Addio al grande cosmologo Stephen Hawking

“Guardate le stelle invece dei vostri piedi, siate curiosi. Per quanto difficile possa sembrare la vita, si può sempre fare qualcosa” (Stephen Hawking)

Si è spento a 76 anni il grande scienziato Stephen Hawking, tra i cosmologi più importanti al mondo per le sue teorie sui buchi neri e l’origine dell’universo.

Nato a Oxford l’8 gennaio 1942, Hawking, fin dall’adolescenza ha iniziato a lottare contro la forma di atrofia muscolare progressiva che lo ha costretto alla paralisi e a comunicare con il mondo attraverso un computer con sintetizzatore vocale. Da sempre affascinato dall’Universo, studente all’università di Cambridge, tra il 1965 e il 1975  ha scritto il suo libro più famoso: “Dal Big Bang ai buchi neri, breve storia del tempo”. Sempre a Cambridge, dal 1976 al 30 settembre 2009 ha occupato la cattedra che era stata di Isaac Newton.

Le sue ricerche sui buchi neri hanno permesso di confermare la teoria del Big Bang, mentre dagli anni ’70 ha cominciato a lavorare sulla possibilità di integrare la teoria della relatività di Einstein e la meccanica quantistica, che sognava di riunire nella teoria del tutto, che ha ispirato il bellissimo film “La teoria del tutto” (The Theory of Everything), diretto da James Marsh e interpretato da Eddie Redmayne che si è aggiudicato il Premio Oscar per il miglior attore.

Recentemente Hawking ha formulato con il fisico Thomas Hertog, del Cern di Ginevra, una teoria che prevede prevede che l’universo abbia avuto una moltitudine di inizi e di storie diversi, e che questi mondi siano scomparsi subito dopo il Big Bang.

 

 

Rispondi