“Da qui comincia tutto, sorrido ed è la prima volta al mondo”, con queste parole tratte dalla canzone La prima volta al mondo, Paola Turci ha aperto il concerto che si è tenuto al Teatro degli Arcimboldi di Milano, prima delle due anteprime speciali del nuovo tour.
Un live di due ore “vivo da morire” proprio come la cantautrice romana, ricco di emozioni, musica e parole, un film musicale che si è snodato attraverso 24 brani, in un armonioso altalenarsi tra presente e passato, tra gli inediti dell’ultimo disco “Viva da morire” e le hit evergreen.
Il concerto ha avuto inizio sulle note della trascinante L’arte di ricominciare per la freschezza del sound e per la carica di positività che racchiude potrebbe diventare un ottimo singolo estivo. A seguire Viva da morire, con il pubblico in piedi a ballare, quindi L’ultimo ostacolo, portato in gara al Festival di Sanremo 2019, Prima di saltare, La vita che ho deciso e Stato di calma apparente.
Dopo le prime sei canzoni, Paola Turci ha dato il benvenuto ai tantissimi spettatori presenti al teatro degli Arcimboldi con queste parole: “Questo posto mi suscita molteplici emozioni. L’ultima volta che ho visto un concerto qui c’era sul palco Lucio Dalla. Sono arrivata domenica a Milano e anch’io ho applaudito gli alpini, questa città è molto di piu’ di quello che si dice e di vede da Roma, è una città di frontiera, ma non ha le frontiere come altri paesi, non ha muri. Passando davanti al Comune di Milano c’è lo striscione Verità per Giulio Regeni, è una città antifascista e ti fa sentire felicemente italiana. Ho collegato tutto questo alle canzoni che ho scelto di cantare stasera. Una di queste in particolare mi ha colpito perchè nonostante siano passati diversi anni è ancora molto attuale e racconta di barriere e del desiderio di un ragazzo di avere una vita migliore di quella a lui destinata”.
Credito foto FM
Paola ha imbracciato la chitarra e cantato Frontiera. Poi è stata la volta di Mani giunte, della sempre affascinante Volo così, e della magnetica Off-Line. Uno dei momenti più emozionanti del concerto è stato quando la cantante, seduta su una sedia, a piedi nudi, ha cantato Piccola, perla che chiude il nuovo disco.
Quindi si è tornati al 1988 con L’uomo di ieri, proseguendo con Ringrazio Dio, con l’intensa versione chitarra e voce di Dio come ti amo, e con la canzone in romanesco Ma dimme te. Nell’ultima parte del live hanno trovato spazio Io e Maria, Saluto l’inverno, Un’emozione da poco, Fatti bella per te, Bambini. Gran finale all’insegna dell’amore con Attraversami il cuore e Ti amerò lo stesso, eseguite con voce e piano, e del divertimento con Questione di sguardi, con il pubblico in piedi a saltare e battere le mani a tempo.
In questi anni ho visto diversi concerti di Paola Turci, ma è come se fosse sempre il primo perché quando sale sul palco ha la capacità di sorprendere ogni volta, con una presenza scenica e un’eleganza proprie delle grandi artiste. Sì perché a mio avviso il talento di un cantante e la bellezza delle sue canzoni non vanno misurate solo in base alle vendite o alle classifiche, ma soprattutto dalla capacità di trasmettere emozioni.
E Paola, con la sua grinta, la sua voce dalle mille sfumature e la sua passione per la musica, riesce a fare questo, senza bisogno di grandi scenografie o orpelli, arrivando al cuore di chi la ascolta. Come la musica dovrebbe sempre fare.
Scaletta
L’arte di ricominciare
Viva da morire
L’ultimo ostacolo
Prima di saltare
La vita che ho deciso
Stato di calma apparente
Frontiera
Mani giunte
Volo così
Off-Line
Piccola
L’uomo di ieri
Ringrazio Dio
Dio come ti amo
Ma dimme te
Io e Maria
Saluto l’inverno
Io sono
Un’emozione da poco
Fatti bella per te
Bambini
Attraversami il cuore
Ti amerò lo stesso
Questione di sguardi
di Francesca Monti
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