Un prisma dai mille colori, che sprigiona suoni, parole ed emozioni. “Materia (Prisma)” è il nuovo album di Marco Mengoni, disponibile dal 26 maggio per Epic Records Italy / Sony Music Italy, che conclude la trilogia aperta a dicembre 2021 con Materia (Terra) e proseguita ad ottobre 2022 con Materia (Pelle).
Venerdì uscirà anche il nuovo singolo Pazza musica che vede l’artista di Ronciglione ed Elodie per la prima volta insieme in un progetto discografico. Il brano, scritto da Paolo Antonacci, Davide Petrella, Davide Simonetta e Stefano Tognini (Zef) e prodotto da E.D.D., Simonetta e Zef, è un inno alla libertà che ci accompagnerà per tutta la prossima estate, un invito ad assaporare il piacere di lasciarsi andare, abbandonando le preoccupazioni quotidiane.
Il videoclip, girato a Milano con la regia di Roberto Ortu, regala alla canzone un immaginario anche visivo di libertà e spensieratezza: “Elodie è una cara amica, oltre che una bravissima artista. Andiamo incontro all’estate, ma in questo pezzo non abbiamo messo ritmi latino-americani ma sonorità diverse. E’ anche un augurio per noi stessi di scivolare sopra le paure e l’ansia che questo lavoro comporta”.
Tra le collaborazioni di “Materia (Prisma)”, che contiene dieci tracce, ci sono anche quelle con Ernia in “Fiori d’orgoglio” e Jeson in “Lasciami indietro”: “Ho chiesto a Matteo di far parte di questo capitolo importante per me perché quando ho sentito “Io non ho paura” ho voluto entrare a farne parte. Fiori d’orgoglio, che ho già cantato nei concerti europei come anteprima, è un pezzo melodicamente serrato, veloce e con tante parole. Abbiamo preso ispirazione per il pezzo da Kendrick Lamar, è un’elettronica che arriva dal tribal. Jeson è un giovane e talentuoso cantautore romano che firma anche il brano, che è un elogio ai propri errori, alle proprie debolezze e limiti, per imparare a vederli come trampolino di lancio”.
“Due nuvole” porta invece la firma di Calcutta: “E’ stato un regalo di Edoardo, questo brano è arrivato un po’ spoglio e ho cercato di rivestirlo con lo stile del Battisti più psichedelico. E’ una canzone che alleggerisce e faceva da contrappeso a una sostanza più pregna degli altri pezzi”.
Con “Materia (Prisma)” Marco Mengoni esplora nel profondo ogni singola sfaccettatura che caratterizza l’essere umano, traducendo in musica le esperienze e gli insegnamenti che ha fatto propri grazie al suo spirito d’osservazione che da sempre lo accompagna: “Ho pensato, vissuto e scritto questo album analizzando stati d’animo e comportamenti, da quelli più carnali o poco razionali, a quelli abituali e conosciuti, cercando di dare una visione filtrata di quel che la natura umana mi ha mostrato. La maggior parte dei pezzi è abbastanza cruda ma ho giocato sul fare da prisma alle mie corde vocali, dando alla mia voce delle paste e dei colori diversi. Sono molto contento di questo disco. La trilogia è stata un bel viaggio che mi ha permesso di svegliarmi all’alba nel deserto, di vedere animali mai visti, di fare cose nuove e quindi deve rimanere un’opera unica. Dovevo seguire quello che avevo sognato. Il prisma ha la capacità di scomporre la luce e mostrare i colori che la compongono. Dicono sia fisica, per me è pura magia. L’uomo è un prisma: ha la capacità di assorbire esperienze, filtrarle e scomporle per analizzarne ogni possibilità e ogni significato. In questo disco sono anche un po’ arrabbiato per non saper dire di no, non sapermi prendere cura di me stesso, per le cose che non vanno bene nel mondo”.
Tra le tracce c’è anche “The damned of the Earth”, con un testo profondo e intenso che fa riferimento alla piaga del caporalato, alla violenza e alla disumanità che si porta dietro, e che si chiude con la registrazione della voce di Nelson Mandela, figura simbolo della battaglia e della lotta per la pace e l’uguaglianza, “Our march to freedom is irreversible, we must not allow fear to stand in our way”, è la frase pronunciata dal Premio Nobel per la pace nel 1990 in occasione del suo rilascio dalla prigione in Sudafrica e che arricchisce questo inno: “E’ una canzone che contiene spunti, messaggi, riflessioni e parole sulla società che vivo e sulla storia vissuta. Il caporalato è un problema non solo italiano ma mondiale, qualcosa di ingiusto così come lo è non spiegare alcune cose. Ci sono riferimenti storici perché c’è stato un percorso sul diritto di essere liberi nell’esprimere il proprio pensiero, la propria opinione e sessualità. E’ un brano che parla delle paure del passato che si riflettono sul presente. Io ho paura per il modo in cui si stanno affrontando alcuni temi nel nostro Paese. Ringrazio la fondazione di Nelson Mandela per averci fatto usare la sua voce. Ci sono tante parole in The damned of the Earth, una batteria che martella costantemente e che sottolinea alcuni temi, come ad esempio il fatto che la donna possa usare il proprio corpo come vuole e che ci sia libertà di diritti, prendendo spunto da battaglie combattute per diventare quello che siamo oggi. Mi spaventa che si possano fare passi indietro”.
