Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato nelle zone dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione.
La prima tappa è stata a Modigliana dove ha incontrato la cittadinanza, quindi si è recato a Forlì, in Piazza Saffi, per salutare i volontari impegnati in questa emergenza e incontrare la cittadinanza.
“Questo è un momento impegnativo, difficile. Ho visto tante ferite nel territorio e so bene, per quanto riguarda molte abitazioni, molte aziende, le strade, quanto vi sia da riprendere con coraggio e decisione per rilanciare la vita comune. So che ce la farete, con l’aiuto dello Stato, del Governo. So che ce la farete, perché questa è la volontà di queste contrade. Il Sindaco ha ben espresso questa volontà determinata di ripresa e di rilancio. Quello che vorrei dirvi è che tutta l’Italia vi è vicino, e non sarete soli in quest’opera importante, che deve essere veloce. Questo territorio è un elemento importantissimo, fondamentale per la vita dell’Italia. Lo è per la sua economia, lo è per la sua storia. Quindi l’esigenza che si rilanci non è un’esigenza soltanto vostra, è un’esigenza nazionale. E in questo potete essere certi che vi sarà tutto il consenso e l’appoggio costante, non soltanto in questi giorni, ma anche nel prosieguo, perché questo è un lavoro da fare velocemente, e richiederà molto sforzo, richiederà impegno. Ma in questo non sarete soli. Grazie per questo incontro. Complimenti per la vostra resistenza, e auguri”.
La terza tappa è stata al centro di raccolta di beni di prima necessità allestito all’interno della palestra della scuola “Don Milani” di Cesena, quindi all’ora di pranzo Mattarella ha incontrato, a Ravenna, una delegazione di coloro che hanno contribuito alla gestione dell’emergenza.
Nel pomeriggio il Presidente della Repubblica si è recato a Lugo per visitare il teatro Rossini danneggiato dall’alluvione, poi l’ultima tappa è stata a Faenza per l’incontro con i sindaci di tutte le città colpite dall’alluvione.
“Avrei preferito poter visitare ciascuno nei vostri Comuni, ma non era materialmente possibile. Ma, concludendo oggi questo itinerario, da Modigliana a Forlì, a Cesena, a Ravenna, a Lugo, e adesso a Faenza, il modo più funzionale e ragionevole di concluderlo era incontrare i Sindaci dei paesi interessati da questo terribile fenomeno dell’alluvione. Per rendere a voi, anzitutto, conto dei sentimenti che il vedere – per quanto se ne possa sapere in precedenza – direttamente comporta e sospinge a elaborare idee e intendimenti”, ha esordito il Presidente Mattarella.
“Il primo pensiero, naturalmente, è per le vittime. Morte perché il legame con la propria casa era insuperabile, o per cercare di salvarla, o per cercare di salvare i frutti del proprio lavoro. Non vanno dimenticate.
Un modo straordinario di rendere loro onore è stato quello dei volontari. Ne ho incontrati ovunque in questa giornata. Ne ho incontrati, in gran numero, a Forlì e a Ravenna. Volontari delle più varie provenienze; insieme ai nostri Corpi militari o civili organizzati, quelli pubblici, volontari di quelle varie realtà coordinate dalla Protezione civile, ma anche volontari spontanei. Una quantità di giovani che, trasmettendo entusiasmo a tutti, sono venuti per impegnarsi, sostenendo e aiutando chi ne aveva bisogno. È stata preziosa questa opera.
Chi ha salvato persone in momenti drammatici, che avvertivano anche il terrore di una condizione imprevista e di altissimo pericolo; chi ha aiutato a pulire, a spalare, a cercare di sostenere chi si trovava di fronte in condizioni di smarrimento drammatico dopo quello che è avvenuto.
La presenza dei volontari ha portato a tutti coloro a cui hanno recato aiuto speranza e anche fiducia. È stato un prezioso elemento che ha consentito a tutti di non perdersi d’animo; di mantenere quel sentimento tipico della Romagna che è di superare le avversità lavorando e operando concretamente.
Ieri, in Vaticano, ho incontrato il Papa. Mi ha fatto piacere sentire, nel suo discorso pubblico, l’elogio ai cittadini della Romagna per come hanno reagito, in maniera concreta, operosa, responsabile – come lui ha detto – a quanto avvenuto.
E ai volontari, alle Forze dell’ordine, ai nostri Corpi militari, a tutti coloro che hanno collaborato e continuano a collaborare con grande fatica e impegno, senza risparmiarsi, senza soste, va la riconoscenza della Repubblica nella maniera più alta.
