SANREMO 2024 – Clara in gara al Festival con il brano “Diamanti grezzi”: “Ho capito che è sbagliato ambire alla perfezione”

“La mia passione per la musica è nata grazie a mio nonno che a 6 anni ha regalato a me e a mio fratello una pianola e delle lezioni di pianoforte. Ero una bambina irrequieta e alla fine delle elementari chiesi al nonno di poter studiare canto al posto del pianoforte e la mia prima insegnante, Beatrice Binda, una persona davvero speciale, mi ha fatto amare ancora di più la materia”. Con queste parole Clara, vincitrice di Sanremo Giovani 2023 con il brano “Boulevard”, e in gara alla 74° edizione del Festival di Sanremo con l’inedito “Diamanti Grezzi”, si è presentata alla stampa, raccontando come si è avvicinata al mondo della musica.

Originaria di Travedona Monate, un paesino di 4000 abitanti in provincia di Varese, fin da piccola ha capito che quella passione poteva essere la sua strada: “Volevo cantare ma Travedona è una piccola realtà così a 16 anni ho iniziato a lavorare come modella a Milano, ho messo via dei soldi e sono andata a vivere lì. Durante un set fotografico un fotografo mi ha chiesto quale fosse il mio sogno e ho risposto che volevo fare la cantante. Lui mi ha fatto intonare una canzone, mi hanno ripreso e ho pubblicato il video su Instagram. Da lì ho iniziato a concentrarmi sulla musica. La quarantena a causa della pandemia ha segnato un cambiamento, perché sono rientrata a casa di mia mamma, ho cantato dei brani, mio fratello ha girato i video e li ho messi online. All’inizio non è andata come speravo e da sempre l’errore che ho fatto è stato ricercare la perfezione mentre la cosa importante è essere se stessi. Quindi sono crollata, ho avuto due anni difficili in cui pubblicavo canzoni ma non avevo quasi nemmeno voglia di uscire di casa. Quando stavo per mollare è arrivato nella mia vita Coco, il mio cane, e poco dopo ho ricevuto un messaggio dal regista Ivan Silvestrini che mi proponeva di fare Crazy J in Mare Fuori e scrivere due canzoni. Io non mi sentivo all’altezza ma mi sono buttata e da lì la mia vita è stata stravolta. Ho iniziato ad apprezzare ogni piccola cosa, ho fatto i primi live e ho avuto l’opportunità di partecipare a Sanremo Giovani e di vincerlo. In quel momento non mi sembrava vero che fosse accaduto tutto ciò. Ora spero di portare sul palco del Festival la cazzimma di Crazy J, per il resto è diversa da me, io non sono così cattiva (sorride)”.

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“Diamanti grezzi”, in presave e preorder e disponibile su tutti gli store digitali e in radio da mercoledì 7 febbraio, scritta da Clara Soccini, Alessandro La Cava e Francesco “Katoo” Catitti, che ha curato anche la produzione, racconta il tema della riscoperta continua e quotidiana di se stessi, in un messaggio universale che unisce tutte le generazioni. Ciascuno, infatti, colleziona nel tempo esperienze di vita e relazioni che definiscono la propria identità̀ e che allo stesso tempo la mettono in discussione, dando l’opportunità̀ di scoprire sempre nuove cose di sé.

L’unico modo, tuttavia, per vivere in libertà è abbandonare l’ansia costante di deludere le aspettative altrui e la ricerca stessa della perfezione, fare tesoro dei fallimenti ed essere fieri di essere solo dei diamanti grezzi, in perenne lavorazione: “Sentivo la necessità di raccontare quello che ho capito crescendo cioè che è sbagliato ambire alla perfezione e che essere un diamante grezzo in continua riscoperta di se stessi, con tutte le fragilità che ci accomunano, è la cosa più bella”.

