In prima tv assoluta, dopo il grande successo all’ultima Mostra d’arte Cinematografica di Venezia e, nel dicembre scorso, l’uscita evento nelle sale cinematografiche che ha fatto registrare il tutto esaurito in molte città come Milano, Napoli e Roma, il film documentario di Michele Santoro sui babyboss della camorra “Robinù” verrà trasmesso giovedì 15 giugno, alle 21.15, su Rai2.
Le facce vere dei babyboss – per la prima volta sullo schermo – il loro racconto diretto e senza alcuna mediazione, descrivono un intero popolo giovane ridotto a carne da macello, che ha evaso, nell’indifferenza delle istituzioni, qualunque obbligo scolastico, che non parla italiano e che ha i denti devastati dalla droga, ma che esprime sentimenti e passioni di una forza sconosciuta al Paese “normale”.
«Tu queste cose le devi fare, ora. Perché se vai in galera per vent’anni, esci e hai tutta la vita davanti». È questa la concezione del mondo di quei soldati bambino che a 15 anni imparano a sparare, a 20 sono killer consumati e a 30 spesso non ci arrivano nemmeno: quei ragazzi della “paranza dei bambini” resi famosi dalla penna di Roberto Saviano.
Con “Robinù” Michele Santoro torna al ‘giornalismo puro’ con un toccante documentario, selezionato ai Nastri d’argento 2017 nella sezione “Cinema del Reale” e presentato, oltreché a Venezia, all’International Documentary Filmfestival di Amsterdam (IDFA), all’Atlántida Film Festival di Palma di Maiorca e alla 20° edizione del Shanghai Film Festival, tra i più prestigiosi a livello mondiale.
Presentato in anteprima nel carcere di Poggioreale, proprio dove in parte è stato girato, alla presenza del Ministro della Giustizia Andrea Orlando e con un videomessaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dedicato ai ragazzi protagonisti, il film ora approda sul servizio pubblico.
SINOSSI
A Napoli, negli ultimi due anni, bande di adolescenti si combattono, a colpi di kalashnikov, in una guerra dimenticata che è arrivata a contare oltre 60 morti. La chiamano “paranza dei bambini”: giovani ribelli che sono riusciti a imporre una nuova legge di camorra per il controllo del mercato della droga. Una paranza che da Forcella si insinua nei Decumani, e scende giù fino ai Tribunali e a Porta Capuana: il ventre molle di Napoli, la periferia nel centro, tra turisti che di giorno riempiono le strade e gente che di notte si rintana nei bassi trasformati in nuove piazze di spaccio, il vero carburante capace di far girare a mille il motore della mattanza.
