Torna in scena Il Seduttore di Diego Fabbri, per la regia di Alessio Pizzech. Prima nazionale a Milano, Teatro San Babila, il 14 novembre

Debutta in prima nazionale martedì 14 novembre al Teatro San Babila di Milano (ore 20.30), il nuovo allestimento de Il Seduttore di Diego Fabbri, per la regia di Alessio Pizzech. Nella parte del protagonista dello spettacolo prodotto da Gino Caudai (Laros), che apre la stagione 2017-2018 del teatro milanese, Roberto Alpi sarà attorniato da tre coprotagoniste d’eccezione – Laura Lattuada, Agnese Nano, Isabel Russinova – sullo sfondo delle scene hopperiane di Davide Amadei con i costumi di Antonia Petrocelli, con le musiche di Dario Arcidiacono e le luci di Nevio Cavina.

La tenitura milanese dello spettacolo (sino al 19 novembre) sarà punteggiata il 17 novembre, alle 18 nella sala del teatro, da un incontro a tema con il regista, gli interpreti, e il critico Alberto Mattioli (… pensando al Seduttore di Diego Fabbri… L’arte del tradimento, fra tragedia e commedia). La tournée nazionale proseguirà con repliche in tutta Italia passando, nel febbraio 2018 (dall’1 al 4) dal Teatro Diego Fabbri di Forlì, città natale del drammaturgo e scrittore italiano scomparso nel 1980.

Il regista livornese battezza a Milano una stagione 2017-2018 caratterizzata dal raggiungimento di prestigiosi traguardi in ambito lirico (suo è il nuovo allestimento dell’Orfeo monteverdiano a cura del Teatro Regio di Torino,  con la direzione di Antonio Florio, in prima assoluta a marzo 2018, preceduto da una nuova Traviata nel circuito Treviso – Ferrara – Rovigo in gennaio, e seguito dal suo ritorno in Giappone, al Tempio di Osaka, con il distico Cavalleria Rusticana e Pagliacci, nella produzione del Teatro Comunale di Bologna).

Impegnato con il suo primo “corpo a corpo” con un testo di Fabbri, Pizzech anticipa: “nel “mio” Seduttore, va in scena tutto il teatro delle ipocrisie dell’Italietta anni Cinquanta, con le sue finzioni, le sue necessarie bugie, e con tutta la sua amara verità, dai risvolti spesso tragici, come ci dimostra peraltro l’epilogo della pièce. Io mi sono limitato a pervadere l’intero testo di una certa dose di crudeltà, che in verità già trasuda dal testo di Fabbri: quella agita intenzionalmente dal personaggio, ma anche quella che involontariamente, ma inevitabilmente risulta dal suo perverso gioco di seduzione e tradimenti, e che finisce con il sfuggirgli di mano. Non ci sarà facile perdonare questo seduttore, se non in virtù di due sue “troppo umane” qualità: la sua tristezza, la sua malinconia di fondo, che proviene dal lutto subito, che costituisce l’antefatto del racconto (la perdita dell’unico figlio, piccolo) e, al di là di tutto – moralismo, convenzioni, finzioni – la sua ricerca della propria verità”.

Alleggerendo il tono, il regista aggiunge: “il mio vuole anche essere un tributo all’arte tutta “italiana” della seduzione e del tradimento, il cui potenziale drammaturgico esplode in questo lavoro in una pirotecnica girandola di situazioni a incastro, e di scene che, come in una giostra che gira vorticosamente su se stessa, si susseguono tra loro all’impazzata”.

La storia de Il seduttore è quella di Eugenio, il protagonista, che gestisce un’agenzia di viaggi ed è sposato con Norma, ma intrattiene due relazioni extraconiugali: la prima con Wilma, la seconda con Alina, segretaria presso l’agenzia. Tre donne, tre luoghi e tre modi di vivere una relazione sentimentale totalmente differenti. Norma è alla ricerca di un amore fedele, ma insegue qualcosa che ormai è finito; Wilma è impegnata in una guerra costante e radicale con Eugenio in cui carne e sensualità diventano privilegiato campo di battaglia; infine Alina, proiettata in un sogno di fuga dalla realtà, in un gioco di emozioni eccitante e leggero. Comprendiamo dal procedere della pièce che la storia di Eugenio, “il seduttore” è legata, seppure indirettamente, alla perdita del figlio avuto da Norma, la cui presenza in scena è restituita dall’immagine di una bicicletta e dal suono ostinato del suo campanello. Da questa trama di tradimenti si dipana una serie di situazioni in cui Eugenio scivola ripetutamente, sino ad un finale tragico quanto inatteso.

INFO e BIGLIETTI: 

http://www.teatrosanbabilamilano.it/recipe/il-seduttore/

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