LIBERI SOGNATORI: Domenica 21 gennaio su Canale 5 va in onda il film “Delitto di mafia  – Mario Francese”, con Marco Bocci, Claudio Gioè, Romina Mondello. La storia di un cronista coraggioso ucciso dalla mafia

Domenica 21 gennaio su Canale 5 va in onda il film “Delitto di mafia  – Mario Francese”,  con Marco Bocci, Claudio Gioè, Romina Mondello, incentrato sulla figura del cronista di razza del “Giornale di Sicilia”, ucciso dalla mafia, ed è il secondo capitolo del ciclo “LIBERI SOGNATORI. Le idee non si spezzano mai”, un progetto costituito da quattro film per la televisione, della durata di cento minuti ciascuno, incentrato sul racconto di quattro figure emblematiche della cronaca italiana: Libero Grassi, Mario Francese, Emanuela Loi, Renata Fonte vissuti tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’90. Un periodo denso di cambiamenti e trasformazioni sociali, ma anche di violenze e oscure trame, in cui quattro persone che hanno semplicemente e coraggiosamente compiuto fino in fondo il proprio dovere di cittadini, di uomini dello stato, di giornalisti hanno dato un esempio che rimane indelebile, combattendo per rendere l’Italia un paese migliore e pagando con la vita i loro ideali di verità e giustizia.

I protagonisti della collana di racconti “LIBERI SOGNATORI” sono il simbolo di un’Italia che resiste e che non si arrende alla sopraffazione e alla corruzione, quattro persone caratterizzate da grande umanità e senso del dovere, a cui si intende restituire voce e dignità, dopo anni di ingiusto isolamento istituzionale e oblio mediatico.

Per il produttore della serie, Pietro Valsecchi: “Il progetto si inserisce nel lungo curriculum di impegno civile di Taodue, da sempre orientata alla divulgazione di storie esemplari, legate alla lotta contro le mafie. In oltre vent’anni di attività abbiamo raccontato figure eroiche della nostra storia recente, come Giorgio Ambrosoli, Paolo Borsellino, i caduti di Nassiriya, insieme a tanti capitoli scomodi e controversi della cronaca italiana, dalla cattura di Riina e Provenzano al caso della Uno Bianca alle nuove BR. La linea editoriale della serie – da me sviluppata insieme a Umberto Ambrosoli – si basa infatti sull’idea che la fiction televisiva possa e debba insegnare contenuti etici profondi, raccontando la realtà attraverso un linguaggio emotivamente coinvolgente in grado di parlare nel profondo alla coscienza degli spettatori. Con ‘LIBERI SOGNATORI’ vogliamo perciò contribuire a diffondere un insegnamento e degli esempi alti ai più giovani, che spesso ignorano le pagine più buie della nostra Storia e i nomi e le vicende delle donne e degli uomini che sono stati in prima linea contro la violenza e le ingiustizie”.

“Delitto di mafia  – Mario Francese” vede la regia di Michele Alhaique, ed è interpretato da Marco Bocci, Claudio Gioè, Romina Mondello, Orlando Cinque, Luigi Maria Burruano, Lidia Vitale, Pier Luigi Misasi, Santo Bellina, Paolo Giovannucci, Domenico Fortunato, Sergio Albelli.

 

 

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La morte di Mario Francese, cronista di razza del “Giornale di Sicilia”, apre la stagione feroce in cui Cosa Nostra puntò al cuore dello Stato uccidendo i più significativi rappresentanti delle istituzioni in Sicilia. Di tutti, forse è l’omicidio più emblematico perché Francese aveva intuito prima di ogni altro il salto di qualità che la mafia si apprestava a fare. E aveva raccontato l’avidità dei Corleonesi, scesi su Palermo per occuparla militarmente e per saccheggiarne ogni risorsa, ogni spesa pubblica, ogni futuro.

Francese lo scrive, in una lunga, lucidissima inchiesta giornalistica a puntate: gli appalti di Riina e Provenzano per la diga Garcia, i traffici criminali, il reticolo di amicizie e di compiacenze politiche, le innominabili protezioni. Lo ammazzano per questo, davanti a casa, mentre la moglie e i suoi quattro figli lo stanno aspettando per cena, in una sera del gennaio 1979.

Delitto previsto e preceduto da molti inequivocabili segnali, come i tanti che hanno insanguinato Palermo e la Sicilia in quegli anni, ma destinato all’impunità. Fino a quando il figlio di Mario Francese, Giuseppe, che era bambino quando il padre cadde sotto i colpi del killer Leoluca Bagarella, viene contattato da uno strano personaggio che gli dice che proprio negli articoli di Mario potrà trovare i nomi dei colpevoli.

Giuseppe che aveva vissuto fino a quel momento cercando di mettersi alle spalle il passato, decide di andare a rileggere quegli articoli per cercare le prove necessarie a far riaprire le indagini. Il suo lavoro sarà premiato: riuscirà dopo un enorme lavoro sul passato di suo padre ma anche sul proprio vissuto personale, a ottenere la condanna della cupola di Cosa Nostra per la morte del padre. Poi, stanco e appagato, sceglierà di uscire di scena nel modo più drammatico.

La fiction intende raccontare la storia di entrambi: le indagini giornalistiche di Mario Francese, la tenace ricerca della verità di suo figlio Giuseppe. Fino a un epilogo drammatico che ce li consegna come una straordinaria storia civile ma anche come la prima clamorosa sconfitta giudiziaria per i Corleonesi di Salvatore Riina.

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