SPECIALE ORA O MAI PIU’: INTERVISTA CON I JALISSE: “Cantare in prima serata su Rai 1 per noi è una grande vittoria, un secondo Sanremo”

Tra gli otto artisti in gara a Ora o mai più, format tutto italiano, condotto da Amadeus e in onda il venerdì sera su Rai 1 ci sono i Jalisse, ossia Fabio Ricci e Alessandra Drusian.

Vincitori della 47ma edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo nel 1997 con “Fiumi di parole” e successivamente inviati all’Eurovision Song Contest dove si sono classificati al quarto posto, non hanno mai smesso di fare musica e concerti, soprattutto all’estero. Tante le collaborazioni artistiche che i Jalisse hanno realizzato in questi anni, da un progetto sulla musica, intesa come “Linguaggio universale” con l’autorevole firma della Professoressa Rita Levi Montalcini, all’incontro con il poeta italo iracheno Younis Tawfik che ha svelato il significato del nome Jalisse in lingua araba (“Ti accogliamo nella nostra casa ad ascoltare la nostra musica”). Inoltre con la Fondazione Mike Bongiorno, Fabio e Alessandra hanno portato la musica all’interno delle carceri di San Vittore a Milano e Rebibbia a Roma, e da questa esperienza è nato il brano “E se torna la voce” scritto con il Maestro Maurizio Fabrizio e Silvano Tognetti.
Altre idee e progetti sono stati indirizzati verso il mondo della Scuola con il progetto “Cantautori nelle scuole”, supportati e sostenuti da grandi firme quali il Maestro Peppe Vessicchio, Elisa, I Sonhora, Nicola Savino. Inoltre i Jalisse hanno costituito un’Associazione culturale, Crescere Creativi, riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca (Miur).

Oggi sono ideatori e promotori del progetto radiofonico internazionale Localitour d’autore e London Calling in collaborazione con Massimo Gava per Dante Mag che dà voce agli artisti indipendenti.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con i Jalisse, per parlare dell’esperienza a Ora o mai più, dei prossimi progetti e di molto altro.

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Siete tra i protagonisti del programma di Rai 1 Ora o mai più. Cosa vi ha convinti a partecipare e quali sono le vostre aspettative?

“Inizialmente quando abbiamo visto il titolo ci è sembrato “cattivello”, del tipo o ce la fai adesso o mai più. Però poi abbiamo capito che se non avessimo partecipato avremmo perso un’occasione, perchè un programma dove si può cantare, dove ci si può esibire e duettare con grandi maestri e proporre nell’ultima puntata il proprio inedito attualmente in tv non esiste. Così abbiamo deciso di farlo e di divertirci, godendoci ogni momento delle registrazioni, delle dirette, di partecipare con uno spirito diverso da quello con cui abbiamo preso parte ad esempio a Sanremo tanti anni fa, dove c’era ansia, apprensione, paura. Qui invece cerchiamo di essere tranquilli, rilassati e sereni. Passare in prima serata su Rai 1 in un programma condotto da Amadeus, per noi è una grande vittoria, un secondo Sanremo”.

Nella prima puntata sono stati assegnati i maestri e con voi lavorerà Michele Zarrillo… 

“Siamo strafelici, è una persona di grande sensibilità, ha una grande preparazione artistica, ha scritto brani meravigliosi, a volte mi chiedo se saremo in grado di interpretarli come vuole lui. Infatti un maestro è legato alle sue canzoni, al suo modo di proporre determinate interpretazioni. E’ come entrare nella sua casa, ti senti ospite e devi giustamente sottostare ad alcune regole. Zarrillo oltre ad essere una persona straordinaria,  ha con noi una dolcezza infinita. L’altro giorno a tavola pensavo dentro di me: ho duettato con Michele Zarrillo, e mi sentivo come una bambina felice di aver ricevuto un bellissimo regalo. Non è una cosa da tutti i giorni. Se ci fosse capitato un altro dei maestri sarebbe stata comunque una gioia perché sono artisti che hanno fatto la storia della musica italiana e hanno tutti canzoni meravigliose”.

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Fiumi di parole è la vostra canzone manifesto e, a distanza di 21 anni dalla vittoria a Sanremo, è rimasta nel cuore del pubblico. Secondo voi per quale motivo?

“Forse per la frase slogan, fiumi di parole, che nel linguaggio comune, anche in tv, si usa molto. Si dice spesso “fiumi di” per far capire che c’è una quantità esagerata di una certa cosa. Non so per quale motivo sia rimasta nel cuore del pubblico, è una canzone che rappresenta il nostro marchio, il nostro biglietto da visita, vuoi per lo slogan, vuoi per la coppia, per la vittoria di Sanremo, perché continua a girare il mondo, dall’Eurovision Song Contest, a Viña del Mar in Cile, fino a Cuba perché l’abbiamo tradotta in spagnolo. Grazie ai fan delle varie delegazioni dell’Eurovision sparse in Europa ci chiamano nei vari paesi ad esibirci. A fine giugno saremo in Olanda”.

Avete avuto un grande successo all’estero, mentre in Italia non vi è stato dato il giusto spazio. Che idea vi siete fatti a riguardo?

“Lo diceva anche Michele Zarrillo, il motivo sono i pregiudizi che partono dal 1997 e ancora oggi vengono stimolati. Questo ha portato non alla nostra sparizione perché comunque abbiamo continuato a fare musica, dai brani con la professoressa Montalcini e con Maurizio Fabrizio a tante altre cose. Non ci siamo mai fermati, in quel Sanremo abbiamo vinto grazie al pubblico, alla giuria Doxa e di qualità, che ci hanno votato, non abbiamo fatto niente di male, non avremmo nemmeno voluto vincere, se fossimo arrivati terzi o quarti non sarebbe successo tutto questo, ma non possiamo fare la sliding door e capire cosa sarebbe successo se… All’estero invece la musica è vista in modo diverso. Abbiamo vissuto quella settimana all’Eurovision e c’era un bellissimo clima, sembravamo tutti uniti e amici con gli artisti dei vari Paesi, c’è un rispetto diverso verso la musica e i cantanti. In Italia si tende ad etichettare qualcosa e diventa il tuo marchio e lo porti avanti sempre. Ne abbiamo di casi assurdi e strani. Ora o mai più ci dà la possibilità di fare vedere al pubblico chi sono realmente i Jalisse sia sotto il profilo artistico che umano e questa è una cosa bella, possiamo raccontarci e anche questo è stato uno dei motivi che ci hanno spinto a partecipare alla trasmissione”.

Dopo Ora o mai più uscirà il vostro nuovo disco?

“Stiamo lavorando a una nuova produzione con Gianni Errera (One Music Recording) a Roma. Inoltre un nostro brano (Niente di serio) è stato inserito nella colonna sonora del film Niente di serio con protagonista Claudia Cardinale, presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Cannes e che arriverà nelle sale italiane a settembre. Poi ci sono altre canzoni su cui stiamo lavorando tra le quali c’è anche l’inedito che presenteremo a Ora o mai più il 29 giugno”.

di Francesca Monti

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