Michele Bravi pubblica il nuovo disco “tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”: “Il potere evocativo della parola è centrale”

A tre anni di distanza da “La geografia del buio” Michele Bravi torna con nuova musica e un nuovo disco dal titolo “tu cosa vedi quando chiudi gli occhi” (EMI Records Italy/Universal Music Group), in uscita il 12 aprile.

Un concept album liberamente ispirato agli scritti di Oliver Sacks, neurologo e autore di fama mondiale. L’album è così il risultato di un percorso personale e artistico che ha preso forma in una stagione di riflessione e ricerca creativa in cui l’artista ha indagato le profondità dell’esistenza umana al di là della percezione del reale e la necessità dell’individuo di un racconto interiore continuo come unico mezzo per conservare la propria identità: “Ci ho messo del tempo per uscire con un nuovo progetto anche perchè, non lo nego, ho avuto un blocco artistico. Così ho frequentato un corso di dodici settimane che aveva come obiettivo quello di entrare in contatto con se stessi. Ho fatto diverse attività, ad esempio mi sono spedito una lettera come fossi il mio datore di lavoro che doveva convincermi a tornare in ufficio, ho impersonato un sarto, con tanto di metro per misurare chi mi chiedeva la foto, mi sono inginocchiato sui ceci, sono andato in giro con una scatola con dei messaggi tristi di alcune persone per poi fare un funerale al parco. Quel gioco ha sbloccato la scrittura e poi ho riscoperto Oliver Sacks, leggendo un libro che avevo a casa ma non avevo mai aperto, “Musicofilia – Racconti sulla musica e sul cervello”, che in qualche modo mi ha acceso qualcosa, e in cui parla dei disturbi legati al suono. Sacks, analizzando la storia medica e personale dei suoi pazienti, indaga la necessità dell’individuo di un racconto interiore continuo come mezzo per conservare la propria identità. L’arte è il tentativo di riproporre una percezione, il reale. Quando vado a scrivere un disco parto dalla letteratura, lo costruisco sulla figura retorica, sulla sinestesia”.

L’artista ha raccontato che il titolo è arrivato per caso: “Ho dei quadernetti con testi e liste di cose da fare. Un giorno stavo lavorando ad una delle canzoni per il disco e ho trovato appuntato sul lato della pagina “tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”, non so dove e quando abbia scritto questa frase ma è stata una sorta di segno”.

L’album, scritto da Michele in viaggio per l’Europa tra Parigi, Londra, Amsterdam e Milano, è diviso in tre capitoli musicali: lo sguardo, l’immagine e l’iride: “Lo sguardo è cosa vorremmo vedere con gli altri, l’immagine è cosa vediamo degli altri, l’iride è cosa cerchiamo di non far mostrare agli altri ed è la parte più cinematografica. Nel disco il potere evocativo della parola è centrale, c’è un linguaggio magico. E per la prima volta mi sono misurato anche con la produzione. All’inizio voler scrivere e produrre è stata una sfida, è nata per presunzione, ora penso sia il disco che volevo fare, mi ha fatto scoprire un’autonomia diversa, ho preso consapevolezza di un ruolo che pensavo di non riuscire a fare”.

“tu cosa vedi quando chiudi gli occhi” è un’analisi sognante sul modo in cui rappresentiamo il mondo interiore, una celebrazione della natura melodica e scenica della vita interiore, della memoria e dell’immaginazione.

Cover _tu cosa vedi quando chiudi gli occhi_

La cover del disco è realizzata dall’artista Mauro Balletti:  Il suo lavoro tra pittura e fotografia ha già sorpreso il grande pubblico con le cover più iconiche di Mina. E ancora a impreziosire l’immaginario artistico c’è anche l’universo immaginifico di Antonio Marras che arricchisce l’estetica complessiva realizzando le scenografie e affidando a Michele le sue creazioni sartoriali.

