MICHELANGELO VOOD: venerdì 10 maggio esce il suo primo album di inediti “NON C’È PIÙ TEMPO”

Esce venerdì 10 maggio per Carosello Records “NON C’È PIÙ TEMPO”, il primo album di inediti di MICHELANGELO VOOD, cantautore che abita il presente sognando coi piedi per terra e cultore delle piccole cose, capace di far vibrare il suo vissuto sulle stesse corde di chi lo circonda. L’album è disponibile in pre-save e pre-order (https://orcd.co/michelangelovood-noncepiutempo).

“NON C’È PIÙ TEMPO” è un piccolo e prezioso taccuino un po’ consumato e pasticciato in cui Michelangelo racchiude e racconta il suo punto di vista e le sue riflessioni su cosa significa e cosa comporta avere 30 anni oggi.

«Tutti i giorni penso che io della vita non ci ho capito niente. Alla mia età i miei genitori avevano già una casa, un lavoro stabile e due figli, io invece sto a Milano in affitto con altre 3 persone, ho un lavoro precario e a malapena potrei prendermi cura di un cane, figurati di un figlio. Nella testa sento un orologio che non si ferma mai, mi dice che non c’è più tempo, che devo muovermi se non voglio rimanere un fallito per tutta la vita. E io mi muovo, ma non so dove sto andando. Paura, amore, futuro, solitudine, sacrifici, rassegnazione, speranza, metropoli, genitori, amicizie, provincia, delusione, fame, treni, scelte, dipendenze, fallimenti, insonnia, verità. Ho messo tutto questo nel mio primo disco» Michelangelo Vood

In “NON C’È PIÙ TEMPO” troveranno spazio anche i brani “Scemo”, “Due morsi” e “2000 anni” che MICHELANGELO VOOD ha disseminato in questi primi mesi del nuovo anno come piccole pietre per iniziare a tracciare questo nuovo percorso.

In mezzo a frammenti di vita ordinaria la sua penna scrive fitta, cancella, mette punti, ricomincia, con un’urgenza espressiva che manifesta la necessità di condividere ciò che prova con chi può e ha voglia di capirlo.
I 30 anni significano consapevolezza, domande, ancora poche risposte, significano impegno, volontà, rimpianti, provare a  perdonarsi, un continuo tentativo di accettazione e di capire quale sia il nostro posto nel mondo.
Significano anche ostacoli, sogni in bilico, un coraggio ancora troppo timido, tante aspettative e poco tempo e forza per raggiungerle.
E significano preoccupazioni: c’è il costante pensiero di non essere più in tempo per realizzare ciò che si è sempre sognato, ci si pone quesiti profondi su ciò che vogliamo dalla nostra vita e pare sempre di non riuscire completamente ad adattarsi al mondo esterno, di non essere nel posto giusto. Immersi in un circolo vizioso di negatività, ansia sociale e nella velocità dell’oggi, ci sembra di vivere una vita ripetitiva, tutta uguale, e l’anelare così spasmodicamente al futuro migliore ci fa agire meccanicamente, spesso intrappolati in impegni e diktat prefissati che spersonalizzano le nostre esistenze.
Questo provoca frustrazione, mina l’autostima, ci fa sentire falliti talvolta. Ci sono situazioni in cui ci sembra impossibile cambiare il nostro stile di vita ma esiste sempre una via d’uscita, una strada “nostra” da percorrere.
I 30 anni quindi sono il momento in cui è ancora tutto in discussione, e finché è così, paradossalmente, la mancanza di certezze può rappresentare l’opportunità giusta di tracciare percorsi alternativi per realizzare ciò che si vuole e in cui si crede.

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