Il primo appuntamento musicale in programma a Milano per MITO SettembreMusica mercoledì 5 settembre alle 17, al Teatro Dal Verme è dedicato al repertorio cameristico romantico. Ne sono protagonisti i membri della Camerata RCO, formazione d’organico variabile, composta da prime parti e membri della Royal Concertgebouw Orchestra (Davide Lattuada, clarinetto, Hervé Joulain, corno, Annebeth Webb, violino, Laure Le Dantec, violoncello e Alissa Firsova, pianoforte), nel Trio in mi bemolle maggiore per violino, corno e pianoforte op. 40 di Johannes Brahms accostato al Quintetto in re maggiore per clarinetto, corno, violino, violoncello e pianoforte del compositore inglese Ralph Vaughan Williams.
Il Trio op. 40 di Johannes Brahms (1833-1897) fu cominciato nel 1864 durante il soggiorno del musicista a Baden-Baden ed eseguito in prima assoluta nel dicembre del 1865. La presenza del corno in organico costituisce una felice eccezione nella musica da camera dell’Ottocento (Sonata op. 17 di Beethoven a parte). Il carattere della composizione, come lo stesso autore insistette a dire, era ispirato dall’impressione dei paesaggi della Foresta Nera, dove egli amava fare escursioni spesso in solitudine: «Un mattino ero in marcia, e quando arrivai laggiù cominciò a splendere il sole, e mi venne all’istante l’idea del Trio, con il suo primo tema». Fondamentale, nella resa sonora di tale visione naturalistica, la presenza del corno in organico, uno strumento che egli amava e di cui conosceva perfettamente le risorse tecniche e timbriche, di straordinaria forza poetica. La sua ardua parte, per giunta, non mette dovutamente in risalto l’insidiosità di questo vero ruolo da solista.
Dal punto di vista formale, la cosiddetta forma-sonata classica ne esce quasi distrutta. La struttura generale del brano, rapsodica, è adatta a quella sorta di fusione tra classicismo e nuovo mondo che Brahms immaginava, impegnato, da consapevole traduttore della grandiosa esperienza cameristica del Settecento, in un cammino verso un nuovo orizzonte, formalmente e grammaticalmente critico e dagli incerti confini: il Novecento.
Audace, ma non casuale e certo dotata di logica estetica, la scelta di fare seguire in questo concerto il Quintetto in re maggiore dell’allora ventiseienne Ralph Vaughan Williams (1872 – 1958), che vide proprio in Brahms uno dei suoi ideali interlocutori. Eseguito in prima assoluta nel 1901, poi dimenticato, la sua prima esecuzione moderna risale al 20 febbraio 2001, al British Library Conference Centre a Londra, dopo che la seconda moglie del compositore, Ursula, decise di pubblicare alcuni manoscritti inediti, nel 2002. L’autografo della partitura è alla British Library.
Il Quintetto risente del grande interesse di Vaughan Williams per la musica popolare inglese: ne fu grande editore e ricercatore, al punto che pubblicò l’edizione fondamentale della tradizione religiosa anglosassone, The English Hymnal. Tra questi inni trasse una composizione per l’incoronazione di Elisabetta II. Tale fu la gratitudine degli inglesi, che le sue spoglie sono ora nell’abbazia di Westminster.
Ma in questo Quintetto non ce ne si accorge poi molto, il linguaggio è come dissimulato anche se, come scrisse nel 1917 in un lungimirante articolo che criticava la musica globalizzata, bisogna «fare della propria arte l’espressione dell’intera vita della comunità». La propria naturalmente.
L’architettura del brano è flessibile e non segue molto un procedimento narrativo, per così dire, di sviluppo d’idee tematiche. Piuttosto esse appaiono giustapposte e accostate, quasi a comporre un mosaico rutilante e variopinto, intessute da un linguaggio molto personale, ancorato alla tonalità ma con estensioni che si potrebbero definire di “polifonia semantica”. Un Quintetto, dunque, tutto da scoprire, come il suo autore.
Il concerto è preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Massimo Venuti.
PROGRAMMA
Johannes Brahms (1833-1897)
Trio in mi bemolle maggiore per violino, corno e pianoforte op. 40
Andante
Scherzo. Allegro
Adagio mesto
Finale. Allegro con brio
Ralph Vaughan Williams (1872-1958)
Quintetto in re magg. per clarinetto, corno, violino, violoncello e pianoforte
Allegro moderato
Allegretto
Andantino
Finale (Allegro molto)
Camerata RCO Artisti della Royal Concertgebouw Orchestra
Davide Lattuada clarinetto
Hervé Joulain corno
Annebeth Webb violino
Laure Le Dantec violoncello
Alissa Firsova pianoforte
BIGLIETTERIA
La biglietteria di MITO SettembreMusica a Milano, presso il Teatro Dal Verme, in via San Giovanni sul Muro, 2 è aperta da martedì a sabato, con orario 11-19. I tagliandi d’ingresso dei concerti a ingresso libero saranno distribuiti contestualmente all’apertura della sala, presso la sede del concerto e fino a esaurimento dei posti disponibili. La distribuzione dei tagliandi inizierà 45 minuti prima dello spettacolo. Ogni spettatore avrà diritto ad un solo tagliando.
Informazioni: +39.02.87905201 – biglietteriamito@ipomeriggi.it
http://www.mitosettembremusica.it/biglietti/2018/milano-biglietteria.html
BIOGRAFIE
La Camerata RCO è un ensemble cameristico formato da prime parti e membri della prestigiosa Orchestra del Royal Concertgebouw, così chiamata dalla celeberrima sala da concerti di Amsterdam. Il desiderio di fondare un ensemble cameristico è nato dalla volontà dei musicisti di estendere la loro condivisa e consolidata esperienza di professori d’orchestra anche al campo della musica da camera. La straordinaria flessibilità degli organici con cui la Camerata RCO si propone, permette di esplorare l’intera gamma della letteratura musicale, dal Barocco alla musica contemporanea. Nonostante la loro recente formazione risalga al 2009, la Camerata RCO ha già svolto numerosi concerti a Vienna, Taipei, Seul, Roma (Istituzione Universitaria dei Concerti), Amsterdam, Bergen (Grieg in Bergen Festival), Torino (Unione Musicale), Asti, Alençon (Septembre Musical de l’Orne), nonché registrato per emittenti nazionali, ad esempio in Italia per Rai Radio3 e per il canale Classica TV. A dicembre 2012 è uscito il primo cd, Corelli Concerto Grosso, prodotto con la casa discografica Gutman Records e dedicato al Natale. Da allora, sempre con Gutman Records, hanno pubblicato Sweet Dumplings and Cheese Strudel (Mozart e Mendelssohn, 2013); A la Carte (Ravel, Mozart, Corelli, Mendelssohn, 2013); la Nona Sinfonia di Mahler in versione da camera (direzione di Gustavo Gimeno, 2014); Mozart Strings & Winds (2015). L’ensemble è ospite regolare nelle stagioni di Spaarndam, Dordrecht e al Festival Amfiteatrof di Levanto. La Camerata RCO si è recentemente esibita a New York, Minsk, Tokyo, Seul, Vienna, Roma e Madrid.