MARU: il primo singolo è “TRADIRE e FARE”

Dalla realtà di un paese di 7mila abitanti come Roggiano Gravina (CS) al primo disco prodotto a Milano, al termine di una gavetta da predestinati fatta di attesa, studi all’Università, lavori gratuiti e sottopagati, ma soprattutto in cui si è fatto notare per la gestione organizzativa di progetti ambiziosi, accanto ad artisti affermati e promettenti interpreti emergenti.

Si sta facendo da solo Mario Abate, detto MARU, a 30 anni all’esordio ufficiale nel panorama indie italiano con una proposta inedita, che trae ispirazione da icone come Ivan Graziani, Lucio Battisti, Lucio Dalla e Rino Gaetano, dal cui estro attinge elementi stilistici, contenutistici, narrativi e cantautoriali.

Mario vuole fare il cantautore, ma di mestiere fa l’igienista dentale, professione cui è arrivato laureandosi dopo essersi trasferito a Milano, a 24 anni (e una prima Laurea in biologia alle spalle), dalla Calabria, terra natia dove insieme a un gruppo di amici, uniti da un’amicizia fraterna, per 11 anni si è fatto apprezzare dalla sua gente come organizzatore del FABROCK, evento annuale di riferimento nel panorama estivo locale e ambita vetrina per talenti musicali emergenti. FAB comeFabrizio, l’altro padre fondatore della storica compagnia, incredibilmente scomparso non ancora ventenne.

Il cuore di Fabrizio ha continuato a battere nell’anima dei suoi amici uniti ora da valori inossidabili, faro delle azioni di vita quotidiana di ragazzi come altri, prima adolescenti, poi uomini, gesta e turbolenze che ora MARU racconta nel suo primo disco. Argomenti di interesse universale come l’amore, al centro di “Tradire e Fare”, l’album appositamente in uscita a San Valentino e che contiene il primo singolo “Gianni e Luca” da oggi su You Tube (al link  https://www.youtube.com/watch?v=FGndaJzlSA0). Un’ora di sentimenti raccontati con lo stile di un personaggio inedito nel contesto nazionale, una miscela di eredità e spunti offerti dai suoi celebri mentori ispiratori.

L’intenso percorso formativo di MARU ha visto tra i suoi momenti di punta anche la collaborazione con Officine Buone – Onlus che propone un modo nuovo di fare volontariato, realizzando format innovativi che permettono ai giovani di donare il talento in ospedale e nei luoghi di fragilità. Maru di questo prestigioso progetto ne è stato project leader nell’autunno del 2016, coinvolgendo, nell’iniziativa nata per portare un sorriso nei principali luoghi di cura milanesi, il talento artistico di big come Fabio Rovazzi, la comica Teresa Mannino, i presentatori Federico Russo, Marco Maccarini, Melissa Marchetto; l’attrice Eleonora Giovanardi e alcuni dei maggiori talenti emergenti del panorama Indie come Di Martino, Roberto D’ellera e Giulia Penna. Tra i vip intervenuti c’era anche Dario Brunori (il video qui: https://youtu.be/SdkXoCXXsUE), che merita un discorso a parte in quanto MARU e Dario si conoscono ormai da dieci anni, avendo in comune l’aver mosso i primi passi tra i locali della provincia cosentina.

“Dopo 13 anni di scrittura ed esperienze musicali vissute in maniera piuttosto anonima – dice MARU -,fra palchi, localini ed ospedali, oggi finalmente ce l’ho fra le mani, il disco. Il tema centrale delle canzoni è il rapporto fra uomo e donna, trattato con la giusta dose di ironia e con tono simpatico, che lascia però spazio a quella dose di serietà e rabbia che ci fa ridere (ma non troppo) quando mette l’accento sul “tradimento” (ma poi la serietà e la rabbia fanno ridere?). Le sonorità sono abbastanza distanti dalla proposta media indie odierna, mi piacevano gruppi anni settanta prima dei gruppi degli anni zero, per questo sentirete più chitarre ed organi che sintetizzatori e campionature”.

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