Ricordando Pino Mango, a tre anni dalla sua scomparsa

Sono passati tre anni da quel maledetto 8 dicembre 2014, in cui Giuseppe Mango se ne è andato improvvisamente, lasciando un grande vuoto nella musica italiana, stroncato da un infarto a soli 60 anni, durante il concerto che stava tenendo al Pala Ercole di Policoro, in provincia di Matera.

Mango, per gli amici ‘Pino’, nasce il 6 novembre del 1954 a Lagonegro, in provincia di Potenza. Nel 1975 incide per la RCA Italiana l’album La mia ragazza è un gran caldo, che sarà pubblicato nel 1976. Due brani attirano l’attenzione di Patty Pravo che decide di inserirli nel suo album Tanto. Anche Mia Martini è attratta dalle melodie di Mango e inserirà una sua canzone nell’album Che vuoi che sia… se t’ho aspettato tanto. A tre anni dal primo disco è la volta del suo secondo lavoro discografico: “Arlecchino”, mentre il suo terzo album, “E’ pericoloso sporgersi”, arriva nel 1982. Due anni dopo Mango pubblica il singolo “Oro” con il supporto di Mogol (con il quale firmerà diversi lavori) e di Mara Maionchi, che diventerà uno dei suoi più grandi successi di sempre.

Nel 1985 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone “Il viaggio” ottenendo il premio della critica, pur senza passare il turno alla finale; il brano viene inserito nell’album “Australia”. L’anno seguente torna sul palco dell’Ariston con “Lei verrà”: inserita nell’album “Odissea” diventa un altro dei suoi classici.

Nel 1987, sempre a Sanremo si presenta con “Dal cuore in poi”. ma è un altro brano del 33 giri “Adesso” ad avere il maggior successo: “Bella d’estate”, scritta con Lucio Dalla.

Seguono gli album “Inseguendo l’aquila” (1988), “Sirtaki” (1990) realizzato insieme a Mogol e al fratello Armando Mango, e “Come l’acqua” (1992) che conferma il successo dell’artista nell’ambito del pop mediterraneo.

Nel 1995 torna nuovamente a Sanremo con “Dove vai”: si piazza all’undicesimo posto. Due anni dopo esce l’album che dimostra la sua piena maturità artistica, “Credo”, in collaborazione con artisti internazionali quali Mel Gaynor (batterista dei Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel). Sale ancora una volta sul Palco dell’Ariston nel 1998 ma, in questa occasione, si presenta insieme a Zenima, con il brano “Luce”. Il best dell’anno seguente, “Visto così”, è considerato da Mango il suo punto di arrivo, una sorta di bilancio della sua carriera. L’album è un grande successo, così come “Disincanto”, il disco del 2002, contenente un altro dei suoi brani più famosi: “La Rondine”.

Seguono gli album “Ti porto in Africa” (2004), “Ti amo così” (2005), “L’albero delle fate” (2007) e “La terra degli aquiloni” (2011) intervallati da una nuova partecipazione, nel 2007, al Festival di Sanremo – con il brano Chissà se nevica, con cui si piazza al quinto posto – da un disco di cover, “Acchiappanuvole” (2008 ) e da un doppio cd live.

Nella sua carriera come cantautore ha firmato testi, tra gli altri, per Loretta Goggi, Loredana Berté e Mietta.

L’ultimo album pubblicato da Mango è stato L’amore è invisibile (su etichetta Columbia Sony Music), contenente tre inediti e riletture di Sting, U2, De Andrè, Battisti, Minghi, Don Backy, Beatles, Bowie, Pino Daniele e una canzone della tradizione sarda.

Sono passati tre anni, ma il ricordo di Mango, grande cantautore dallo stile unico e sopraffino, uomo semplice e generoso, è sempre vivo attraverso le canzoni meravigliose che ci ha regalato, vere e proprie poesie in musica,.

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