Voi vi siete trovati, in quelle ore drammatiche, in una condizione totalmente imprevista, non soltanto per la imprevedibilità di quanto è avvenuto, non soltanto per la condizione totalmente inattesa e improvvisa. Ma anche per l’esigenza di assumere, nell’arco di poche ore, decisioni sovente coraggiose, alle volte del tutto nuove. Decisioni che rispondessero all’interesse della comunità dei vostri cittadini, cercando di farle comprendere a tutti loro: è stata un’azione preziosa. Ma non è stata l’unica che avete fatto.
Voi Sindaci siete stati il punto di riferimento per non perdersi d’animo, per non far crollare nella sfiducia, nella demotivazione, nello smarrimento i vostri concittadini. Che hanno guardato a voi, in quelle ore, per orientarsi, sapere cosa fare, cercare un punto di riferimento che li conducesse verso l’uscita dall’emergenza. E adesso un punto di riferimento che li conduca verso la ricostruzione piena e la piena ripresa del territorio. È un’azione fondamentale quella che svolgete. E io desidero ringraziarvi intensamente per quel che avete fatto in questo periodo, per quello che state facendo in questi giorni, per quello che farete in questo periodo.
Non dovete avere la paura, Sindaco, di esser soli. Non lo sarete. Il Governo ha subito destinato somme rilevanti, come primo intervento. Certamente ne seguiranno altri.
Avete intorno la piena solidarietà di tutto il Paese. E io sarò accanto al Governo per sostenere, senza pause e senza alcuna incertezza, il sostegno per la ripresa piena dei loro territori.
Le istituzioni nazionali, il Governo anzitutto, hanno questo obiettivo come fondamentalmente importante. Dovete avere la certezza che questo continuerà, anche a riflettori spenti. Anche quando l’evento drammatico scomparirà dalle cronache televisive o delle prime pagine dei giornali, non vi saranno pause nell’attenzione, non vi saranno, non dico dimenticanze, ma intervalli nell’esigenza di sospingere, concretamente e velocemente, la ripresa. C’è un pericolo da evitare, che è grave e, in questi casi, sempre incombente: la tentazione di abbandonare, di arrendersi. Questa non fa parte della tradizione della Romagna. Ma condizioni come quelle che si sono create potrebbero creare questo rischio, che va assolutamente scongiurato. E lo si scongiura con tempi veloci di rilancio e di ripresa; con la concretezza veloce della ripresa e del riavvio.
Vi sono tanti comparti, tanti versanti che richiedono interventi concreti. Ne abbiamo parlato oggi con i Sindaci che ho incontrato. Dai centri abitati, con tante abitazioni da recuperare o da sostituire, ai tanti luoghi di lavoro, alle aziende di carattere industriale, aziende agricole, a quelle commerciali, ai luoghi professionali: una quantità di luoghi in cui, nei centri abitati e nelle periferie e nelle campagne, va assolutamente assicurata la ripresa dell’attività con il dinamismo che c’è e che è caratteristico di questo territorio.
Anche le strade, le comunicazioni. Ho visto oggi andando a Modigliana, dall’alto, le tante ferite delle frane di ogni dimensione: grandissime, grandi, piccole, che danno l’idea anche dell’esigenza di verifica delle condizioni di stabilità, di consolidamento di alcune situazioni.
È un’opera di grande portata che abbiamo davanti. Ma non l’avete davanti voi, l’abbiamo davanti tutti noi. Perché questa è la condizione che consentirà di riprendere appieno l’attività, il ritmo, la consueta produttività di questa Regione e la sua vita sociale, civile e culturale.
È stato bello poc’anzi, a Lugo, vedere come il teatro abbia avuto il sostegno di coloro che sono abbonati per andarvi. E così è avvenuto in tutti i Comuni interessati.
La solidarietà che si è sviluppata, che si è sprigionata, che si è posta in campo, non è un dato estraneo al nostro Paese. È un carattere dell’Italia, che emerge con forza più evidente nei momenti dell’emergenza e delle difficoltà.
La nostra economia e il nostro Paese, nei suoi vari risvolti – lo ricordava poc’anzi il Presidente Bonaccini – ha un elemento fondamentale in questa Regione. E nella Romagna vi è una spinta all’attività produttiva, alla vita sociale, al turismo del nostro Paese che è di assoluta priorità.
Per questo è interesse nazionale la ripresa di questo territorio. Ecco, io vorrei soltanto darvi di questa assicurazione. E, in aggiunta a quella che il Governo ha dato con convinzione, non sarete soli. Voi, i vostri concittadini, avrete accanto le istituzioni nazionali.
E, per quanto mi riguarda, io sarò al vostro fianco. Auguri”, ha concluso Mattarella.
credit foto Quirinale – Il Mandato