Violenza sulle donne, un grave problema sociale che riguarda tutti

Un’altra vittima innocente, un’altra vita spezzata. Quando finirà questa barbarie? Giulia Cecchettin aveva 22 anni, stava per laurearsi, aveva tanti sogni come ogni ragazza della sua età, che sono stati distrutti dall’ex fidanzato che l’ha uccisa in modo efferato perchè non accettava la fine della loro storia e voleva tenerla legata a sé.

Una tragedia, l’ennesima, che poteva essere evitata. Un finale che speravamo almeno per una volta fosse diverso. Invece no, anche questa volta la lucida follia, l’egoismo, la smania di possesso, la cattiveria gratuita, hanno prevalso su tutto.

Quante altre donne dovranno vivere con la paura che una cosa del genere possa accadere a loro? Quante altre famiglie dovranno convivere con un dolore atroce, incolmabile, insostenibile quale la perdita di una sorella, una figlia, una madre?

“L’amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L’amore vero non urla, non picchia, non uccide”, ha detto Gino Cecchettin, il papà di Giulia. Una grande verità, perché l’amore non deve mai essere violenza, possesso, controllo sulla vita della persona amata, volto a limitarne la libertà di scelta, di espressione, di realizzazione. L’amore vero è condividere gioie e dolori, è tendere la mano nelle difficoltà, è appoggiare le scelte fatte dalla propria partner, è essere felici per i traguardi da lei raggiunti, è non andare oltre il limite del buonsenso, è accettare che si possa ricevere un no e che le strade possano dividersi.

Purtroppo però nel nostro Paese e non solo è ancora diffusa quella cultura patriarcale arcaica per la quale la donna viene considerata inferiore all’uomo, che si sente quindi in diritto di sottometterla, umiliarla, picchiarla, insultarla, ucciderla. E questo rappresenta il fallimento della nostra società.

Sono necessarie leggi più severe e pene certe per chi si macchia di crimini abominevoli, per chi commette femminicidi e violenza fisica o psicologica. Serve anche introdurre nelle scuole, a partire dalle primarie, l’educazione sentimentale e affettiva come materia di studio, per insegnare ai maschi, fin da bambini, come ci si deve rapportare con l’altro sesso, così come è importante il ruolo delle famiglie per far capire ai figli maschi che le donne non vanno sfiorate nemmeno con un fiore e che vanno sempre rispettate e onorate.

Nel 2023 solo in Italia sono state uccise oltre cento donne, non è possibile andare avanti così, non è accettabile che non vengano tutelate, credute, aiutate dalle istituzioni quando trovano la forza e il coraggio per sporgere denuncia, che debbano vivere nella paura che le prossime vittime possano essere loro, che si sentano in qualche modo costrette a sopportare l’insopportabile o addirittura arrivino a giustificare i comportamenti deviati del proprio partner o ex, pensando di poterlo cambiare. E’ il momento di agire, di dire basta, di una presa di coscienza di questo grave problema, in primis da parte degli uomini, affinchè avvenga un effettivo cambiamento di rotta, non solo parole che si perdono nel tempo.

Troppe donne sono state strappate da questa vita senza motivo, non deve più accadere.

di Francesca Monti

Un commento

  1. Purtroppo non sarà l’ultima. Oggi io provo solo una grande PAURA di e da mamma. Paura per le mie piccole donnine di 8 e 11 anni che un domani, così maledettamente vicino, si affacceranno alla vita. Paura che non sappiano distinguere, per il troppo amore, ciò che è giusto da ciò che non lo è. Provo una rabbia indicibile.
    Ciao Giulia, figlia, sorella, amica di tutte noi ❤️

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