Marco Giallini torna a vestire i panni di Rocco Schiavone nella quinta stagione della serie, in onda su Rai 2 da mercoledì 5 aprile in prima serata, tratta dai romanzi e racconti di Antonio Manzini, editi in Italia da Sellerio, con la regia di Simone Spada.
Nel cast troviamo anche Miriam Dalmazio, Valeria Solarino, Francesco Acquaroli, Lorenza Indovina, Claudia Vismara, Filippo Dini, Massimo Reale, Ernesto D’Argenio, Christian Ginepro, Massimiliano Caprara, Gino Nardella, Alberto Lo Porto.
Rocco Schiavone torna ai propri compiti di vicequestore di Aosta. Il colpo di pistola sparato per errore dall’agente D’Intino gli ha lasciato un profondo senso di vuoto e di solitudine che condivide con il fantasma della moglie Marina, unica certezza della sua vita. Con il trasferimento di Gabriele e Cecilia a Milano, Rocco ha perso ogni legame affettivo, nulla sembra potergli riscaldare l’anima: il rapporto con Sandra non prende il volo e di Sebastiano nessuno sa più nulla. Persino il suo fiuto nelle indagini inizia a vacillare, al punto da portare Rocco a compiere uno sbaglio, il primo. Sarà il ritorno di Baiocchi e dei fantasmi del passato a far tremare ulteriormente la terra sotto i suoi piedi, niente è come credeva che fosse e tutto ciò che lo legava alla sua vita romana sembra sgretolarsi. Ormai Rocco è costretto ad arrendersi alla realtà aostana tanto detestata, ma che forse rappresenta il suo unico vero rifugio sicuro.
“Rocco rappresenta un personaggio imperfetto e in questo momento l’imperfezione da me è molto amata, perchè incarna l’umanità. La sua forza e la sua empatia nascono da questa caratteristica. Se penso a Rocco mi viene in mente quel meraviglioso viso unico e vissuto di Marco Giallini, la scrittura umana e raffinata di Antonio Manzini, quei bei romanzi Sellerio che divoravo anche prima di poter immaginare che un giorno ne avrei in qualche modo fatto parte, la passione e la visione del nostri produttori Rosario Rinaldo e Maddalena Rinaldo, la Valle d’Aosta, che anche quest’anno ci ha ospitato, la neve, un elemento naturale, magico, malinconico e visivo che merita di riempire quasi sempre un’inquadratura.
Rocco Schiavone è un racconto che più cresce e va avanti negli anni, più diventa potente e ricco di sfumature. Nonostante viva in un tempo sospeso, un continuo inverno che sembra non passare mai, il nostro protagonista cambia, perché noi stessi cambiamo con lui. Anche in questa stagione come nelle precedenti si arricchiscono ulteriormente le linee dei personaggi che lo circondano, le sue amicizie, i suoi amori mancati o schivati, i rimpianti, gli incontri e alcuni ritorni”, ha dichiarato il regista Simone Spada in conferenza stampa.
Lo sceneggiatore Maurizio Careddu ha aggiunto: “Con Antonio Manzini c’è una sintonia particolare che parte da prima di iniziare questo progetto. Rocco era un personaggio già perfetto sui libri ed è stato facile sceneggiarlo”.
Quindi la parola è passata allo scrittore Antonio Manzini: “Non penso a Marco Giallini quando scrivo le storie di Rocco Schiavone, ma ogni tanto mi viene in mente il suo viso. Ormai è come se fosse un familiare, ma ogni lettore vede uno Schiavone differente. Nella realtà c’era un grande poliziotto della Squadra Mobile di Roma, soprannominato il Gabbiano, morto di overdose nella sua macchina, ed era un po’ simile a Rocco. Ogni persona che conosciamo ha delle acciaccature, dei difetti, Schiavone è uno di noi e non si vergogna di dire la verità”.
Marco Giallini con Valeria Solarino in “Rocco Schiavone 5”
Marco Giallini con Miriam Dalmazio in “Rocco Schiavone 5”
A interpretare l’amatissimo Rocco Schiavone è Marco Giallini: “Lo ritroviamo guarito, abbastanza in forma, anche se ha perso un rene. Caratterialmente mi ritrovo in lui, professionalmente no. Tutti noi, io compreso, abbiamo dei momenti in cui cediamo alla malinconia. Nel primo episodio il mio personaggio avrà a che fare con una poliziotta francese (Diane Fleri) simile a lui ma anche un po’ a Thomas Milian. Qual è nella mia classifica la principale rottura di scatole? La gente che ti guarda ma non ti vede. Quando arrivo ad Aosta ormai mi sento a casa. Ho accettato di interpretare questa serie quando mi hanno chiamato Manzini e il produttore Rinaldo. Ne abbiamo parlato, non avevo ancora letto i libri, poi ho iniziato a leggere “Pista Nera” mentre ero in treno e mi è piaciuto molto. Il successo è legato alla qualità della scrittura, della regia, del cast”.
Nella prima puntata della quinta stagione si ironizza sul rapporto tra Italia e Francia: “Manzini l’ha scritta prima dei fatti politici accaduti recentemente. I francesi hanno una maggiore tutela verso il mondo dello spettacolo e forse è arrivato il momento di fare come loro“.
Infine riguardo le polemiche provenienti da una certa parte politica relativamente al fatto che Schiavone fuma spinelli, Giallini ha detto: “E’ normale che qualcuno si arrabbi, posso capire ma non giustifico. Anche perché quando accendo la tv non vedo tanti messaggi positivi”.
La serie in quattro puntate è una coproduzione Rai Fiction – Cross Productions – Beta Film, prodotta da Rosario Rinaldo e Maddalena Rinaldo.
SINOSSI EPISODIO 1 “IL VIAGGIO CONTINUA”
Rocco Schiavone torna ai propri compiti di vicequestore di Aosta. Il colpo di pistola sparato per errore dall’agente D’Intino, che gli è costato un rene, non sembra rallentarlo, ma gli ha lasciato un profondo senso di vuoto e di solitudine che pesa nella relazione con Sandra Buccellato.
Intanto, sul Monte Bianco, all’altezza di punta Hellbronner, al confine tra Italia e Francia, viene ritrovato un cadavere da due tecnici della funivia. I due però, per non essere coinvolti nell’omicidio, spostano nella notte il cadavere in territorio italiano. Quando Rocco è chiamato a occuparsi del caso, intuisce l’anomalo spostamento del corpo, e decide di “restituirlo” ai francesi oltre il confine. Nel frattempo, il giorno della tradizionale partita di calcio di beneficenza polizia-magistratura si avvicina e Rocco non ha intenzione di perdere…
di Francesca Monti