Gianluca Grignani racconta il nuovo singolo “Tu Che Ne Sai Di Me”, in radio dal 1° gennaio: “E’ il brano della mia indipendenza”

Gianluca Grignani torna a tre anni di distanza da “Una strada in mezzo al cielo” con il brano “Tu che ne sai di me” (Falco a metà/Sony Music Italia), in radio dal 1° gennaio 2020 accompagnato dal video girato da Gaetano Morbioli.

Il nuovo singolo, che si affida al suo particolare sound rock e ad un testo importante, è l’apertura di una nuova fase nella vita discografica del cantautore che ha segnato la storia della musica italiana con brani come ‘Destinazione Paradiso’, ‘Falco a metà’ ‘La mia storia tra le dita’, ‘La fabbrica di plastica’, ‘Uguali e diversi’ e ‘Sogni infranti’, che lo porterà anche in tour nel 2020.

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“Questo è il primo brano di un progetto che mi ha visto due anni a scrivere e a produrre e rappresenta l’apertura di un ‘discorso’ artistico molto più ampio. ‘Tu che ne sai di me’ è una presa di coscienza, è come passare il testimone a se stessi, un momento che si ripete durante la vita, a diverse età e in diverse circostanze, ma che tutti prima o poi devono affrontare. Ho lavorato molto sulla produzione di questo primo singolo, anche perché è la canzone del ritorno, è il brano della mia indipendenza, è il pezzo in cui credo e in cui spero che molti si riconosceranno”, ha dichiarato l’artista nel corso della presentazione alla stampa.

Nel 2020 Gianluca Grignani pubblicherà un nuovo disco di inediti, il primo di una trilogia che si chiamerà “Verde Smeraldo”: “Non posso anticipare molto a riguardo ma posso dire che ho scelto questo titolo perchè è legato alla mia infanzia e a una storia che parte da là. Dopo aver scritto le canzoni mi sono reso conto di aver realizzato un concept album. I tre dischi si intitoleranno Verde Smeraldo 1, Verde Smeraldo 2 e Verde Smeraldo 3. Molte canzoni di questo disco le ho scritte al piano, perché rispetto alla chitarra offre soluzioni armoniche più complete”.

In questi tre anni di assenza discografica il cantautore ha composto circa sessanta brani: “Mi sono dedicato alla scrittura, in una mattina ho scritto un disco intero ispirato da “Non al denaro non all’amore né al cielo” di Fabrizio De André che magari potrei pubblicare tra un capitolo e l’altro del concept album “Verde smeraldo”. Quello che piu’ desideravo era avere la libertà di iniziare e finire un progetto nel modo in cui volevo io. Ho passato un anno intero a fare ricerche su internet, mi sono sentito molto nerd. La libertà artistica che ho acquisito in questi anni la devo a me stesso. “Tu Che Ne Sai di Me” è stato il primo brano che ho scritto al piano. Per me è una cosa strana, ma rappresenta un nuovo inizio, una ripartenza, mi sento una persona diversa, ora sono una cosa sola con la musica. Ho mantenuto un suono rock nel singolo perchè è il linguaggio che prediligo ma negli altri pezzi non mancheranno le contaminazioni. Adesso sto già lavorando al nuovo singolo, insieme al tecnico del suono Stefano Civetta, che da anni fa parte degli Abbey Road Studios”.

Tu che ne sai di me grignani

Il singolo è stato prodotto dall’etichetta del cantautore, la Falco a Metà, nel suo studio di registrazione, La Fabbrica di Plastica, che ha come obiettivo quello di lanciare nuovi talenti: “C’è una mail, lafabbricadiplasticastudios@gmail.com, a cui i cantanti possono mandare i loro provini. Io li guarderò, li valuterò e deciderò chi produrre. Credo di esserne capace. Se volete provare ad entrare nel mondo della musica senza passare dai canali tradizionali mandatemi i demo”.

Il 2020 segnerà anche il ritorno live del cantautore e i 25 anni di uno dei suoi dischi piu’ famosi, “Destinazione Paradiso”: “A breve annunceremo le date del tour che inizierà a Milano e si concluderà a Roma. Faremo cinque o sei date in acustico, dove sarò sul palco da solo con la chitarra, poi ci sarà un evento importante in elettrico. Non parteciperà al Festival di Sanremo ma in quel periodo usciranno per Universal Music il vinile di Destinazione Paradiso e in digitale la versione in spagnolo di Destino Paraíso, per i 25 anni dell’album”.

di Francesca Monti

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