Intervista con Pietro Genuardi, tra i protagonisti de “Il Paradiso delle Signore – Daily”: “Armando è un personaggio incredibilmente positivo, sempre pronto ad aiutare gli altri”

Lunedì 14 ottobre alle 15,40 su Rai 1 prende il via l’attesa nuova stagione de “Il Paradiso delle Signore – Daily” che vede tra i protagonisti Pietro Genuardi nel ruolo di Armando Ferraris, ex partigiano, milanese, che fin da giovanissimo ha lavorato in fabbrica, sviluppando una forte coscienza civile e sindacale e che ora è a capo del magazzino del Paradiso delle Signore.

L’attore, molto amato dal pubblico, ha interpretato per diversi anni Ivan Bettini nella soap “Centovetrine” e ha preso parte a celebri serie tv come “Solo per amore”, “Il peccato e la vergogna 2”, “Sacrificio d’amore”.

Abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Pietro Genuardi parlando del suo personaggio, Armando, de “Il Paradiso delle Signore- Daily”, della pellicola “Brave ragazze” di Michela Andreozzi dove interpreta un direttore di banca ma anche dei prossimi progetti, tra cui un film con Ronn Moss.

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credit foto ufficio stampa Rai

Pietro, sei tra le new entries della quarta stagione de Il Paradiso delle Signore- Daily, nel ruolo di Armando Ferraris. Cosa ci racconti a riguardo?

“Solitamente quando si entra nelle lunghe serialità con personaggi nuovi si costruisce strada facendo il loro vissuto, Armando invece ha un background ben definito, è un ex partigiano, comunista convinto, sindacalista, sempre pronto ad aiutare gli altri. E’ un personaggio incredibilmente positivo ed è piacevole affrontare gli anni ’60 impersonando un uomo che ha affrontato diverse avventure nella Seconda Guerra Mondiale e che ha una memoria molto viva di questi fatti. Quindi avendo vissuto un totalitarismo è pronto a dare una mano a tutti. Ha conosciuto Luciano grazie alla comune passione per il ciclismo e in un momento di difficoltà il ragioniere del Paradiso gli offre la possibilità di lavorare al magazzino. Armando è un uomo ferito dalla morte prematura della compagna di una vita, ma scoprirà che il suo cuore può battere di nuovo per una donna molto diversa da lui”.

Ci sono delle caratteristiche di Armando in cui ti rivedi?

“Innanzitutto è un uomo di sinistra e poi solitamente affronto i vissuti del personaggio che interpreto attraverso i miei. Sono del 1962 ma frequentavo la Rinascente che era appena nata in quel periodo. Mia mamma mi lasciava in compagnia della figlia di una nostra vicina di casa che lavorava in questo nuovo grande magazzino per cui ho vissuto quegli anni in maniera diretta rispetto al contesto della serie. Sono nato a Milano in via Paolo Sarpi e la mattina quando i miei genitori mi accompagnavano a scuola vedevo uomini come Armando che con il basco in testa, una bicicletta e le mollette alla base dei pantaloni andavano al lavoro con la schiscetta in mano. Il grosso vantaggio è di avere una memoria viva e vera di quello che avveniva in quei momenti”.

Come ti sei trovato sul set?

“Mi sono trovato benissimo, tranne per il caldo che fortunatamente ora si è attenuato, i primi giorni sono stati un inferno, indossavo un vestito invernale con 45 gradi all’interno degli studi. Sul set lavoro soprattutto con Antonella Attili (Agnese) e con Giancarlo Commare, che interpreta Rocco, il nipote di Agnese. Armando infatti è a capo di questo magazzino, un luogo tornato centrale nella serie, dove avviene lo scambio delle merci poi trasportate al Paradiso ed è un punto di ritrovo anche per le narrazioni, le vicissitudini, le vite di altri personaggi. E’ quasi un confessionale ante litteram”.

