Lisbona, tra case color pastello, Fado e azulejos

La terza tappa del nostro viaggio tra le capitali del mondo ci porta dritti a Lisbona, in Portogallo, un misto di colori, dal blu del cielo alle case color pastello, di musica che ti entra nell’anima, come le note struggenti del Fado, di storia e modernità, di tram rossi e gialli, e di palazzi rivestiti di azulejos. La città sorge su sette colli che declinano verso il porto.

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Ecco alcune cose da vedere:

Si parte dalla città bassa, la Baixa, il cuore di Lisbona, che parte dalle rive del Tago e arriva fino all’Avenida da Liberada. Questa zona è stata completamente distrutta dal forte terremoto del 1755, per poi essere ricostruita. Il Marchese di Pombal, primo ministro del re Josè I, la volle riedificare con molte strade dedicate esclusivamente ai pedoni e numerosi bar, ristoranti, negozi.

I luoghi più importanti di questo quartiere sono la Praca do Rossio, una delle piazze più famose di Lisbona, dove è collocata la statua di Gil Vicente, il creatore del teatro portoghese; la Praca do Commercio, meglio conosciuta come “Terreiro do Paça”, poichè fu residenza del palazzo reale per 400 anni.

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Infine l’Elevador de Santa Justa, costruito all’inizio del secolo, è un ascensore in ferro battuto con filigrane decorative, che collega il quartiere di Baixa con Largo do Carmo.

L’Alfama: qui è situato il Castello de São Jorge, inizialmente castello moresco, poi dimora dei reali, fu trasformato in un giardino pubblico negli anni trenta. Dai bastioni si gode una splendida veduta della città. Andate alla scoperta dell’Alfama a bordo di un tram, che vi condurrà in vicoletti di soli 4 metri di larghezza, in un’atmosfera surreale.

Il Bairro Alto, un tempo zona abitata da famiglie benestanti. Dal 1800 in poi le cose cambiarono e il Bairro Alto acquisì una doppia personalità: da una parte le famiglie aristocratiche e dall’altra i creativi, gli artisti, le librerie, i ristoranti e gli antiquari.

Il Chiado, che significa astuto, ma anche malizioso e pare che proprio queste fossero le caratteristiche di Antonio Ribeiro, poeta e frate, che veniva soprannominato O Chiado. Era la zona preferita da Fernando Pessoa, poeta e scrittore portoghese. Il Chiado attualmente è ricco di negozi raffinati, librerie e teatri. Uno dei luoghi di ritrovo più famosi del quartiere è il caffè A Brasileira, che si trova in Rua Garrett, la strada elegante che taglia in due il Chiado con pasticcerie, negozi di lusso e librerie, frequentato dallo stesso Pessoa. Da non perdere le rovine della Chiesa del Carmo, semidistrutta dal terremoto del 1755.

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Il quartiere di Belem, ricco di giardini colorati e di splendidi monumenti come il Monastero dei Jerònimos ed il Padrão dos Descobrimentos. Il monastero è stato voluto dal re Manuel I nel 1501, dopo il ritorno di Vasco da Gama dal viaggio che l’ha reso famoso come l’Ammiraglio dell’Oceano Indiano. I soldi per finanziare la costruzione furono presi dalla tassa su spezie, oro e pietre preziose meglio conosciuta come “la tassa del pepe”. Il monastero, di una bellezza che lascia senza parole, fu affidato all’Ordine di San Gerolamo fino al 1834, quando furono sciolti tutti gli ordini religiosi.

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Il Padrao dos Descobrimentos è un monumento a forma di prua di nave, che celebra le grandi scoperte delle esplorazioni per mare e raffigura 30 importanti personalità portoghesi (tra cui Vasco de Gama, Magellano e Enrico il Navigatore). Poco distante si trova la Torre di Belém, realizzata per essere faro e fortezza del porto di Restelo. Il re Manuel I ordinò che la torre fosse creata al centro del fiume Tago. Notevoli gli ornamenti delle facciate, con le corde delle navi scolpite sulla pietra e la terrazza aperta. Presso la Pasticceria di Belem potete gustare le tipiche pasteis de Belem a base di crema.

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Da vedere infine la Cattedrale di Lisbona, la Sé, è un edificio in severo stile romanico, rischiarato da un delicato rosone, e il Ponte 25 de Abril, simile al Golden Gate di San Francisco, sotto il quale scorre il Tago.

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Il Ponte è un altro simbolo della città, insieme alla sagoma a forma di croce della grande statua del Cristo Rei, costruita sulla sponda opposta del fiume.

Passeggiando per i vicoli di Lisbona, tra strade ripide sulle quali si arrampicano i tram rossi e gialli, tra palazzi, rivestiti di azulejos, e negozi, risuonano le note malinconiche del Fado, cantate da grandi interpreti di questo genere musicale come Amalia Rodriguez.

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Il Fado racconta tante cose non necessariamente tristi, come la nostalgia per qualcosa di bello e passato, la paura dell’oceano accompagnata dalla necessità di andare per mare a trovare altre opportunità, l’angoscia e l’ansia delle donne per i loro mariti che partivano con più di una possibilità di non tornare a casa.

testo e foto di Francesca Monti

 

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