UN POSTO AL SOLE – Intervista con Fiorenzo Madonna: “Mi affascina la possibilità di interpretare un personaggio come Eduardo che ha tante sfaccettature”

“Eduardo ora è in carcere ma è stato un uomo di potere, capace di grande durezza, a fronte della tenerezza che ha nei confronti della donna che ama e delle persone a cui vuol bene”. Fiorenzo Madonna è entrato un anno fa nel cast di “Un Posto al sole”, in onda dal lunedì al venerdì alle 20,50 su Rai 3, e con il suo talento e il suo fascino ha subito conquistato gli spettatori nei panni del boss Eduardo Sabbiese, fratello da parte di madre di Rosa Picariello (Daniela Ioia), che per amore di Clara (Imma Pirone), da cui aspetta una bambina, ha deciso di cambiare vita e diventare collaboratore di giustizia.

In questa piacevole chiacchierata, Fiorenzo Madonna ci ha parlato del suo personaggio ma anche di Napoli, la sua città, e degli impegni teatrali con la compagnia “I Pesci”.

Fiorenzo Madonna, Imma Pirone

Fiorenzo Madonna e Imma Pirone – credit foto Giuseppe D’Anna /Fremantle

Fiorenzo, in “Un Posto al sole” veste i panni di Eduardo Sabbiese, un personaggio dai mille colori. Quale tratto le piace maggiormente interpretare?

“Mi ha sempre affascinato la possibilità di poter interpretare le tante sfaccettature di questo personaggio. Eduardo ora è in carcere ma è stato un boss, un uomo di potere, capace di grande durezza, di violenza, a fronte della tenerezza che ha nei confronti di Clara, la donna che ama, della sorella Rosa, del nipote Manuel (Manuel D’Angelo), con cui c’è un bellissimo rapporto, e anche di Damiano (Luigi Miele) che è il suo migliore amico d’infanzia. Aspetto di capire cosa succederà con questa bimba in arrivo…”.

Ha citato Clara e Manuel, sono tra i personaggi che hanno contribuito maggiormente alla “conversione” di Eduardo che ha deciso di diventare collaboratore di giustizia…

“Secondo me è un tratto che c’è sempre stato dentro di lui, nel senso che era cattivo ma aveva anche un cuore buono, era mosso da un senso di giustizia seppur declinato in una modalità di illegalità. Penso ad esempio alle scene iniziali in cui Clara prova a fargli cambiare strada e lui le dice che quello che fa “è per il nostro quartiere, per la nostra gente, perchè vogliamo un riscatto”. C’è dunque questa possibilità di redenzione fin dall’inizio, c’è questa volontà. Da attore avevo voglia di interpretare la parte del cattivo, prendere la posizione di qualcuno che fa del male, che fa qualcosa non accettato socialmente e moralmente perchè ti permette di capire meglio le sfaccettature dell’essere umano”.

Nelle ultime puntate andate in onda Clara ha chiesto ad Eduardo di sposarlo e lui ha accettato così che possano vivere la loro storia d’amore, anche se lui dovesse entrare nel programma di protezione. Cosa possiamo aspettarci?

“Mi auguro che questo amore possa avere un futuro, che l’arrivo di questa bambina possa portare un po’ di gioia ad Eduardo e Clara che ne hanno passate davvero tante. Vedremo quello che gli autori hanno pensato per questi due personaggi”.

Che ricordo ha del primo giorno sul set di “Un Posto al sole” e com’è stato entrare in questa grande famiglia?