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“Il Paradiso delle Signore-Daily” è una serie molto seguita dal pubblico, però ha rischiato la chiusura, fortunatamente scongiurata, nonostante gli ascolti elevati…

“E’ vero, era stata annunciata la possibile chiusura della serie, per fortuna gli ascolti hanno dato merito a chi ha lavorato intensamente e fiducia a una produzione che ha sostenuto un onere finanziario importante per la prima stagione del day time. Si sa che nel primo anno si investe tanto sperando che il guadagno arrivi negli anni successivi. Sarebbe stato un peccato non proseguire con una nuova stagione. Ora bisogna lavorare con determinazione, sacrificio e grande capacità per mantenere alti gli ascolti e far sì che nessuno possa piu’ ventilare una chiusura. Ricordo che quando è stato deciso di chiudere Centovetrine 250 persone, che avevano lavorato per 14 anni, sono rimaste a casa senza lavoro. Faremo sì che il Paradiso diventi un appuntamento fisso per i prossimi 150 anni, stiamo lavorando bene. L’armonia sul set, la creazione di una sorta di famiglia è l’unico modo per superare le difficoltà che conseguono girando 160 puntate in sette mesi. Vorrei anche sottolineare un altro aspetto: non si lavora sottopagati nel senso che la soap opera in questo caso dà importanza al discorso della remunerazione delle persone per il lavoro svolto. Quando ogni tanto sento dire “pagano una miseria”, rispondo che pagano il giusto. Se iniziassero tutti a pensare che non si può pagare 1 milione di euro il protagonista e dare ai comprimari 300 euro lordi, se si capisse che basterebbe diminuire il cachet dell’attore principale e spalmare i soldi tra la gente che sopravvive con 4-5 pose per pagare gli affitti, se ci fosse la capacità di calmierare certi guadagni si starebbe meglio, non solo nel nostro lavoro. Invece viviamo in una società pervasa dall’egoismo, in cui ognuno pensa a se stesso. Sono felice di far parte de Il Paradiso delle Signore e di un gruppo di persone che dà valore al denaro”.

Tra i tanti ruoli che hai interpretato in tv, al cinema e a teatro sicuramente quello che è rimasto nel cuore del pubblico è proprio Ivan Bettini nella soap Centovetrine. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?

“E’ un personaggio a cui sarò grato tutta la vita, sono quelle esperienze che secondo me un attore deve sempre fare. La lunga serialità ti permette di affrontare diverse situazioni e ti insegna un modo diverso di essere attore, intanto mi ha abituato a sintetizzare in poco tempo quello che ho da dire rispetto alle battute scritte, rispetto a un personaggio che tu cerchi di costruire. Tredici anni di soap opera ti portano ad avere due vite, una da attore e una da personaggio, è inevitabile che a volte queste due vite si sommino e quasi si sovrappongano. Senza negare che la popolarità me l’ha regalata Centovetrine”.

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Sei anche al cinema dal 10 ottobre nel cast del film “Brave Ragazze” di Michela Andreozzi…

“E’ un film fighissimo che dovete assolutamente andare a vedere. Racconta una storia di sorellanza, come dice Michela Andreozzi, con protagoniste queste quattro donne che sono fantastiche come esseri umani innanzitutto. Sul set c’era questa armonia squisita con quattro teste di serie ed è una rarità perchè solitamente, in qualsiasi campo e soprattutto in quello artistico, c’è sempre una volontà di sgomitare e spigolare sugli altri. Michela ha una dote innata come regista, raramente ho constatato una eccellente capacità di tenere il set come successo in questo film”.

Ci presenti il tuo personaggio?

“Interpreto un direttore di banca che ha paura di affrontare le situazioni. Michela mantiene la sua visione del mondo molto particolare che io condivido. In questo film gli uomini non fanno una gran bella figura, le donne invece hanno spessori realistici, vengono evidenziati gli elementi del femminino apprezzati dagli uomini e fondamentali per un corretto vivere nella società. Il film è tratto da una storia vera avvenuta ad Avignone, alla fine anche con le quattro ragazze francesi la magistratura si era messa la mano sul cuore. E’ la narrazione di un racconto vero ma trasportata a Gaeta, in una sorta di terra di mezzo tra il Lazio e la Campania, un posto in cui Michela ha passato buona parte della sua infanzia e adolescenza con i genitori, uno spazio scenico che conosce bene e in cui è riuscita a reinterpretare questa storia in maniera molto brillante”.

A quali progetti stai lavorando?

“Insieme a Roberto Baeli, un giovane regista molto bravo, ho scritto e realizzato un teaser di sette minuti per Ronn Moss dal titolo “Surprise Trip” e ad aprile dovrebbero partire le riprese del lungometraggio, prodotto da Bros Group e DevRon Enterpris, che vede nel cast Paolo Sassanelli, Fabio Giacobbe, che è anche il cosceneggiatore, e naturalmente Ronn Moss che è il protagonista. Poi riprenderò la tournée con lo spettacolo teatrale “Call center 3.0″ con la regia di Roberto D’Alessandro”.

di Francesca Monti

credit foto copertina pagina Facebook Pietro Genuardi Fan

 

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