PRESENTATO A MESSINA “L’ISOLA DELLE OMBRE”, IL NUOVO THRILLER DI IGNAZIO PANDOLFO

Il Circolo del Tennis e della Vela di Messina ha ospitato, il giorno 21 aprile, la presentazione del nuovo ed atteso manoscritto di Ignazio Pandolfo, intitolato “L’isola delle ombre” (Leone Editore), nell’incontro con l’autore promosso dalla Libreria Bonanzinga in collaborazione con lo stesso Circolo e condotto dalla giornalista Anna Mallamo.

“L’isola delle ombre”, si propone di penetrare le latebre dell’animo dell’uomo, evidenziando come valori assoluti, come generosità, altruismo ed empatia siano riservati a pochi elementi del genere umano. E proprio i componenti della consociazione umana, quotidianamente, svolgono le proprie vite seguendo unicamente le proprie inclinazioni e predisposizioni, senza tener di conto delle esigenze di coloro che versano in situazioni di difficoltà ed anzi schiacciandone le emozioni ed i sentimenti per perseguire le proprie finalità.

Il libro di Pandolfo prosegue sul percorso autoriale degli altri romanzi dello scrittore, tutti incentrati sul genere thriller. Thriller che viene interpretato nella sua accezione di strumento per osservare e scavare quegli aspetti dell’interiorità dell’anima legati ai sentimenti ed agli istinti più abietti e vituperevoli che sono presenti dentro tutti noi e che tendono ad affiorare nei periodi della vita in cui l’essere umano è sottoposto a vessazioni esterne od auto-imposte, od in caso di mancati raggiungimenti dei propri traguardi. Ed è in questi casi che l’uomo rischia di perdere la sua umanità facendosi condurre proprio dal lato oscuro di sé stesso.

La trama si dipana attorno alle vicende di Bruno, un giovane sacerdote dal passato drammatico, di cui non rimembra granché. Ciò che rammenta della sua vita trascorsa è che il padre ha assassinato la madre per poi suicidarsi e che lui e la sorella Edda sono stati affidati ad uno zio, Edoardo, manesco e maligno. Bruno sta vivendo una fase in cui la sua fede in Dio traballa e viene segnato anche dalla morte della sorella, in seguito ad una malattia che l’ha angariata per lungo tempo. Per questo Bruno decide di accettare l’invito di un suo vecchio amico, Marco, che lo invita nella salubre Isola Piccola per trovarsi in un contesto diverso dal suo consueto e provare a superare il lutto. Una volta giunto sull’isola, Bruno si accorge che sia Marco e la moglie, Ambra, che gli altri abitanti dell’isola hanno dei comportamenti insoliti ed inusitati, comprendendo presto di trovarsi al centro di una cospirazione ordita nei suoi confronti di cui non capisce le motivazioni. L’ equilibrio psichico di Bruno, già traviato dalle precedenti esperienze di vita, diviene sempre più traballante e le ombre generate dal suo intelletto tendono a mescolarsi con il mondo reale.

Il romanzo di Pandolfo ha quindi tutti i tratti di un thriller psicologico in cui la rielaborazione dell’autore fa sì che l’azione venga sostituita dall’infingimento, dagli enigmi e dalle congiure, con la storia che man mano schiuderà ciò che si nasconde dietro ad ogni aspetto oscuro. E tra questi ultimi v’è quanto celato nella mente di Bruno e che tutti gli abitanti di Isola Piccola, apparentemente “persone per bene”, agognano ad apprendere. Proprio questa gente sembra essere costretta in un tempo fisso ed immutabile, quasi fossero in ciò costrette da un incantesimo che solo Bruno probabilmente sarebbe in grado di infrangere. E quando i ricordi si paleseranno in Bruno, superando le barriere impostegli dalla ragione, esploderà la verità che era nascosta nei meandri dell’animo del giovane sacerdote in crisi.

Lo scritto di Pandolfo viene scritto dalla profondità stessa dei protagonisti ed è la loro stessa storia psicologica a costruire la trama, illustrando persone “in gabbia”, vittime dei loro fantasmi o della loro avidità, con la conclusione che non è animata da finalità didascaliche ma orchestrata per definire come, nella visione dell’autore, l’essere umano sia follemente egoista.

di Gianmaria Tesei

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