Il NoLo Fringe Festival, conclusosi domenica 9 giugno con grande successo, ha da subito espresso un forte l’interesse verso le tematiche di sostenibilità ambientale.
Sabato 15 giugno, presso Spazio Hug, si terrà un happening, nel nome del Green empowerment: le decorazioni che hanno riempito di fucsia il quartiere e in particolar modo le balene di plastica simbolo del festival, verranno smontate e verrà data loro nuova vita. Una vera festa di addio alle balene che ci hanno fatto compagnia in questa settimana di teatro.
Lo smaltimento delle due balene in plastica sarà il vero spettacolo: verrà allestito un laboratorio temporaneo nel quale la plastica sarà tritata e plasmata dai macchinari di BackBo, progetto innovativo di trasformazione della plastica, che utilizza la tecnologia all’avanguardia di Precious Plastic. Gli oggetti di uso quotidiano che verranno, così, creati saranno donati durante la festa: un piccolo, ma importante messaggio su quanto sia facile avere un comportamento sostenibile, ogni giorno.
La balena in tessuto verrà smontata e i materiali saranno resi ai proprietari durante la festa, oppure donati. La balena in ferro e carta si trasformerà in qualcosa di nuovo e di utile grazie all’aiuto degli artigiani Rebelot, che produrranno accessori e complementi d’arredo, secondo il motto “Nulla si distrugge, tutto si riutilizza!”.
Per la realizzazione dei materiali decorativi che hanno abbellito i palchi e le strade di NoLo durante il festival, è stata fatta una call grazie alla preziosa collaborazione della Social Street e in particolare del gruppo NoLo Plastic Free. A questa call, è seguito un vero e proprio laboratorio al quale hanno partecipato attivamente gi abitanti del quartiere.
“L’esperienza di NoLo Fringe Festival ci vede convinti sostenitori, non solo per la decisione di entrare nella rete Milano Plastic Free, ma anche perché è un esempio di successo di come la sostenibilità ambientale possa diventare fattore creativo. Fare di più con meno: non solo meno plastica, ma anche riuso di materiali che non diventano rifiuti al termine dell’evento ma che saranno progettati e realizzati per avere una seconda vita: una metafora della città e di un suo quartiere che è capace di rigenerarsi, senza scartare nulla, solo aggiungendo l’energia dell’entusiasmo creativo”, dichiara Franco Beccari, presidente del circolo Legambiente di Milano.