Questa sera su Rai 1 in prima serata andrà in onda “In arte Nino”, un ritratto inedito di Nino Manfredi, attore tra i più amati e iconici del Cinema italiano, che ripercorre il viaggio di formazione dell’uomo e dell’artista dal 1943, quando sopravvissuto all’esperienza tragica del sanatorio intraprende gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica, fino alla soglia del successo, nel 1958, con la partecipazione a Canzonissima: le radici ciociare e gli anni difficili della guerra a Roma, gli studi di legge imposti dal padre Romeo, gli esordi avventurosi da attore insieme all’amico Buazzelli, l’incontro folgorante con Erminia e, finalmente, il grande successo.
Elio Germano interpreta il giovane Saturnino Manfredi che diventerà il grande Nino. Accanto a lui Miriam Leone è Erminia, la donna bella, elegante e forte che sarà al suo fianco per tutta la vita. Luca Manfredi firma la regia del film tv prodotto da Compagnia Leone Cinematografica con Rai Fiction. Le musiche, straordinarie, sono di Nicola Piovani. Nel cast anche Stefano Fresi, Leo Gullotta, Massimo Wertmuller, Paola Minaccioni, Giorgio Tirabassi.
Tutto questo è “In arte Nino”, il racconto di una vocazione artistica, di un talento speciale, che con i toni divertenti e disincantati della Commedia rappresenta le speranze di un Paese in rinascita.
Queste le parole del regista Luca Manfredi: “Pensando al percorso di mio padre, ho tentato di raccontare la sua storia, un miscuglio di dramma, sacrifici e commedia, con lo “stile” che Nino ha sempre prediletto: quello dove la risata è pronta a stemperare il momento drammatico, e dove la commozione a volte finisce per sopraffare il divertimento. Uno stile non facile, quello dei maestri della “commedia all’italiana”, che molto umilmente ho cercato di seguire, insieme alla cura nella ricerca degli ambienti e dei toni fotografici, per ricostruire il sapore di quei vent’anni. E poi, c’era la cosa più importante di tutte: la scelta del protagonista. Una scelta, in questo caso, molto difficile, perché bisognava trovare un grande attore, capace di interpretare un “mito” del cinema italiano. Così, il mio pensiero è andato a Elio Germano, che si porta dentro un “dna artistico” molto simile a quello di mio padre, e come lui sa entrare nella pelle e nelle emozioni dei suoi personaggi. Elio, che ha molto amato Nino, ha accettato con entusiasmo la sfida, partecipando anche alla stesura della sceneggiatura, e con la sua straordinaria capacità interpretativa, ci ha restituito un giovane Nino Manfredi, emozionante, ironico, tenero e divertente, supportato in questo difficile compito da un nutrito cast di bravissimi attori. E a tutti loro va il mio affettuoso Grazie”.