LE MURA DI BERGAMO di Stefano Savona sarà presentato in anteprima italiana al  Bergamo Film Meeting domenica 12 marzo, in occasione della Giornata nazionale per le vittime del COVID-19

Dopo l’anteprima mondiale al 73. Festival Internazionale del Cinema di Berlino, il film documentario Le mura di Bergamo di Stefano Savona sarà presentato in anteprima italiana al Bergamo Film Meeting domenica 12 marzo in occasione della Giornata nazionale per le vittime del COVID-19 del 18 marzo.

Le mura di Bergamo uscirà prossimamente nelle sale cinematografiche italiane distribuito da Fandango, accompagnato da un tour con l’autore.

Il film, prodotto da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment con Rai Cinema, realizzato con il supporto di Danny Biancardi, Sebastiano Caceffo, Alessandro Drudi, Silvia Miola, Virginia Nardelli, Benedetta Valabrega, Marta Violante, racconta l’arrivo della pandemia di COVID-19 in Italia, in particolare a Bergamo: una città che, come un unico organismo si scontra e reagisce al virus, rendendo la maglia di connessioni tra le vite degli abitanti ancora più stretta e forte.

Sinossi

Nel marzo 2020 la città, dentro le sue mura, è un corpo malato. È un insieme di cellule, di tessuti, di organi che non riescono più a comunicare. Le strade si sono svuotate, gli scambi azzerati, gli incontri proibiti. Disconnesso dagli altri ogni corpo è solo all’interno delle sue mura.

Il corpo della città è un organismo devastato che prova a reagire. Medici, infermieri, pazienti, volontari, e anche chi non ha vissuto direttamente il dolore della malattia cerca un proprio ruolo nel processo di guarigione collettiva. Raccogliere e raccontarsi le storie di chi non c’è più diventa una maniera per rielaborare il lutto privato e collettivo e per ragionare sul bisogno di una nuova ritualità della morte.

Le Mura di Bergamo è un film che crea connessioni tra memoria e futuro, per accompagnare questa collettività, lungo le prime fasi della paziente opera di ricomposizione di quel tessuto intimo, familiare e sociale, che la pandemia ha lacerato.
Il protagonista di questa storia è la città, un corpo sociale che, come ogni organismo vivente, è costituito innanzitutto dalle infinite connessioni tra le sue parti. Le parole, gli sguardi, i gesti, i silenzi che questa narrazione testimonia sono un tentativo di rendere conto di qualcuna di queste connessioni, con la speranza che, rendendole visibili, il racconto cinematografico possa contribuire a consolidarle.

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