Intervista con Vincenzo Ferrera: “Mare Fuori è la serie più importante della mia vita”

“Nella costruzione di un personaggio parto da me stesso e io ho un po’ il carattere buono di Beppe. Non mi sono ispirato ad un educatore in particolare ma abbiamo lavorato soprattutto a livello umano”. Vincenzo Ferrera è tra i protagonisti dell’amatissima serie “Mare Fuori”, disponibile su RaiPlay dove sta ottenendo un successo travolgente, e in onda su Rai 2 il mercoledì sera, realizzata da Rai Fiction e Picomedia.

Nel ‘prison drama’ il poliedrico attore, recentemente premiato con il Paladino d’Oro, interpreta Beppe, educatore dell’IPM, per il quale tutti i ragazzi hanno diritto a una seconda possibilità e devono essere protetti e guidati dagli adulti, costi quel che costi. La scoperta che tra i detenuti c’è sua figlia è una spada di Damocle sul suo destino.

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Vincenzo Ferrera in “Mare Fuori 3” – credit foto Sabrina Cirillo

Vincenzo, “Mare Fuori 3” sta ottenendo numeri pazzeschi su RaiPlay. Si aspettava un così grande successo?

“Tre anni fa non me lo sarei aspettato, avevamo fatto un dignitoso 7-8% di share su Rai 2, poi andando su Raiplay il passaparola dei ragazzi ha fatto sì che si arrivasse a cifre assurde per le prime due stagioni. Sapevamo che quest’anno sarebbe successo qualcosa, ma non che “Mare Fuori” avrebbe avuto un successo così travolgente. Siamo felicissimi”.

E’ una serie che tratta delle tematiche importanti, delicate, che racconta storie difficili ma che manda anche un messaggio di speranza: “basta salvarne uno per dire che abbiamo vinto”…

“Il segreto è che la serie tratta queste tematiche in maniera reale, non edulcorata o romanzata, abbiamo l’approvazione degli stessi ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Nisida e siamo confortati da questo”.

I protagonisti della serie, con le loro fragilità, i loro errori e il loro desiderio di riscatto e di un futuro migliore, possono diventare un esempio per i giovani e non solo…

“Assolutamente sì, c’è sempre una speranza, non si salvano tutti ma basta che si riesca a salvarne uno o due e si è compiuta la missione. C’è del buono nei ragazzi, bisogna prendere quello”.

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Ha avuto modo di incontrare i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile di Nisida?

“Purtroppo non ancora, mi hanno invitato e spero di andare presto a trovarli. Tra l’altro i feedback su Beppe sono ottimi, ci sono degli educatori che mi mandano messaggi con grandi complimenti per come ho affrontato il personaggio e dei ragazzi che vogliono iniziare a fare l’educatore. Mi fa molto piacere”.

Come ha lavorato per entrare nel personaggio di Beppe?

“E’ stato facile, nella costruzione di un personaggio parto da me stesso e io ho un po’ il carattere buono di Beppe. Non mi sono ispirato ad un educatore in particolare ma abbiamo lavorato soprattutto a livello umano. Sono entrato in empatia con i giovani attori di Mare Fuori, abbiamo trovato una sorta di alchimia, di ecosistema famigliare, affettuoso. I ragazzi non sanno neanche il mio nome, mi chiamano Beppe anche nella vita. Ci abbracciamo e baciamo nella realtà come nella serie”.

Quali nuovi lati di Beppe emergeranno nella terza stagione?

“La voglia di ricominciare ad innamorarsi, di non pensare più solo agli altri ma un po’ anche a se stesso. Non posso però dire come andrà a finire (sorride)”.

Cosa le hanno insegnato questi giovani attori e cosa pensa di aver trasmesso loro?

“I ragazzi sono stati ammirevoli, a venti anni e alla loro prima esperienza hanno messo tutto quello che potevano, hanno scavato il nero che avevano dentro e non è semplice mettere questi aspetti sul campo in modo così reale. Ci sono attori che anche alla mia età non arriveranno mai a quei picchi di realtà e verità. Invidio molto la loro età.

Spero di aver trasmesso loro il rispetto per questo mestiere che richiede passione e sacrifici e la disciplina necessaria per farlo. In questo sono stato molto Beppe, pieno di consigli a livello recitativo”.

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Cosa hanno aggiunto questa serie e questo personaggio al suo percorso artistico e umano?

“E’ la serie più importante della mia vita, è raro avere la possibilità di interpretare un personaggio così completo, che passa dalla commedia alla tragedia al dramma, e che ha una responsabilità sociale del genere. Porto nel cuore Beppe e “Mare Fuori”. Spero di trovare in futuro ruoli come questo”.

In quali progetti sarà prossimamente impegnato?

“Sto girando per Rai 1 una miniserie che si chiama “Il caso Claps” per la regia di Marco Pontecorvo, sulla storia di Elisa Claps, la ragazza ritrovata a Potenza nel sottotetto della Basilica della Santissima Trinità, quindici anni dopo essere stata uccisa da un serial killer. Io interpreto il padre. E’ un ruolo molto drammatico. E poi ci sarà la quarta stagione di “Mare Fuori””.

Cosa ha rappresentato per lei ricevere il prestigioso Paladino d’oro?

“E’ stata una grande gioia, perché la mia città dopo tanti anni ha riconosciuto i sacrifici fatti. Sono felice e orgoglioso di poter dire che a Palermo si sono accorti del mio lavoro”.

Un sogno nel cassetto…

“Il sogno è continuare a fare al meglio l’attore, in quanto è un mestiere che ti dà e ti toglie tutto in un attimo”.

I ragazzi di “Mare Fuori” sono stati ospiti nella serata cover del Festival di Sanremo 2023. Cosa le è piaciuto di più di questa edizione? 

“Mi è piaciuto il duetto di Giorgia ed Elisa, sono state bravissime, commoventi, hanno raggiunto un livello di perfezione pazzesco. Nella serata delle cover i ragazzi di “Mare Fuori” e Carolina Crescentini sono stati ospiti per presentare la serie e cantare la sigla e mi hanno fatto una videochiamata. Mi sarebbe piaciuto essere su quel palco ma non c’è stato modo. Speriamo ci sia un’altra occasione”.

Quale canzone assocerebbe al suo Beppe?

“Sicuramente “Brividi” di Mahmood e Blanco, perché quest’anno Beppe dà i brividi”.

di Francesca Monti

Grazie a Paola Spinetti

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