“Giravamo in esterna nella zona di Santa Maria La Nova, quindi giocavo in casa essendo nato e cresciuto nel centro storico di Napoli, e all’epoca abitavo anche a pochi passi da lì. Le prime scene erano l’incontro con Clara, per strada, dopo tanto tempo e un dialogo con i ragazzi del clan con i quali bisognava mostrarsi decisi, per cui emergeva già questa doppia faccia della stessa medaglia. Avevo studiato tanto, erano le scene su cui avevo fatto il provino ma ero abbastanza teso, perchè Un Posto al sole viene girato velocemente, però sono stato accolto benissimo sia dai colleghi che da Bruno Nappi, uno dei registi storici della serie. Con Imma Pirone, Daniela Ioia e Luigi Miele è nato subito un bel rapporto di amicizia. Dal set alla redazione sono tutti gentilissimi e sembra di stare in una grande famiglia, ci si sente accolti, amati, stimati, c’è la possibilità di lavorare bene e sono felice perchè non era scontato che questo personaggio avesse un suo percorso”.

Fiorenzo Madonna, Luigi Miele

Fiorenzo Madonna e Luigi Miele – credit foto Giuseppe D’Anna /Fremantle

Eduardo è piaciuto molto anche al pubblico che segue “Un Posto al sole” vedendo i commenti sui social…

“E’ vero e ringrazio il pubblico. Mi arrivano delle manifestazioni di affetto e di stima sui social ma anche dalla gente che incontro per strada che vanno oltre le aspettative e che mi fanno tanto piacere”.

Com’è girare nella sua città, Napoli, e qual è il suo luogo del cuore?

“Girare a Napoli è bellissimo, è casa mia, sono nato e ho scelto di vivere lì perchè amo profondamente questa città. Il mio posto del cuore è proprio il centro storico, tra cui Santa Maria La Nova, ma sono legato anche alla sede della Rai di Napoli. All’inizio ho lavorato molto in esterna e solo dopo un paio di mesi ho girato le scene interne, ed è un luogo che mi dà gioia. E poi mi piace anche Borgo Marinari, circondato dal mare”.

Fiorenzo Madonna 2

credit foto Giuseppe D’Anna /Fremantle

Ha iniziato la sua carriera a teatro, cosa rappresenta per lei? In quali progetti sarà prossimamente impegnato?

“Ho iniziato a lavorare a teatro ma la mia prima esperienza su un set professionale è arrivata più di dieci anni dopo ed è capitata quasi per caso. Mi sono trovato a mio agio e ho scoperto un’altra faccia del lavoro di attore. Ho una compagnia teatrale chiamata I Pesci, un gruppo di fratelli, colleghi scelti con cui abbiamo fatto tanti progetti di drammaturgia originale, mentre ora stiamo lavorando ad un classico, I Giusti di Albert Camus, del quale curerò la regia e sarò in scena con Mario De Masi, Alessandro Gioia, Giulia Pica, Antonio Stoccuto, al Teatro Galleria Toledo di Napoli il 18 e 19 maggio. Siamo una compagnia indipendente, siamo partiti dal nulla ma con tenacia e un po’ di fortuna siamo riusciti a collaborare negli anni con tanti prestigiosi teatri italiani. Il mestiere di attore può portare anche molta solitudine, invece avere una famiglia del genere è una risorsa enorme. Il teatro riesce a creare una magia incredibile, che non ritrovi in nessun altro luogo”.

Ha preso parte anche ai videoclip di Gianni Fiorellino e dei Suonno d’Ajere, qual è il suo rapporto con la musica?

“Per me la musica ha un ruolo fondamentale, soprattutto con il lavoro a teatro. Con i Suonno d’Ajere c’è un rapporto di amicizia e di stima artistica da tempo, è un gruppo che sta facendo una ricerca importantissima sulla canzone napoletana e li ammiro molto. A seconda dei periodi e dei progetti ascolto generi musicali diversi, dal tango argentino alla musica sinfonica, e poi mi piacciono molto i cantautori come De Andrè, Battiato, Paolo Conte, De Gregori, Pino Daniele”.

Quale canzone assocerebbe al suo Eduardo Sabbiese?

“Se penso ad Eduardo mi viene in mente la canzone “E cerca ‘e me capi’” di Pino Daniele”.

di Francesca Monti

credit foto Giuseppe D’Anna /Fremantle

Si ringrazia per la preziosa collaborazione Stefania Lupi

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