Oltre agli ingentissimi danni subiti a causa del sisma, gli abitanti delle zone terremotate del Centro Italia rischiano una nuova beffa: pagare la tassa di successione per ereditare gli edifici che non esistono più, calcolata sul valore dell’immobile prima del crollo, sulla base dell’eredità complessiva e del reddito. Una tassa a cui probabilmente dovrà aggiungersi anche il costo per smaltire le macerie ereditate. Il tutto dovrebbe essere pagato entro il 24 agosto 2017. Questo a causa di una grave svista da parte del Governo, che nella manovra correttiva non ha previsto l’esenzione delle suddette tasse, provvedimento che invece era stato deciso nel 2009, dal governo Berlusconi, dopo il terremoto di L’Aquila. “A Roma si devono sbrigare. Anche perché per poter chiedere i soldi della ricostruzione, prima devi dimostrare la proprietà. Quante persone sono coinvolte? Centinaia, come i morti. Ma per me l’esenzione va estesa a tutti, non solo alle famiglie delle vittime. Mi sembra assurdo che si debba pagare la successione sul nulla. Qualunque sia la cifra, migliaia o centinaia di euro è la stessa cosa, vale il principio. Se è una dimenticanza dolosa o colposa? Per me è che proprio non ci pensano. Noi però lavoriamo per mettere una toppa”, ha detto il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi.
Ed è di oggi la dichiarazione, tramite una nota, del commissario straordinario del Governo per la ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani, che afferma: “Il Governo si impegna a presentare, nel primo provvedimento utile, un emendamento affinché nessun cittadino terremotato debba pagare alcuna imposta di successione. E’ stato predisposto un impianto legislativo robusto in grado di assicurare la piena ricostruzione dei beni privati, prima e seconda casa, delle imprese, dei beni pubblici e dei beni culturali e religiosi. Sono stati approvati provvedimenti importanti a sostegno del sistema produttivo a partire dal riconoscimento della ‘Zona franca’. Infine ripeto nessuna imposta di successione per i terremotati”.
Speriamo che questo provvedimento venga presentato il prima possibile e soprattutto che le istituzioni facciano qualcosa di realmente concreto per aiutare le popolazioni dei paesi terremotati nella ricostruzione, perchè sono passati dieci mesi e la situazione in quelle zone è ancora drammatica.