezzare e a conservare ciò che abbiamo intorno, con i suoi pregi e difetti. Credo che la società negli ultimi anni sia diventata troppo consumistica, anche nella sfera degli affetti”.
La famiglia da sempre rappresenta un pilastro per le persone e un appiglio a cui aggrapparsi…
“La famiglia per me è un pilastro della società, che non chiude gli occhi dinnanzi ai problemi nuovi che il mondo ci pone. Ed è importante rimettere al centro la sua funzione”.
Quanto il teatro oggi può avere ancora una valenza sociale?
“Credo che sia l’ultima zona di vera libertà espressiva in quanto a differenza della televisione e di altri mezzi di comunicazione c’è un diritto di replica, poichè c’è un pubblico vivo in sala che può applaudire ma anche non apprezzare lo spettacolo. E’ un evento che mantiene la libertà del contraddittorio in tempo reale. Credo che la nostra società sia malata di poca libertà e il teatro rimanga un baluardo sociale e che abbia anche un profondo significato politico, nel senso bello del termine. Ho amato il teatro da ragazzo perchè mi ha aiutato a comprendere la vita che mi circondava e credo e tento di fare lo stesso anche ora, come attore e regista. Ha una funzione sociale importantissima, soprattutto quello di tournée che raggiunge i piccoli centri o le regioni che hanno più difficoltà ad avere nelle loro città spettacoli importanti e che fanno riflettere”.
Cosa vorresti arrivasse al pubblico con “Cose di ogni giorno”?
“Vorrei che il pubblico riflettesse sempre e comunque prima di buttare via un sentimento, che pensasse se non è il caso di mantenere in vita un filo che ci conduce verso un domani migliore, ma senza chiedere la perfezione alle cose, alle persone, alle situazioni, a tutto ciò che ci circonda. Anche perchè la perfezione non esiste e le imperfezioni sono bellissime”.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Oltre a “Cose di ogni giorno” sono contemporaneamente in tournée con “Le relazioni pericolose” con Corinne Clery, “Il diario di Adamo ed Eva”, sempre affiancato dalla Clery e “Sunshine” con Nathaly Caldonazzo. L’Italia in questi mesi è piena di miei spettacoli e mi ritengo molto fortunato (sorride). Per l’estate e il prossimo anno sto poi lavorando a nuovi progetti”.
di Francesca Monti