Michele Bravi e Carla Bruni

Da “viaggio nel tempo” ad “atlante degli amanti”, passando per la straordinaria collaborazione con Carla Bruni in “malumore francese” e quella con Giuliano Sangiorgi, autore di “ti avessi conosciuto prima”, ogni traccia del disco diventa una finestra sulle metafore dell’esistenza umana, tra esperienza e astrazione: “Per quanto riguarda “mi sono innamorato di te” possiamo definirla la canzone della discordia (sorride). E’ la prima volta che regalo un brano a qualcuno, al mio compagno per Natale. Sono partito dal celebre pezzo di Tenco per ribaltare anche il significato, ed è uscita una canzone dolce e romantica. Solo che ad un certo punto dico che ha difficoltà nel coniugare i congiuntivi e il mio compagno non l’ha presa bene. “Ti avessi conosciuto prima” esiste da tanti anni, ma sia io che Giuliano ce n’eravamo dimenticati. E’ un regalo stupendo che mi ha fatto. Di “Malumore francese” ho scritto la parte in francese pensando a Carla Bruni che ha quella voce così soffusa, sensuale, elegante ed erotica insieme. Le ho mandato la canzone senza sapere se le potesse interessare, le è piaciuta, mi ha richiamato subito e il giorno dopo stavamo insieme a Milano per registrarla. Carla è una persona di grande generosità”.

Tra le tracce del disco c’è anche “Umorismo italiano”: “Mi diverto a giocare sul fatto che sono spesso associato a un mondo malinconico ma in realtà in me convivono due anime, una più seria e una più giocosa. Io sono la prima vittima dell’umorismo italiano. Questo disco doveva essere quindi scritto un po’ da poeta e un po’ da pornostar”.

Michele Bravi ha raccontato che gli piacerebbe collaborare con Monica Bellucci, dato che entrambi sono originari di Città di Castello: “E’ un’attrice che stimo molto. Non ho ancora avuto modo di conoscerla, ma mio nonno era grande amico di suo papà e mi piacerebbe coinvolgerla in qualcosa perché negli ultimi anni ho riconquistato un legame con la mia regione, l’Umbria”.

Michele Bravi foto

In questi ultimi tre anni Michele Bravi ha avuto modo di cimentarsi anche come attore nei film “Amanda” e “Finalmente l’alba”: “Io subisco il fascino delle storie che vengono raccontate con la musica, con il dipinto o il cinema, mi piacerebbe continuare a fare anche l’attore. So che il core business della mia carriera è il linguaggio musicale perchè sono più libero di esprimermi, ma grazie al cinema sto imparando a fare lavoro di squadra, a fare esercizio di empatia e ad affidarmi alla visione degli altri”.

L’artista è anche impegnato nel talent “Amici” nel ruolo di giudice: “Secondo me c’è poca educazione quando si parla di un artista e del suo disco e a volte chi ascolta le varie riflessioni sul prodotto non sta sentendo parlare solo della merce ma anche di se stesso. Quando a 18 anni il mio primo disco non è andato bene a livello di vendite sembrava fossi io ad essere fallito, non il prodotto, oggi ovviamente vedrei il tutto in modo diverso essendo più grande come età. Quando sono stato chiamato ad Amici come giudice per me l’attenzione massima è stata cercare di far capire ai ragazzi che sono lì come ascoltatore e che li invito a cercare di trovare un vocabolario comune. I social ci hanno avvicinato molto alla parola, ma bisogna scegliere le parole giuste e il modo di dirle. Negli anni sono cambiati i talent ma anche i ragazzi, ai tempi in cui ho partecipato a X Factor era impensabile scrivere una canzone da solo, oggi invece con la tecnologia i talenti arrivano già con la chiarezza di scrittura”.

A maggio Michele Bravi sarà a teatro per due speciali anteprime, organizzate e prodotte da Vivo Concerti: il 12 maggio al Teatro Dal Verme di Milano e il 26 maggio all’Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli) di Roma. I biglietti sono disponibili online su vivoconcerti.com e in tutti i punti vendita autorizzati: “Negli ultimi anni ho portato tanta prosa nei live, questo invece è un disco molto narrativo e verrà riarrangiato per il tour. Voglio quindi capire l’effetto finale e se ci sia spazio o meno per la prosa”.

Questa la tracklist completa di “tu cosa vedi quando chiudi gli occhi”:

  • viaggio nel tempo
  • mi sono innamorato di te
  • leggi dell’universo
  • per me sei importante
  • odio
  • mal d’amore
  • umorismo italiano
  • malumore francese (feat. Carla Bruni)
  • infanzia negli occhi
  •  se ci guardassero da fuori
  •  ti avessi conosciuto prima
  •  sporchissima poesia
  •  atlante degli amanti

di Francesca Monti

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