RECENSIONE DI “DIECI”, IL NUOVO DISCO DI VALERIO SCANU

Dieci come il numero di maglia dei fuoriclasse del calcio, come il numero simbolo della perfezione, “Dieci” come il titolo del nuovo atteso disco di inediti di Valerio Scanu.

Un album che si compone di dieci brani inediti, che arriva nel decennale della carriera dell’artista e che parla d’amore, in tutte le sue forme e sfaccettature, inteso non solo come quel sentimento che muove il mondo ma anche come un’attitudine da cui si sviluppa il modo con cui ci rapportiamo con noi stessi e con quello che ci circonda.

Valerio in questo nuovo progetto si avvale della collaborazione di prestigiosi autori tra cui Tony Maiello, Simonetta Spiri, Pierdavide Carone (che ha firmato “Per tutte le volte che con cui Scanu ha vinto il Festival di Sanremo 2010), Carlo e Niccolò Verrienti, Davide Papasidero, Giulia Capone, Kikko Palmosi, Marco Rettani, Emilio Munda, Giulio Pretto, Davide Sartori, Saverio Grandi, Fabio Vaccaro, Gabriele Oggiano, Diego Ceccon, Sabatino Salvati, Mattia Foderà, ognuno dei quali ha potuto esprimersi liberamente raccontando in musica l’artista secondo il proprio punto di vista.

Tra ballad intense e pezzi intimistici e riflessivi, Valerio Scanu ci accompagna in un viaggio musicale che va a indagare sentimenti ed emozioni, tra felicità e tristezza, fragilità e coraggio, amore e leggerezza.

Il disco si apre con il brano “Ed io”, che si interroga sulla possibilità di un legame spirituale e reciproco tra Dio e l’uomo, per poi passare al singolo attualmente in radio, “Inciampando dentro un’anima”, che racconta della possibilità che ha un’anima solitaria, sola e incompleta di completarsi attraverso l’incontro con un’altra anima. La tematica del confronto con noi stessi per fare un tuffo nel dolore e ripartire è al centro di “Affrontiamoci”, mentre il tempo che perdona, consola e aiuta a lenire il dolore è il tema attorno a cui ruota “Il tempo non cancella”.

Scanu cofirma “Dannata distanza” che parla della lontananza tra due persone innamorate, “Capovolgo il mondo” è invece un inno alla fantasia, mentre  “Paradiso e inferno” racconta di un legame indissolubile, che può essere declinato sotto molteplici forme: un rapporto di amicizia, una storia d’amore o il legame tra madre e figlio. L’amore vero è al centro di “Infrangibile”, mentre “Un po’ di tempo” è una riflessione sul tempo che passa e sull’importanza di dare il giusto valore ai momenti che trascorriamo con le persone che amiamo.

Il disco si chiude con “L’ultimo spettacolo”, che parla delle aspirazioni di un uomo che scopre che una volta spente le luci dei riflettori e terminati gli applausi quello che rimane davvero è l’amore. Perché nel palcoscenico della vita ciò che conta è l’essenza e non l’effimera apparenza.

Essenza come quella che traspare da “Dieci”, un disco che rappresenta la maturità per Valerio Scanu, e che è la summa di tutte le esperienze che il cantante sardo ha vissuto in questi dieci anni di carriera, in cui ha sperimentato, si è raccontato in maniera diretta, autoironica e immediata, ha conquistato l’affetto di tantissimi fan ed è riuscito a mantenere sempre i piedi per terra, mostrando il suo talento e lavorando con serietà e umiltà.

di Francesca Monti 

Un commento

  1. Ho sentito i pezzi dell’ultimo lavoro di Scanu c’è ne sono alcuni e ben più di uno di grande spessore musicale veramente un grande bel album

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