Per la sua prima esperienza sul palco del Teatro Ariston, durante la serata dedicata alle cover di venerdì 9 febbraio, Clara si esibirà con una propria versione di “Il cerchio della vita”, canzone del 1994 estratta dalla colonna sonora del film d’animazione vincitore del premio Oscar “Il re leone”. Per l’occasione, sarà accompagnata sul palco da Ivana Spagna stessa, artista interprete della versione originale italiana, e dal coro voci bianche del Teatro Regio di Torino: “Ivana Spagna è un’artista a cui sono legata e ho scelto il cerchio della vita sia perché mi ricorda l’infanzia sia per chiudere il percorso fatto finora. Il coro di voci bianche è la faccia della stessa medaglia e mi rimanda all’infanzia. Ivana Spagna è di un’umiltà pazzesca, si è seduta in studio, mi ha dato tanti consigli, è una persona semplice, diretta e sono felicissima di poter duettare con lei. Una carriera non è basata su un singolo che è andato bene, io sono all’inizio di un percorso e sentirmi dire queste cose da Ivana, oltre all’importanza di mantenere i piedi per terra, mi ha confortato”.

Riguardo il look che porterà al Festival di Sanremo Clara ha raccontato: “Amo la moda perché è un modo di esprimersi e sicuramente ogni abito ha uno storytelling. Mia mamma sarà felice perché usa sempre l’aggettivo “di classe” e spero di essere la ragazza della porta accanto ma di classe”.

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Venerdì 16 febbraio uscirà “Primo”, l’album d’esordio dell’artista che incorona un anno di successi e traguardi raggiunti: “Non mi sentivo pronta a far uscire il disco, invece dopo quest’anno straordinario ho capito che era il momento giusto. Farà ballare e anche commuovere, in quanto vi sono racchiuse tutte le mie anime. Per me è un grande scalino raggiunto”.

“Primo”, ora disponibile in preorder, oltre alla canzone in gara al Festival di Sanremo, “Diamanti Grezzi”, conterrà anche l’inedito “Ragazzi Fuori”, brano che Clara ha scritto e cantato per la colonna sonora della quarta stagione di “Mare Fuori”, disponibile dal 1° febbraio su Raiplay: “E’ una ballad con un testo generazionale, scritta con Alessandro La Cava, Vincenzo Centrella e Stefano Lentini. E’ un invito a essere liberi di esprimere se stessi, senza dover sottostare a canoni imposti”.

Nel corso dell’incontro con Clara abbiamo ascoltato in anteprima altri tre bellissimi brani contenuti nel disco: “Aquiloni” che è “scritta da Leo Einaudi e Jacopo Rossetto, ed è la prima traccia che canto come interprete. Due anni fa ho conosciuto Leo e mi ha vista in un momento triste, sa che ho sempre fatto fatica ad avere fiducia nell’altro e che spesso le persone amiche non si sono dimostrate tali. Questa canzone è una lettera a un amico o a un’amica che non è più al mio fianco perché ci ho litigato o perché le strade si sono divise”.

“Storie di rose appassite” è scritta sempre con Alessandro La Cava “un amico e artista straordinario ed eclettico ed è un colloquio con me stessa. La nuova Clara parla con l’artista bambina e le racconta come a volte pianga ancora, sentendosi a un passo dal cielo e poi sopraffatta dalle fragilità di sempre. Le rose appassite, metafora della canzone, non sono qualcosa di vecchio da gettare via, ma rappresentano il passato e quelle stesse fragilità che si porta sempre con te e sono da custodire”.

“Sogni di carta” è infine “un’intenso brano che ognuno può interpretare come meglio crede”.

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Dopo l’uscita dell’album e aver cantato sul palco del Teatro Ariston, Clara porterà la propria musica live per la prima volta in tutta Italia a marzo con il suo PR1MO tour nei club, prodotto da Live Nation, a partire dal 17 marzo all’Hall di Padova, proseguendo il 20 al Viper Theatre di Firenze, il 21 a Roma, presso Largo Venue, il 22 al Demodé Club di Bari, il 24 al Duel Club di Napoli e concludendo a Milano, il 26 marzo presso i Magazzini Generali: “E’ un sogno che si realizza, non vedo l’ora di cantare con le persone che mi seguono e conoscerle”.

di Francesca Monti

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