MANGIAMUSICA sincopata con le Sorelle Marinetti

di Emanuela Cassola Soldati

Mangiamusica, manifestazione giunta alla sua seconda edizione, chiude festosamente i battenti sulle note sincopate delle Sorelle Marinetti, in un’atmosfera bohémien, dal gusto raffinato, nelle movenze coreografiche, degli attori interpreti nei ruoli femminili.

Mangiamusica, Progetto ideato e diretto dal giornalista Gianluigi Negri, già padre di Mangiacinema e Mangia come scrivi, conclude la quaterna di appuntamenti, che ha visto in apertura, sul palco del teatro Magnani di Fidenza, Francesco Baccini, in un intenso racconto emotivo musicale al pianoforte, tra passato presente e futuro, che vede la sua recente collaborazione con Sergio Caputo e  a seguire le accoppiate artistiche, Alberto Patrucco/Andrea Mirò e Ezio Guatamacchi e Friends.

foto BACCINI-CAPUTO

In un’atmosfera senza tempo, lo spettacolo, tra narrazione, canto e degustazione di birre del Birrificio Toccalmatto di Bruno Carilli, è stato accompagnato dalla presentazione del critico musicale, Enzo Gentile, nota voce radiofonica RAI, e autore del Dizionario Pop-Rock Edit.Zanichelli.

locandina mangiamusica

Ben lontano dal tentativo giocato sull’ambiguità  del trio comico e musicale delle Sorelle Bandiera, attivo tra il 1976 ed il 1992, lanciato originariamente all’interno della trasmissione televisiva L’altra domenica, condotta e ideata da Renzo Arbore, la musica sincopata, si fa portavoce di un omaggio storico  ben definito.

Il trio maschile di attori/cantanti, delle Sorelle Marinetti, en travesti, al secolo, Nicola Olivieri, Matteo Minerva e Marco Lugli, rispettivamente nei ruoli d’arte di Turbina, Elisa e Scintilla, ben si modella al gruppo di ispirazione del leggendario e famoso Trio Lescano, tutto al femminile, che in Italia, negli anni ’30-’40, padroneggiava la tecnica del canto armonizzato, risuonando nell’etere radiofonica dell’epoca.

Brani di repertorio swing, composti da autori degli anni trenta, come Giovanni D’Anzi, e divenuti nel tempo un cult, ancor oggi risuonano nel DNA di una memoria antica, tramandata a cavallo delle due Guerre Mondiali. Ritornelli evergreen delle parole delle canzoni, canticchiate dalle nostre nonne e madri alle orecchie dei propri figli, aderiscono perfettamente ai ricordi dell’infanzia: “ma le gambe”, “tulipan”,”il pinguino innamorato”, “la gelosia non è più di moda”.

Galeotto, il nome delle Sorelle Marinetti, che fonda la sua ispirazione, dal mentore del Movimento Futurista artistico culturale, Filippo Tommaso Marinetti.

Produttore e ideatore, Giorgio Bozzo, che insieme al maestro pianista e vocalist Cristian Schmitz, conducono i vocalizzi in falsetto delle “tre Sorelle”, cavalcando l’onda della musica swing, jazz e pop.

Un Progetto, volto a festeggiare il suo decimo anno di vita, il prossimo marzo venturo, e che ha visto il suo esordio al teatro Ciak di Milano. L’operazione di ricerca, archiviazione, documentazione storica, delle canzoni incise sui dischi a 78 giri, con particolare attenzione , alla rarità degli spartiti musicali rinvenuti, regalano agli spettatori, in un’atmosfera retrò, uno spettacolo per ricordare pagine di storia italiana.

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