E a proposito di diritti all’Eurovision Song Contest 2023, che lo ha visto classificarsi in quarta posizione con Due Vite, aggiudicandosi inoltre il Marcel Bezençon Composer Award, il premio assegnato per la miglior composizione da tutti gli autori dei brani in gara, Marco Mengoni ha sfilato nella flag parade con il tricolore e con la bandiera rainbow: “Da tredici anni sui palchi, nei concerti e nei miei dischi cerco di portare dei messaggi e portare l’attenzione sugli esseri umani. Mi è venuta all’ultimo momento l’idea di entrare con la bandiera italiana e con quella rainbow che è anche il simbolo dell’inclusività, delle minoranze. Avevo la possibilità di farlo davanti a milioni persone e ricordare all’Europa che tanti la pensano come me. Siamo uniti con la musica e per la libertà dell’uomo. Ci possono essere persone che hanno idee diverse dalle mie, che vivono una realtà differente ed è giusto ascoltare e comprendere quello che c’è dietro a questo giudizio. Io comunque cerco e ho sempre cercato di staccarmi dalla realtà e dalla società in cui vivevo”.
credit foto Andrea Bianchera
Anche in “Materia (Prisma), Marco Mengoni ha scelto di collaborare con diversi produttori che hanno contribuito alla creazione del progetto portando la propria visione artistica e riflettendo il significato più profondo di prisma anche sotto questa dimensione. E.D.D. (Giovanni Pallotti), bassista e produttore da tempo a fianco dell’artista, firma la produzione della maggior parte dei brani dell’album in collaborazione con altri producer. A partire da Due vite prodotta con Davide Simonetta, insieme conferiscono a questa ballad una struttura non classica; sempre con Simonetta e, questa volta, con Zef, cura anche la produzione di Pazza musica, donando al singolo una veste pop con un’impronta fresca e leggera.
E.D.D. insieme a Zef e Marz tornano nuovamente dopo la collaborazione in Materia (Pelle) e firmano la produzione di Fiori d’orgoglio. Per Incenso insieme a Pallotti, hanno lavorato Estremo, F. Fugazza e P. Pasini, mentre Un’altra storia è stata seguita da E.D.D. con Katoo (nome d’arte di Francesco Catitti) e B. Ventura, che uniscono perfettamente il mondo dell’orchestra e quello più elettronico. In tempo è prodotto da Crookers – che dona al brano delle sfumature inedite ed uniche grazie alle sue influenze elettroniche, e FLIM – formazione composta da musicisti collaboratori di lunga data di Mengoni (Davide Sollazzi, Massimo Colagiovanni e Giovanni Pallotti), che hanno prodotto insieme a Clap! Clap! (nome d’arte di Cristiano Crisci) anche The damned of the Earth, esaltando con il brano sonorità e ritmi africani. Massimo Colagiovanni e MDM partecipano a Lasciami indietro, mentre F. Nardelli produce con E.D.D., Due nuvole sfruttando le sonorità drum-based per donare al brano uno spirito contemporaneo.
La direzione musicale di Materia (Prisma) è di Marco Mengoni con Giovanni Pallotti. Marco Mengoni inoltre ha curato personalmente le produzioni e gli arrangiamenti vocali. Continua anche la collaborazione con Andrea Suriani, uno dei più affermati fonici di studio e live, che si è occupato dei mix e dei master della trilogia Materia.
Marco Mengoni quest’estate sarà live negli stadi a Bibione (17 giugno), Padova (20 giugno) Salerno (24 giugno), Bari (28 giugno – SOLD OUT), Bologna (1 luglio – SOLD OUT), Torino (5 luglio), Milano (8 luglio – SOLD OUT) e il 15 luglio al Circo Massimo per il gran finale.
I live in Italia anticipano il suo primo tour nei grandi spazi europei in programma il prossimo autunno a Barcellona (18 ottobre al Sant Jordi Club), Bruxelles (21 ottobre al Forest National), Amsterdam (23 ottobre all’AFAS Live), Parigi (25 ottobre allo Zénith Paris), Francoforte (27 ottobre presso Jahrhunderthalle), Vienna (29 ottobre al Gasometer), Zurigo (31 ottobre presso Hallenstadion) e Monaco (2 novembre all’Olympiahalle).
I biglietti per il tour europeo sono disponibili su www.livenation.it, mentre per Marco Negli Stadi su www.ticketone.it, www.ticketmaster.it, www.vivaticket.com
di Francesca Monti
credit foto Andrea Bianchera